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Il CPA di Firenze Sud! Come ogni anno organizza a partire dal primo giugno una tre giorni del festival dei gruppi di musica etnica, world e popolare dall'Italia e dal mondo...

Danilo Vignola e Giò Didonna dopo il successo internazionale di Monopoli pprodano da protagonisti a questo appuntamento mondiale fiorentino che si rinnova ogni anno, con il loro progetto ethno-jazz e world tribal, che ha fatto ballare ed entusiasmato migliaia di persone nelle piazze delle ultime loro esibizioni. Un ritorno sui palchi travolgente e vincente, per originalità , divertimento e sperimentazione.

Il celebre festival toscano che ogni anno raduna migliaia di ragazzi da gran parte di Europa, avrà ospiti da tutto il mondo: dal cantautorato italo francese ed irlandese a suon di violino ai laboratori popolare con Benedetta Pallesi: canto sociale, canti contadini, canti del lavoro, ninne nanne, filastrocche dell’area Toscan alle pizziche e tarante salentine e dalle tammurriate campane degli Amistade sud sound project al bouzouki violini e bodhran (tradizionale irlandese), miscelati a sonorità particolari come lo djambé africano e le congas del Sud America, della “Dirty Old Band” irlandese e scozzese. “Le donne della tammorra”: lacultura tradizionale attraverso un progetto interamente al femminile. Il mondo esotico dalle atmosfere orientali,il lontano richiamo del muezzin e vedrete le scintillanti acque del Danubio passare sotto i fiori nella festa di San Giorgio con “La Meraki Balkan Orkestar”, da Istambul a Dublino. I “Digresk”celebregruppo di musica popolare bretone: sette musicisti celtico-electro-rock. “Danzeassud” autentico movimento culturale toscano sulla cultura popolare meridionale. La musica tradizionale Klezmer dei “Baklava”la loro musica, proprio come il famoso dolce, fa del miscuglio culturale di radice folk est-europea.Dall’ Hip Hop di “Bakis Beks – MC” e Freestyler dei “Romanticismo Periferico” alla musica sudamericana e brasiliana dei “Sinedades” fino ai famosi “Populalma” con le loro tarantelle campane e pizzica salentina.

Dunque un altro palco importante per il duo lucano di ukulele e percussioni che tornano da grandi protagonisti sui palcoscenici più prestigiosi del panorama internazionale.

 

 

 

 

 

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Venerdì 26 maggio alle ore 16:30, presso la Sala conferenze del Polo bibliotecario di Potenza in via Don

Minozzi, sarà presentato l’inventario dell’Archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza.

Il lavoro di riordino e inventariazione dell’Archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza –

confluita nel Polo bibliotecario del capoluogo lucano, gestito dalla Biblioteca nazionale di Potenza – è

stato commissionato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata e realizzato dalla

società Ianus Srl.

L’incontro sarà introdotto dai saluti di Mauro Livraga, Soprintendente archivistico e bibliografico della

Basilicata, Luigi Catalani, Direttore del Polo bibliotecario di Potenza, e Donato Pafundi,

Amministratore della società Ianus Srl.

Seguiranno gli interventi della prof.ssa Antonella Trombone (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

dal titolo “Leggere e progettare una biblioteca attraverso il suo archivio: riflessioni storiche, prospettive

biblioteconomiche” e della dott.ssa Maria Pietrafesa (Ianus Srl) dal titolo “L’inventario del'archivio della

Biblioteca Provinciale di Potenza”.

Al Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano sono affidate le conclusioni della giornata,

che ha il patrocinio della Provincia di Potenza e dell’Associazione italiana biblioteche Sezione Basilicata.

“La documentazione storica della Biblioteca provinciale di Potenza – spiega la curatrice Maria

Pietrafesa, autrice di numerosi interventi di riordinamento di archivi e di pubblicazioni di inventari –

copre un arco cronologico che va dal 1902 al 2019 e comprende poco meno di mille pezzi archivistici di

cui 210 registri e 700 fascicoli. L’archivio è conservato presso la sede del Polo bibliotecario di Potenza e

rispecchia l’intensa attività culturale svolta dalla Biblioteca provinciale sin dalla sua istituzione, mirante a

promuovere la conservazione, valorizzazione e fruizione del suo importante patrimonio librario ed

emerografico”.

