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di Antonella Sabia

 

 

 

Lo conosciamo come uomo politico e giornalista ironico e pungente, ha messo più volte “le mani nel petrolio”, cioè raccontando in libri e reportage la situazione ambientale. Abbiamo chiamato in causa il segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, per un’altra triste situazione che affligge la nostra amata regione, arterie stradali e trasporti pubblici. Lo scorso 6 dicembre si è tenuto l’Osservatorio Opere Pubbliche nel quale l’assessore regionale Merra, ha riferito sulla situazione di alcune delle arterie principali della nostra regione.

d: È tra le più trafficate, la Potenza-Melfi da sempre fa parlare di sé come “strada della morte”, interrotta in più punti, da ormai molto tempo.

r: Da fin troppo tempo si aspetta che quella strada maledetta venga messa in sicurezza per garantire a chi ci viaggia, di farlo senza rischiare la vita. Ci saranno poi certe persone imprudenti, senza dubbio, ma quella è una strada oggettivamente molto pericolosa. Qualcuno in passato aveva ben pensato di risolvere la questione mettendoci un autovelox. Un provvedimento inutile, pericoloso e insensato perché riguarda pochi metri di quella tratta; fatto sostanzialmente per fregare gli automobilisti e non certo per la sicurezza. Avrebbe molto più senso sapere che per tutta la tratta si è monitorati.

d: Pensiamo alla postazione della statale 658 che impone una velocità di 70 km/h, limite che viene rispettato in quel punto per poi dopo accelerare nuovamente.

r: Paradossalmente queste cose rendono la strada ancora più pericolosa perché l’utente che magari è distratto, inchioda improvvisamente, e la situazione diventa decisamente peggiore. Il cittadino avrà quindi l’impressione che sia solo un modo per fregare dei soldi dalle tasche dei contribuenti, già sono fin troppo tartassati, e che nonostante paghino le tasse sono costretti a percorrere strade indecenti come la Potenza-Melfi. Non credo però sia un problema solo della Basilicata, quando si parla di opere pubbliche e lavori che procedono con una lentezza esasperante. C’è una nota strada, la Nerico-Muro Lucano che è stata completata in 38 anni, ci auguriamo che per la Potenza-Melfi si possa impiegare meno tempo!

d: La stessa speranza va riposta per la Basentana, bloccata dai suoi lavori di adeguamento.

r: Ah quella?! È un’altra Via Crucis, c’è una tratta in particolare dove, parafrasando Dante, potremmo dire “perdete ogni speranza o voi che passate”; nemmeno ricordo da quanto tempo ci sia il cartello “lavori in corso”. Ma è possibile che in questo Paese le cose funzionino in questo modo? Per chi poi abita nelle aree interne, spostarsi da un capo all’altro di una regione che non è affatto piccola (10.000 kmq, solo 3.000 meno della Campania) è decisamente problematico. In Basilicata la densità abitativa però è bassa e la situazione orografica è ben nota a tutti: una regione fatta di montagne, con grandi distanze tra i vari centri abitati. Il tutto si traduce in tempi di percorrenza inevitabilmente lunghissimi per spostarsi da un capo all’altro di questa bella terra. Il tempo è importante, è un valore, bisogna quindi portare la gente a vivere meglio il suo tempo, anche mettendola in condizioni di viaggiare in maniera decente. Questo vale anche per le tratte ferroviarie. Penso a Matera dove non è ancora arrivato il treno veloce ed è servita dalle pittoresche Ferrovie Appulo-Lucane. Direi che noi Lucani potremmo rivendicare qualcosa in più..

d: Per non parlare poi delle stradine interne, molto spesso dissestate e mal ridotte…

r: Abbiamo delle bellissime strade provinciali che dobbiamo valorizzare. Ahimè le Province, a cui spetta la manutenzione di queste strade, sono in bancarotta, e quindi impossibilitate a svolgere anche solo una manutenzione ordinaria. Percorrere queste strade, anche a piedi, è un piacere che però rischia di diventare pericoloso, tra buche, smottamenti, frane. Queste strade, un po’ alla volta, vanno recuperate perché sono un patrimonio della Basilicata. Per dirne una, la strada che porta a Craco è qualcosa di spettacolare. Per ragioni di lavoro e politica, percorro queste strade in lungo e in largo da oltre trent’anni. Penso di conoscerle bene, si potrebbe fare un film intitolato “Sulle strade della Basilicata”, per far vedere quanto sono belle, ma anche quanto sono malmesse.

d: Secondo lei, per quale motivo i tempi sono così dilatati? Burocrazia, motivi economici?

r: Intanto comincerei a domandarmi se davvero abbia fatto bene questa storia dei ribassi; poi c’è la questione dei subappalti; poi la burocrazia, male atavico di questo paese, che tra l’altro non fa nemmeno rima con controlli adeguati. Guardo i risultati di meccanismi farraginosi, assenza di fondi adeguati: una serie di concause che portano a un risultato finale che è uno e uno solo. Tranne rare eccezioni, e mi riferisco al caso del ponte di Genova, in questo Paese un’opera pubblica sappiamo quando inizia, ma non la fine, e a volte, purtroppo, rimangono tante cattedrali nel deserto.

d: Per chi invece non può muoversi con le auto e deve usare il trasporto pubblico?

r: Eh, in quel caso si fotte!! Dobbiamo fare qualcosa per favorire la mobilità, non so, magari dei taxi collettivi, ma qualcosa bisognerà inventarsi perché solo la SITA non ce la fa. Se aspettiamo le Ferrovie dello Stato rischiamo di invecchiare e dobbiamo sperare di raggiungere l’età di Matusalemme. La Lauria-Candela? Chi l’ha vista più! Io vivo a Latronico e per andare nel Vulture-Melfese impiego molto più tempo di quello che ci metto per andare a Napoli. È inaccettabile, noi dobbiamo avvicinare le “Basilicate”. Questa è una regione particolare: in pochi chilometri cambia il dialetto e con esso anche le tradizioni; ci saranno probabilmente 131 dialetti, tanti quanti sono i comuni della regione. Di chiacchiere ne abbiamo sentite tante, soprattutto in campagna elettorale diventano temi utilizzati per fare promesse che rimangono nel libro dei sogni. Ricordo tutto questo sorridendo. Provo a usare l’arma dell’ironia e della satira nella certezza che il sorriso e un po’ di leggerezza aiutino a riflettere.