- Rosa Santarsiero
- Categoria: Attualità
- Sabato, 16 Marzo 2024 09:31
Tra gli Allievi Ufficiali appartenenti al 205° Corso "Fierezza", hanno giurato anche i materani Francesco Armento di Bernalda e Luigi Dimichino di Montescaglioso. Il corso è frequentato da 230 Allievi Ufficiali, dei quali 216 italiani e 14 stranieri, provenienti da undici paesi diversi.
Nel Cortile d'Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia Militare, gli Allievi Ufficiali hanno giurato in forma solenne, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Carmine Masiello, e del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Teo Luzi.
L'atto solenne, avvenuto al cospetto della Bandiera dell'Istituto e dinanzi al padrino del corso, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare, ha suggellato l'ingresso degli Allievi Ufficiali nei ranghi dell'Esercito Italiano e dell'Arma dei Carabinieri e la loro adesione, intima e spirituale agli ideali, tradizioni e valori - cardini dell'etica militare - incastonati nella tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal Comandante dell'Accademia Militare, Generale di Divisione Davide Scalabrin.
<<Ho deciso di entrare in Accademia per l’opportunità formativa offerta dall’Esercito dal punto di vista degli studi, dell’educazione fisica e della formazione tecnica militare. Inoltre, la possibilità di sviluppare la capacità di essere leader e imparare a ragionare anche in condizioni di stress>>, ha dichiarato l’allievo lucano Francesco Armento, di Bernalda; << Qui ho la possibilità di conciliare la vita universitaria, l'attività ginnico-sportiva e l'addestramento tecnico-tattico. La volontà di dare un contributo alla comunità del Paese che io amo tramite le competenze apprese e le conoscenze acquisite>>, ha invece affermato Luigi Dimichino di Montescaglioso.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa si è rivolto ai giovani Allievi Ufficiali evidenziando che “Il Capo dello Stato, il Ministro della Difesa, tutte le Istituzioni e tutti i cittadini guardano a noi, ma soprattutto a voi, che siete il futuro come presidio di democrazia, di libertà e quale sicuro punto di riferimento per la sicurezza e la stabilità..”.
Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, rivolgendosi ai futuri Comandanti, ha sottolineato che "giurando fedeltà alla Repubblica Italiana, vi siete assunti la responsabilità di difenderla con la Costituzione e le libere Istituzioni che la incarnano. È un contratto che firmate davanti al Tricolore, è un patto d'onore che vi lega alla Patria”