“L’inventario dell’archivio storico della Biblioteca provinciale di Potenza – sottolinea Antonella

Trombone, che ha illuminato diversi aspetti della storia dell’istituto culturale potentino nel volume

Teresa Motta: una bibliotecaria e “un anno di vicende memorabili” (CalicEditori, 2020) – costituisce una fonte

preziosa e rara. Questa documentazione è stata difatti spesso trascurata o distrutta nelle biblioteche,

specie i registri di lettura degli utenti. Un archivio così ben conservato permette di ricostruire il ruolo di

una biblioteca del contesto di riferimento insieme alla fisionomia del pubblico che la frequentava e dei

suoi interessi, ma consente allo stesso tempo una riflessione biblioteconomica sulla progettazione

attuale dei servizi bibliotecari”.

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«La musica popolare tra tradizione e futuro: questa la tematica magistralmente affrontata dal Direttore di “Controsenso Basilicata” Walter De Stradis nel corso di un brillante incontro tenutosi presso la Sala Pinacoteca dell’I.C. “D.Savio” del Capoluogo, mercoledì 17 maggio, alle ore 10:30, con gli alunni delle classi Terze Secondaria frequentanti il Corso di Strumento musicale».

E’ quanto si legge in una nota dell’Istituto.

«L’evento, favorevolmente accolto dalla Dirigente Dott.ssa Diana Camardo, organizzato e curato con grande professionalità dai Proff.ri Alessandro Leoci, Enzo Cerbino, Domenico Sannella, Bartolomeo Telesca, Anna Caforio, Vittoria Buscicchio, nell’ambito dell’importante appuntamento del Maggio potentino, si è aperto con l’eccelsa esecuzione di “Lu braccial” e “Ninna nanna lucana”, a cura degli allievi Cristian Calcagno, Giulia Fanelli, Giovanni Gruosso, Francesco Romano.

Quindi, la parola a De Stradis che, da subito, ha incantato il pubblico presente, suscitando curiosità ed interesse. La musica popolare, caratterizzata da ritmi vivaci e spesso incalzanti, non è, come sembrerebbe, così tanto lontana dalla contemporaneità. Spesso legata alla ritualità di un popolo, essa scandiva il ritmo della vita di ciascun uomo del popolo: le fasi del lavoro, il ritrovo delle feste profane, il ciclo degli appuntamenti religiosi, quindi sempre è stata strettamente connotata da immediatezza e pura spontaneità. “Il frutto diretto di una forte necessità”. Collante sociale tra gruppi diversi, la musica popolare si è sempre distinta perché coinvolgente, inclusiva, fortemente motivante. Il suo valore culturale è, pertanto, impagabile. “E se nell’odierno contesto storico – ha concluso l’autore - siamo tutti chiamati ad essere cittadini senza confini, capaci di identificarci come membri di una comunità globale, sempre dobbiamo conservare e tutelare la memoria delle nostre origini. La memoria è infatti la bussola che ci consente di capire quale direzione intendiamo dare alla nostra esistenza, con chi desideriamo accompagnarci, per quali obiettivi e finalità val davvero la pena costruire percorsi di vita che siano importanti e significativi”.

“Lo chiamavano Michele di Potenza” e “Conversazioni sulla musica lucana” (Villani Editore) – quest’ultima opera presentata pochi giorni orsono – focalizzano entrambe l’attenzione sull’immenso patrimonio musicale di cui la Basilicata – definita “Patria del Folk” - è fedele interprete e custode. Alla sua gente, operosa ed accogliente, a volte poco consapevole della sue grandi potenzialità, il compito di garantire la continuità delle tradizioni, onde passare con fierezza ed orgoglio il testimone alle nuove generazioni, mantenendo vive storia, cultura, identità.

