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di Antonella Sabia

 

 

In un ipotetico “tour” della città di Potenza, nessuno mai si sognerebbe di visitarlo, eppure l’ex ospedale ortofrenico nei pressi del San Carlo, rientra tra le opere più importanti di una corrente architettonica nota come “Brutalismo”, i cui migliori esempi in Italia sono a Milano (La Torre Velasca e l’Istituto Marchiondi Spagliardi), Firenze (la Chiesa di San Giovanni Battista e le abitazioni del quartiere Sorgane), Roma (Casa Sperimentale di Fregene) e appunto Potenza. Si erge con tutta la sua imponenza a ridosso del quartiere Macchia Romana, frutto del progetto dell’architetto friulano Marcello D’Olivo: quattro padiglioni e una galleria centrale, prevede tra l’altro una serie di stanze che si affacciano sui giardini che circondano la struttura. Oggi l’edificio è deserto, abbandonato, e del suo futuro ne abbiamo discusso con l’Avv. Bartolomeo Cozzoli, Commissario Amministrazione Straordinaria Congregazione “Ancelle della Divina Provvidenza”.

D: Da quanto tempo l’immobile è dismesso? Come mai è rimasto inutilizzato?

R: Da circa una decina di anni. All’atto della mia nomina nel 2013 l’immobile era già dismesso. È rimasto inutilizzato perché i servizi sanitari ed assistenziali resi dalla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza in regime di convenzionamento con la Regione Basilicata non necessitavano di ulteriori spazi rispetto a quelli attualmente utilizzati.

D: Chi è il proprietario e chi ha la gestione di tale immobile?

R: L’immobile è nella disponibilità della procedura di Amministrazione Straordinaria di cui sono Commissario.

D: Questo immobile sopporta dei costi di gestione seppur inutilizzato?

R: Invero assai residuali.

D: Si è mai pensato di metterlo all’asta o di venderlo?

R: L’immobile di cui discutiamo rientra tra i cosiddetti “beni non funzionali” all’attività imprenditoriale dell’azienda in Amministrazione Straordinaria, per la quale il D.Lgs. n. 270/1999 (Prodi-bis) prevede la salvaguardia dell’unità operativa; pertanto la dismissione dello stesso immobile può avvenire con modalità più flessibili e con tempi diversi rispetto a quelli previsti per la cessione delle attività core. I “beni non funzionali” della procedura di Amministrazione Straordinaria di cui sono Commissario possono essere alienati attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie, senza ulteriori formalità rispetto a quelle minime previste dalla legge e con modalità di pubblicità appropriate e proporzionate alla natura ed al valore dei beni oggetto di cessione. Premesso questo inquadramento normativo, chiarisco che per l’immobile di Potenza sono stati già pubblicati due avvisi pubblici per la cessione, ma nessuno ha inteso parteciparvi. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un terzo avviso di vendita a prezzi ulteriormente ribassati.

D: Quale potrebbe essere un eventuale diverso utilizzo?

R: L’immobile è ricompreso nel territorio del Comune di Potenza in un’area classificata nel vigente Piano Regolatore Generale (PRG) quale Zona F2B2 “Aree per attrezzature sanitarie”, come definita all’art.52.1.12 <Nosocomio Don Uva> delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA). Le aree per attrezzature sanitarie comprendono attrezzature funzionali all’erogazione di pubblici servizi, quali, ad esempio, cliniche, laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse, case di riposo per anziani, ecc.

D: Qualche mese fa, l’assessore al Turismo del Comune di Potenza, Alessandro Galella, supportava l’ipotesi di poter utilizzare l’immobile come sede del corso in Medicina, è un’idea perseguibile?

R: La futura destinazione dell’immobile non rientra nelle competenze dell’Amministrazione Straordinaria, ma della futura proprietà. La destinazione urbanistica e d’uso dell’area, invece, è prerogativa degli Enti Territoriali. A titolo personale posso solo dire che quella dell’assessore comunale sembra un’ipotesi interessante.