editoriale0704

Cari Contro-Lettori,

il sindaco di Ferrandina, Gennaro Martoccia, vuole sapere perché. Perché su quel tratto di strada, in cui martedì scorso hanno perso la vita ben quattro giovani lucani (tre proprio di Ferrandina e uno di Tricarico), non è stato mai installato uno schifosissimo spartitraffico, uno schifosissimo guard rail, uno schifosissimo ma semplicissimo aggeggio, insomma, atto a evitare sciagure del genere. Una domanda semplice per una risposta semplice. Non si capisce –ha dichiarato al Quotidiano del Sud- infatti, perché da Tricarico a Metaponto la super strada sia completamente sguarnita di questa importante infrastruttura di sicurezza. «Il tributo di sangue pagato sulla principale arteria stradale della regione –hanno affermato il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il segretario della sezione Cisl di Ferrandina, Antonio Siati- impone scelte radicali e non rinviabili da parte di Anas e Regione per la messa in sicurezza dei tratti più pericolosi, attualmente privi dei più elementari presidi di sicurezza. In circa tre anni, nel tratto tra lo scalo ferroviario di Grassano e Metaponto, vale a dire il tratto privo di spartitraffico, si sono verificate decine di incidenti con esito mortale». «Possibile –ha dichiarato poi Cosimo Latronico, ex deputato di “Noi con l’Italia”- che la sicurezza di quella strada, l’urgenza di un intervento che ho numerose volte sollecitato in Parlamento impegnando il governo ad agire tramite l’Anas, non debba trovare ancora risposte concerete?» Secondo Donato Ramunno (FdI), la Basentana va messa in sicurezza e per farlo «è necessario installare la barriera spartitraffico e regolamentare gli accessi, molti dei quali abusivi, alle strade interpoderali». «Il tracciato ha un’estensione di 100 km –ha fatto notare il segretario provinciale Ugl di Matera, Giuseppe Giordano– e si presenta a due carreggiate, con due corsie per ogni senso di marcia (con spartitraffico solo nel tratto ricadente nella provincia di Potenza): l’itinerario è caratterizzato da curve molto pericolose e ciò limita fortemente i livelli di sicurezza e la velocità di marcia. Ciò che preoccupa maggiormente –sottolinea- è lo stato di totale abbandono di tutte le strade lucane». Già, perché –come in un maligno ping pong- una volta tocca commentare le tragedie della Basentana, e un’altra volta quelle della Potenza-Melfi . Si è letto anche che sia Anas che Ministero forse avevano già pronti i fondi per la Basentana, o parte di essi, eppure, quelle di cui sopra al momento rimangono domande semplici, ma che scivolano via anch’esse sulle strade buie e pericolose della notte. Le strade perdute (per citare David Lynch) della Basilicata.

Walter De Stradis