GRAZIE DIRETTORE DE STRADIS!»

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Dopo la travolgente performance della scorsa edizione, che ha registrato migliaia di presenze da tutto il mondo, il lucano Danilo Vignola torna protagonista sul palco internazionale di Monopoli, il raduno mondiale dell’ukulele il “Monopolele Festival” (Festival Mediterraneo dell'Ukulele). Anche quest’anno la città pugliese ospiterà i più grandi interpreti del celebre cordofono hawaiiano da tutto il globo, dal sei volte vincitore dei Grammy Awards, da Los Angeles, il leggendario Daniel Ho, al virtuoso di Liverpool Ukulele Uff, al duo bulgaro di virtuosiVilzar Gichev e Petar Terziev, dalla musica classica di Silvana Bruno alle orchestre da Dublino e da Uppsala, Svezia, orchestre italiane e maestri da tutta Italia come Adriano Bono del Reggae Circus e Ukus in Fabula, le inglesi London Belles , l’attrice musicista Giulia Nervi che presenterà il festival per citarne alcuni.  

L’apertura del Festival Mediterraneo dell'Ukulele, il momento più importante della manifestazione, è affidato ad uno fra i più grandi virtuosi dell’ukulele nel mondo: Danilo Vignola, musicista straordinario, acclamatissimo all'estero, si è esibito in tutto il mondo, le cui creazioni musicali sono pennellate, funamboliche e coinvolgenti, di atmosfere mediterranee, tecnica e stile oggetto di studio nelle accademie ed antologie di settore. Nella sua musica c'è Sud, c'è sensualità, c'è l'Europa più calda. Danilo (che nella performance si esibirà col percussionista Giò Didonna) porterà uno spettacolo innovativo insieme al virtuoso delle percussioni Giò Didonna. Un mediterraneo elettronico, tribale e tutto da ballare ed ascoltare.

Sarà la prima esibizione di un calendario fitto di eventi per il duo Vignola-Didonna fra i festival più importanti d’Europa previsti per l’estate.

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IERI SERA, al Polo Bibliotecario di Potenza, in occasione della presentazione del libro “Conversazioni sulla Musica Lucana” (Villani Editore), era presente una nutrita rappresentanza del mondo musicale lucano, proveniente dalle zone più disparate della regione. In ordine sparso: Pietro Varvarito (Accipiter, Accettura) Antonio Guastamacchia (Tricarico), Danilo Vignola (Genzano), Leonardo Riccardi (Terranova di Pollino), Sergio Santalucia (Montemurro), Rocco Mentissi (Tolve), Raffaele Tedesco (Moliterno), Carmine Donnola (Grassano), Fabio Settembrino (Rionero), senza contare la folta “pattuglia” potentina rappresentata da Toni De Giorgi, Vito Lisi (Alunni del Sole), Tony Perris, Dino Becagli (Teatro Minimo di Basilicata), Mario Bellitti (Festival di Potenza), i Meteopanik (Vito Viglioglia, Vito Di Lorenzo, Giuseppe Di Tolla e Gianluigi Santoro) e altri esponenti del mondo culturale e artistico della regione.

La citata “foto di gruppo” ha rappresentato di per sé il successo di una serata in cui, in virtù del libro di Walter De Stradis, si è discusso del “fare musica” in regione sotto diversi aspetti, ma sempre in termini propositivi.

Dopo i libri su Antonio Infantino (“Nella Testa di Antonio Infantino”) e quello su Michele di Potenza (“Lo Chiamavano Michele di Potenza”), usciti anch’essi per Villani, il giornalista e scrittore lucano pubblica dunque un terzo volume che conclude idealmente una importante trilogia sulla musica regionale.

Sempre grazie al suo interessamento per la musica, De Stradis aveva iniziato in radio all’inizio degli anni Duemila, dedicandosi a un genere di trasmissioni (incentrate sulle “musiche dal mondo”, ma anche su cinema, libri e fumetti) che porta avanti con successo ancora oggi, dando vita a un piccolo “unicum” nel panorama radiofonico regionale.

