popolo_bue2.jpgCari Contro-Lettori,

Siamo stati facili profeti (e non solo noi, ovviamente). Il popolo lucano, perlomeno una sua abbondante metà, ha dimostrato ancora una volta di impiparsene delle elezioni e della politica.

I freddi numeri: è stata del 49,80% degli aventi diritto al voto l’affluenza definitiva alle urne per le elezioni regionali in Basilicata. Nel 2019, quando si votò solo la domenica, era stata del 53,52.
In provincia di Potenza l’affluenza è stata del 47,92%(52,40 nel 2019), in provincia di Matera del 54,08 (56,03 nel 2019).
Per quanto riguarda i due capoluoghi, a Potenza affluenza al 63,28% (rispetto al 68,79 del 2019), a Matera al 55,60 (rispetto al 59,89 del 2019). 

Va da sè che questo non è un attacco contro chi ha vinto, ovviamente, ma è altrettanto chiaro che chi non vota è perdente, sempre e comunque.

E infatti, al di là di chi ha prevalso in questo caso (il centrodestra, chiamiamolo così), e di chi ha perso (il centrosinistra, chiamiamolo così), il popolo nostrano si è ancora una volta confermato un popolo bue, e come tale, anche cornuto. Ma il tradimento se l’è fatto da solo. Certo, è pur vero che i lucani, come appunto i mariti (cornuti) sono -DA SEMPRE- gli ultimi a sapere (le magagne, gli intrallazzi e le furberie del Potere); è vero che l’elettorato, dal politico fedifrago, è trattato come quell’amante a cui si promette sempre di lasciare la moglie, o come la moglie a cui si promette sempre di lasciare l’amante; è vero che –dalla caduta della Prima Repubblica in poi- il diametro del “cerchio magico” di beneficianti e di beneficiati delle grazie degli Eletti si è stretto sempre più ristretto, a danno dei più (e scusate il gioco di parole) e in favore dei (sempre più) pochi; è vero che nel nostro Paese l’elenco delle promesse non mantenute è più lungo (ma anche più vario) della fedina penale di Al Capone; ma ci deve essere anche un limite all’autolesionismo. Provate, perlomeno voi che avete votato, ad “appizzare” le orecchie in giro, e sentirete scambi di dialogo del tipo: “Hai visto? Hanno vinto un’altra volta quelli/Hanno perso un’altra volta quegli altri. Che roba”, dice uno. E l’altro: “Ma tu scusa per chi hai votato?”. La risposta: “No, per carità. Io non voto più da anni”. E il cerchio si chiude.

Ora, tra poche settimane si ri-voterà, per le europee e per le comunali, e a Potenza il teatro dei burattini è già cominciato. I partiti nazionali hanno deciso che –per quanto riguarda il centrodestra- ci sarà un ari-Guarente. Lui esulta, ma i suoi “compagni” (ma sì, và) dell’opposizione non ci stanno e fanno saltare il banco in consiglio comunale. Roba da “oggi le comiche”. Attenzione, però, i “burattini” saremo sempre e soltanto noi cittadini, se non ci facciamo mai sentire.

Walter De Stradis