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FOTO ESPOSITO

 

 

 

Cari-Contro-Lettori,

la "galassia" della politica lucana è particolarmente ricca di postazioni "spaziali", ovvero comode poltroncine allocate in una qualche plancia di comando, seppur magari “sperduta” su qualche remoto, ma non per questo meno remunerativo, planetoide vagante della sempre ben irrorata pubblica amministrazione nostrana. E quindi è assai lecito supporre che il beau geste di Guarente, che in virtù della sua auto-riferita "generosità", ha mollato la presa e le pretese sulla poltroncina di Sindaco, venga presto o tardi ricompensato (specie se il centrodestra dovesse vincere nel Capoluogo) e pertanto, pur con tutto il suo pedigree da conclamato (dal Sole 24 Ore) "sindaco peggiore d'Italia", ce lo vedremo ri-cicciare, da qualche altra parte e con qualche altro incarico. C’est la vie, dicono i Francesi, ma c'è anche da dire che il togliersi d'impaccio da parte di un Primo Cittadino che non ha entusiasmato (per essere "generosi" anche noi, và), non aprirà la via a chissà quale aulico parterre di pretendenti, sarvognuno, come dicono a Roma. Mentre scriviamo, a poche ore dal termine ultimo per il deposito delle liste, pare che nessuno abbia ancora depositato alcunché, ma il condizionale è d'obbligo, considerato l'orario. Ciò lascia comunque presagire una sfida, tutta interna alle coalizioni, liste e partiti, all'ultimo sangue; tuttavia, come si accennava, stando alle tante indiscrezioni e alle poche (al momento) ufficializzazioni, pare che a Potenza regnerà -sempre e comunque- il “vecchio che avanza”. Le ragioni sono varie: estrazione sociale (media o alta borghesia potentina, quella un po’ snob), appartenenze o legami di varia natura con vecchie “glorie” di partito/potere, e “ri-cicciamenti” (ci risiamo) vari (dopo i tentativi infruttuosi alle regionali). Ne consegue che se fossimo al mercato rionale, diremmo che il pesce non è proprio freschissimo. E viene in mente quella scena de "Al Bar dello Sport", con Lino Banfi appostato sotto il balcone del furbo pescivendolo, che “rianima” con scariche elettriche le soprastanti, smorte e pallide aragoste e vongole veraci. “Sono freschissime! Respirano!” urla ridendo il mefistofelico venditore agli ignari acquirenti, ai quali naturalmente poi toccheranno i lancinanti mal di pancia.

Walter De Stradis