Il nuovo libro è una raccolta di interviste (per meglio dire le “conversazioni” del titolo) in cui l’autore parla con i protagonisti, gli esperti e gli animatori più disparati, laici e persino religiosi.

Ci vengono dunque raccontati gli inizi, le aspirazioni, i successi di molti degli artisti lucani, dei generi più disparati, ma il discorso sovente scivola, mai forzatamente, anche sui rapporti tra musica e politica, fede e spiritualità, entusiasmo e rassegnazione; bandi pubblici e sforzi tutti privati.

Scorrendo le pagine del libro, come si accennava, si può affermare, con ragionevole convinzione, che ci troviamo di fronte a una descrizione alquanto rappresentativa delle diverse tendenze in atto nella musica lucana.

Pagina dopo pagina, dunque, si legge la storia contemporanea della musica lucana: uno sforzo giornalistico, letterario ed editoriale finora mai tentato.

Nel corso della serata, condotta dalla giornalista Rosa Santarsiero, con la partecipazione del direttore del Polo, Luigi Catalani, dell’organizzatore di eventi Antonio Petrino e dell’editore Franco Villani, si è tenuta un’intensa esibizione dei Meteopanik, che hanno presentato alcuni brani tratti dal nuovissimo album “Kinapoetem”, suonato in set acustico e composto da nove brani diversi tra di loro, anche se accomunati da un Sound eterogeneo. Ballate, brani Folk, Reggae e cantautorali compongono l’Ars Combinatoria del progetto che contiene al suo interno anche una Cover di Franco Battiato.

Mich. Imp.

 

 

 

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Il primo appuntamento è stato già fissato. Si parte il 21 giugno a Corleto Perticara, in occasione della Giornata internazionale della Musica, nell’ambito di un evento musicale che l’Upli sta organizzando. In programma c’è il "Premio Musicale di Parità", una novità assoluta nel panorama nazionale rivolta ai musicisti, alle orchestre, ai compositori, alle eccellenze. Un evento per dare opportunità ai talenti e avvicinare soprattutto le donne al mondo delle professioni musicali. Il “Premio” segna l’inizio della collaborazione tra l’Ufficio della Consigliera regionale di parità e l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata, un partenariato che nasce dalla firma di un protocollo d’intesa e da un punto fermo: la forza della cultura della musica. Perché è proprio attraverso la musica che si intende promuovere la “cultura della parità di genere”, combattere gli stereotipi di genere e ogni forma di discriminazione.

L’accordo è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa. A introdurre i temi la consigliera regionale con delega alla Cultura, Dina Sileo. “Ringrazio la consigliera di parità per essersi fatta promotrice di questo protocollo. La cultura – ha affermato - è un potente strumento per sensibilizzare e promuovere la parità di genere nella nostra società. Attraverso l'arte, la musica, il cinema, la letteratura e altre forme di espressione culturale, possiamo trasmettere messaggi di inclusione e di rispetto verso l’altro. In questa direzione, rilevante è l’attività dell’Orchestra 131 che ha posto in essere attività culturali volte a sensibilizzare la comunità come il concerto dello scorso 8 marzo. La cultura può contribuire a valorizzare il ruolo delle donne nella società, a sfidare gli stereotipi di genere e a promuovere una visione più inclusiva e diversificata della nostra comunità”.

“Con l’ufficializzazione del Partenariato con OS131 – ha detto la consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi – da oggi, ci apriamo, insieme, a nuovi scenari di promozione della cultura della parità. La musica, e quella orchestrale sinfonica in particolare, per le diverse professionalità che coinvolge, per le molteplici caratteristiche di strumenti, stili, ruoli e competenze, nel pieno rispetto della parità di genere, è di per sé un esempio di armonia tra cultura e diritti. Oggi con OS131, attraverso la musica possiamo più facilmente raggiungere e promuovere la cultura di parità di genere in tutti i 131 comuni che nel nome identificano l’Orchestra e allo stesso tempo tutta la Regione Basilicata”.

