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Cari Contro-Lettori,

 

a vedere il Governatore Generale trotterellare sul red carpet materano -manco fosse Daniel Craig- in occasione dell’anteprima dell’ultimo Bond, “No time to die” (“Non c’è tempo per morire”), al maligno/ingenuo viene da pensare: «Ma come, per le passerelle e i film di 007 il tempo lo trova!?».

Il Governatore Bardi –che, profeticamente, in una vignetta di un paio di anni fa, già tratteggiavamo nella posa resa famosa da Sean Connery- ha pubblicato una raggiante foto su facebook (qui a lato), con i cartelloni del film alle sue spalle, affermando che “No time to die” è un “titolo scaramantico”.

Per chi, presidente? Per la sua giunta agonizzante, impastoiata in una crisi che sembra uscita da un episodio di Mr Bean? Per un esecutivo tenuto in panne da un assessore –non si sa se più machiavellico o più trapattoniano- che per due volte annuncia le dimissioni, prendendo per il proverbiale naso –visto che è ancora lì al suo posto- il Governatore con tutta la giunta, il consiglio, e il nutrito resto dei lucani attoniti?

“Non c’è tempo per morire” per chi, presidente, per quegli assessori e quei consiglieri di maggioranza che le cronache dei giornali vogliono indagati in una maxi-inchiesta da togliere il sonno e per quegli altri consiglieri coinvolti in vicende comunque controverse?

E se le indiscrezioni giornalistiche si tramuteranno effettivamente in richieste di rinvii a giudizio o peggio, basterà un semplice rimpasto per ridare al suo governo e alla sua maggioranza una “verginità”, etica e politica, che i titoli finora apparsi mettono gravemente in discussione?

No, presidente, non abbiamo visto il film, ma se una certa qual praticaccia col cinema degli Americani non ci inganna, scommetteremmo che quel “Non c’è tempo per morire” è la tipica smargiassata macho da film d’azione. Se infatti nel 1987 ha magari visto “Predator” con Schwarzenegger, allora sa bene che a un certo punto del film un soldato ipertrofico dice al suo altrettanto muscoloso commilitone “Stai sanguinando”, e l’altro (interpretato da Jesse Ventura, ex wrestler, manco a farlo apposta poi diventato Governatore del Minnesota, e in seguito imitato dallo stesso Schwarzy in California) gli risponde “Non ho tempo per sanguinare”. Insomma, “Ho troppo da fare per preoccuparmi”, è il senso della frase (come avrebbe detto Andrea G. Pinketts), in questa battuta e probabilmente nel titolo del film che lei è andato a vedere in anteprima, in pompa magna, in quel di Matera.

Ne consegue, che per lei e i lucani “Non c’è tempo per morire”: c’è troppo da fare, e soltanto i risultati reali e un segnale –concreto- di discontinuità con gli errori del passato (magari partendo con l’ammettere che si sono promosse e nominate persone prive di competenze e magari anche inappropriate alle sontuose e lisce poltrone abbinate ai loro fondoschiena), potranno metterla politicamente al riparo –lei, persona sulla cui integrità nessuno discute- dai venti sferzanti che potrebbero/potranno colpire, non solo dal punto di vista giudiziario, diversi (alti) ufficiali della sua truppa di “rinnovatori”. Insomma, prenda il toro per le corna, e annunci finalmente al mondo “Mi chiamo Bardi, Vito Bardi”.

Il Martini (agitato, non mescolato) gliel’offriamo noi.

Walter De Stradis