E’ intervenuto il presidente dell’associazione, Pasquale Scavone. “La nostra scelta di voler istituire un’Orchestra Sinfonica della Basilicata – ha spiegato - è una ‘sfida culturale’ più che soltanto un’impresa culturale, non di poca rilevanza per la nostra regione, che registra un indice di emigrazione giovanile qualificata rilevante e preoccupante nei settori culturali soprattutto. I musicisti della OS131, molto preparati e rigorosamente selezionati, sono nella gran parte lucani. L’Orchestra rappresenta perciò, la loro opportunità di immaginare un futuro qui, e, realizzarsi nella propria passione e percorso di studi. Abbiamo una grande responsabilità, ed obiettivi ambiziosi. Nessuno deve sentirsi escluso, ben vengano perciò iniziative di tale spessore per trasmettere allo stesso tempo, cultura e diritti”.

La consigliera regionale supplente di parità, Rossana Mignoli, si è soffermata su come i partenariati culturali possano aprire nuovi orizzonti alla parità di genere. “Molto spesso le donne – ha detto – si avvicinano alla musica ma non riescono a farne una professione. Il partenariato con l’Orchestra 131 è un passo in avanti per superare gli stereotipi di genere nel campo musicale”.

Il Protocollo, a costo zero, è finalizzato alla promozione e valorizzazione della cultura della parità di genere delle professioni legate alla musica in generale e a quella orchestrale in particolare. Durerà tre anni e impegna i firmatari organizzare e promuovere, ciascuna attraverso i propri canali istituzionali, iniziative congiunte, quali eventi culturali e musicali in genere.

 

 

fonte

https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3089895&value=regione

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Il celebre chitarrista cantante toscano Cosimo "Zanna" Zannelli si esibirà in un day off a Genzano Di Lucania il primo maggio, la tarda mattinata a partire dalle 12 per un aperitivo ad ingresso gratuito presso la Tenuta Cavallina. Il noto turnista e concertista al fianco di Piero Pelùe di Gianni Morandi che vanta collaborazioni anche con Patty Pravo, Bianca Atzei e Robert Post terrà un “acoustic concert” per voce e chitarra in due set presso la prestigiosa Tenuta di via Boreale.

L’artista, che ha condiviso palchi internazionali con The Cure, Simple Minds, Prodigy, Audioslave, Chemical Brothers,per citarne alcuni, offrirà al pubblico il suo vasto repertorio da De Andrè a Battiato, dai Beatles a David Bowie con pezzi originali per chitarra e voce ed improvvisazioni virtuosistiche di chitarra acustica.

In un primo set un’esibizione aperta a tutti per degustare l’aperitivo artistico del primo maggio dalle 12:00 alle 13:00 circa: gli ottimi calici della Tenuta Cavallina si accompagneranno alle note del maestro toscano.

Poi, per i prenotati e chi vorrà trattenersi fino ad esaurimento posti, seguirà il pranzo con la proposta dell’ottima e rinomata cucina della Tenuta con piscina immersa nella natura.

Dunque un primo maggio con un’eccellenza del panorama chitarristico nazionale per accompagnare un lungo aperitivo della festa dei lavoratori e, per chi vorrà, il menù a pranzo con le proposte enogastronomiche di primissima qualità dello chef di Tenuta Cavallina.

 

 

 

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Domenica 19 febbraio (dalle ore 10:00), presso la fumetteria Comicstore di Potenza, Mario Pennacchio presenta il libro Social Media – manuale di sopravvivenza pubblicato da EdizioniUsborne. L’evento è stato organizzato per creare un dibattito in cui bambini, ragazzi e genitori potranno confrontarsi su un tema estremamente attuale: l’uso dei dispositivi elettronici e dei social media. Analizzeremo le potenzialità di questi strumenti e, soprattutto, i loro rischi per aumentare la consapevolezza degli utenti e aiutarli ad adottare un comportamento sicuro e corretto.

Prima della presentazione, bambini e ragazzi potranno riscaldarsi con una “colazione letteraria” e ritirare i gadget offerti dalle Edizioni Usborne.

  • Il libro

Social Media – manuale di sopravvivenza rappresenta una vera e propria guida pratica per utilizzare al meglio i social media e per conoscerne funzioni e pericoli. Il testo è particolarmente innovativo perché utilizza un linguaggio immediato e degli esempi reali per spiegare in modo divertente i rischi presenti online. Un manuale per iniziare ad affrontare e discutere problematiche complesse: il bullismo, il razzismo, la sessualità, le fake news e l’accettazione del proprio aspetto. Una pubblicazione destinata a bambini e ragazzi con utili consigli anche per gli adulti… perché il mondo dei social è davvero una giungla!

  • Mario Pennacchio

Da oltre 15 anni, insieme alla moglie Dina Ostuni, gestisce la Step, un’agenzia di servizi linguistici, con sede a Potenza. La sua formazione giuridica gli permette di tradurre contratti e comunicazioni aziendali, ma la sua passione per le filastrocche lo spinge ad affacciarsi al mondo della letteratura dell'infanzia, prima come traduttore e poi come autore. Traduce libri per bambini per Usborne e Walt Disney e ha pubblicato diversi albi di filastrocche per Kellermann e Lavieri. Insieme a Dina e al team Usborne, Mario ha curato l’edizione italiana di Social Media – manuale di sopravvivenza.

  • Edizioni Usborne

Edizioni Usborne, nata nel 1990 dalla casa editrice madre fondata in Inghilterra da Peter Usborne nel 1973, e tuttora a gestione familiare, è tra le case editrici indipendenti leader del settore. Usborne pubblica esclusivamente libri per bambini, creati su misura sia per supportare il loro apprendimento che per soddisfare le loro menti curiose, così da imparare divertendosi. I suoi titoli vengono venduti in tutto il mondo e sono apprezzatissimi da bambini e adulti.

Informazioni:

Titolo dell’evento: Come sopravvivere ai Social Media

Mario Pennacchio presenta Social Media - manuale di sopravvivenza, una guida pratica per gestire al meglio i contenuti, le relazioni e imparare a proteggersi da troll e fake news.

Dove: Comicstore via Mazzini 119, Potenza

Quando: domenica 19 febbraio

ORARIO: 10:00 colazione letteraria, 11:00 presentazione del libro e discussione. Modera: Giulio Laurenzi

 

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La storia del Conte Giovan Carlo Tramontano è qui raccontata dalle immagini di Franco Carella. I dialoghi e i commenti di Franco Villani, pur inventati, nulla tolgono alle ricerche storiche di Giovanni Caserta, che i lettori potranno leggere in appendice al testo, attraverso un lungo e articolato saggio.

Racconta il Gattini, citando dal Passaro, che, nel 1497, “adì primo de octobre 1497 de domenica cavalco Messere Joan Carllo tramontano Citadino Napolitano Conte de Mathera”, che,da città demaniale, rispondente al Re, si ritrovò città feudale. Era, Giovan Carlo Tramontano, il tipico rappresentante della nuova baronia spagnola, detta “loricata”, che legava la sua fortuna alla “lorìca”, cioè alla corazza e, per essa, al sostegno militare offerto al Re.

Nel 1506, trasferitosi stabilmente a Matera, ricchissimo commerciante, maestro di Zecca, il neo-Conte avviò presto interessanti operazioni economiche, che non mancarono di preoccupare la nobiltà del luogo. Fra le altre “industrie”, diede inizio alla costruzione di un ambizioso Castello, fuori città, impiegandovi manodopera locale, con paga in denaro. L’aristocrazia terriera entrò in crisi.

La sera del venerdì 29 dicembre 1514, si ebbe l’uccisione del Conte forestiero, dalla “vulgata” qualificato come tiranno.Ci fu un’inchiesta voluta dal re Ferdinando il Cattolico, Re di Spagna, cui seguì un indulto-perdono, concesso dietro versamento di 10.000 ducati.

La città riacquistava la sua demanialità. Ma era amore di libertà o paura del nuovo? Può la libertà comprarsi con denaro? Chi furono gli assassini? E se non l’avessero ucciso? La storiografia tradizionale preferì rifugiarsi nella facile retorica del tirannicidio e del Castello minaccioso. Ma si deve credere? Si può dubitare? A questi interrogativi cerca di rispondere il volume, proponendo una diversa e più suggestiva interpretazione.

 

 

 

canfora.jpgdi Michele Traficante

 

 

 

Un pubblico numeroso e particolarmente attento ha seguito l’interessante lectio magistralis del famoso studioso e antropologo Prof. Luciano Canfora che ha intrattenuto uditorio su “Spartaco e la Lucania”,

L’appuntamento, organizzato dall’ArcheoClub del Vulture “Giuseppe Catenacci”, presidente lo storico Antonio Cecere e sostenuto dal comune di Rionero in Vulture, rientra bell’ambito del “Festival di Letteratura, dell’archeologia e delle Arti”, che, da qualche tempo, sta svolgendo numerose encomiabili iniziative di notevole livello culturale.

All’importante incontro culturale erano presenti, fra gli altri, il sindaco di Rionero, Mario Di Nitto, S.E. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla e Venosa, Antonio Macchia, nipote di Giustino Fortunato, numerosi sindaci della zona del Vulture, dirigenti scolastici e studenti.

A introdurre l’evento stato Igor Uboldi, giornalista del TG3 Basilicata, il quale ha evidenziato come fatti storici del lontano passato hanno interessato anche la nostra regione. Insomma, ha sostenuto il noto giornalista “La grande storia è passata di qui”.

Il sindaco di Rionero, Mario Di Nitto, nel ringraziare gli organizzatori dell’evento ha auspicato la ripresa di questi eventi culturali che fanno di Rionero in Vulture un centro di particolare interesse per studiosi e per studenti. Il titolo stesso dell’incontro “Un intellettuale del Sud”, ha sostenuto il sindaco Mario Di Nitto, induce ad un’attenta riflessione poiché conoscere le condizioni anche d’oggi del Mezzogiorno d’Italia, al suo divario fra Italia settentrionale e Italia meridionale impone un impegno politico urgente per evitare l’ulteriore distanza fra le due parti della nazione. Ha altresì ringraziato l’Archeo Club del Vulture “Giuseppe Catenacci” e, in particolare il suo presidente Antoni0o Cecere, per l’encomiabile azione di diffusione della cultura del nostro territorio.

Il giovane storico rionerese Antonio Cecere ha innanzi tutto ringraziato il Prof. Luciano canfora per aver accettato ilo suo invito a venire a Rionero in Vulture per tenere la sua interessantissima “lezione” sulla presenza di Spartaco in Lucania e ha reso noto le prossime iniziative dell’Archeo Club del Vulture di carattere culturale.

È seguita l’attesa lectio magistralis del prof. Luciano Canfora sull’interessante tema Spartaco e la Lucania riferendo come la nostra piccola regione ha avuto una sua notevole importanza nell’antichità.

L’illustre professore, famoso etnologo di fama nazionale e mondiale ha trattato in modo mirabile la figura di Spartaco Nell sua lucida esposizione il Prof. Luciano Canfora ha trattato in modo mirabile di Spartaco le cui vicende umane si conclusero proprio in Lucania nel 71 d. C

La ribellione di Spartaco contro la potenza di Roma, in cui estiva la schiavitù come norma (lo stesso Spartaco era uno schiavo,), creò le motivazioni per le ribellioni successive, come quelle del i brigantaggio postunitario che hanno avuto in Carmine Crocco di Rionero in Vulture, il famoso “generalissimo dei briganti”, il più significativo rappresentate.

A conclusione dell’incontro di notevole spessore culturale il sindaco Mario Di Nitto e Antonio Cecere hanno consegnato al Prof. Luciano Canfora il Premio Città di Rionero ed un artistico piatto di ceramica con l’immagine di Giustino Fortunato.

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