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di Walter De Stradis

 

 

 

Cinquantaquattro anni, alto ed elegante, Pietro “Piero” Calò a Potenza è noto anche per aver gestito il “Club House” (oggi è animatore di “Disco Stories”) e per essere impegnato nel sociale e nello sport (è dirigente della Virtus Volley). Da poco più di un anno è subentrato in Consiglio Comunale (“Noi con l’Italia”), ed è alla sua seconda esperienza.

d: Come giustifica la sua esistenza?

r: Per la verità, negli ultimi anni, in cui la mia vita familiare non è stata delle migliori, la mia esistenza la sto dedicando soprattutto alle mie figlie. Il mio obiettivo principale è la loro sistemazione.

d: Qualcuno potrebbe obiettare che, detta così, da un politico, non suona proprio benissimo.

r: Ma è la verità. Sono preoccupato.

d: Lei è un genitore preoccupato perché Potenza e la regione non offrono molte garanzie in materia di lavoro?

r: No, al contrario, io credo che Potenza abbia molte potenzialità per i giovani e per le famiglie. Spesso siamo noi a buttare fango su questa città. Come genitore, e come consigliere, sono preoccupato perché vedo rassegnazione.

d: I giovani sono rassegnati, ma si è chiesto perché?

r: Forse anche gli stessi genitori non trasmettono loro serenità e ottimismo. Li spingono, quasi, ad andare fuori. Sicuramente ci sono stati degli errori della politica, tuttavia insisto, c’è una rassegnazione ingiustificata. Ci vuole un po’ di iniziativa, questi giovani sono troppo concentrati sul posto fisso.

d: Lei lavora come rappresentante in ambito impiantistica sportiva, ma in passato ha gestito anche dei locali. Che idea si è fatto della polemica sulla “morte” del centro storico?

r: Mi rendo conto che anni fa si commise l’errore di decentrare molti uffici pubblici, il che ha condizionato molte attività e ha portato al degrado della zona. Questa Amministrazione, grazie alla ricostruzione della Torraca, riporterà in Centro alcuni uffici attualmente presenti nel plesso di Sant’Antonio La Macchia. La Provincia è anch’essa al lavoro su tutto questo: riqualificando la villa del Prefetto e la Torre Guevara, insomma, stiamo provando a riportare la gente in Centro. Tuttavia, ciò che mi spaventa un po’, è “l’assenza” di alcuni commercianti.

d: C’è chi ha detto che non tutti sono competitivi, per quanto riguarda l’offerta, i prezzi o la formazione del personale.

 r: Innanzitutto, proprio alcuni di loro hanno decentrato le attività, offrendo ai cittadini un’alternativa al Centro. L’offerta, a mio avviso, non sempre è rapportata ai prezzi (e la gente, oggi più smaliziata, si regola di conseguenza). Insomma, bisogna creare attrattiva, magari puntando su marchi prestigiosi che la gente sa essere disponibili solo in Centro. Alcuni commercianti li vedo molto rassegnati e piatti, privi di iniziative (se si fa eccezione di qualcuno, che ha anche provato a fare squadra con l’Amministrazione). I fattori comunque sono tanti, anche perché la città stessa si è allargata.

d: Lei continua a dire che in giro c’è “rassegnazione”, ma non dipende anche un po’ da ciò che ha fatto o non ha fatto la politica? Se pensiamo, ad esempio, che a Capodanno in Centro non si è fatto nulla…

r: La politica è anche questione di costi, e noi attualmente non si ha la forza economica per organizzare…

d: …sì, ma si potevano coinvolgere le associazioni a titolo gratuito.

r: Su questo concordo. Potevano essere coinvolte. Io ho un affetto particolare per le associazioni, che ritengo siano il nostro cuore pulsante. Poi, sa, la scelta è stata dell’assessore, ma è un assessore che comunque ha fatto tantissime cose positive.

d: Per non parlare sempre e solo del Centro, lei è originario del rione Santa Croce. Ecco, spostiamo un po’ il discorso sul suo quartiere: com’è cambiato negli anni?

r: Oggi è un quartiere abbastanza “anziano”, e io stesso ho cercato di riportarvi delle attività, non ultimo il supermercato che siamo riusciti a far aprire di recente. C’è un’associazione di quartiere che sta facendo molto bene; e in sintonia con la Chiesa si sta cercando di ricreare quel “mondo” di una volta. Santa Croce aveva una sua vivibilità e funzionalità per i giovani. Per qualche anno, purtroppo, è venuta meno la sinergia con la Chiesa, mentre oggi invece...

d: Nei quartieri non è un po’ in ribasso. come luogo di aggregazione, la Chiesa?

r: No, è il perno per costruire un rione fatto di persone di qualità e per dar loro vitalità.

d: Però la solidarietà di vicinato un po’ si è persa nei vecchi quartieri, o no?

r: In alcune zone di Potenza resiste. Vedo Rione Lucania molto bene, ma anche Poggio Tre Galli, la Chiesa di Don Bosco, quella di Santa Maria.

d: Quando gira per la città, per cosa s’incazza principalmente?

r: Per una certo mancanza di rispetto. Per dire, io ho un cagnolino da tre anni, e lo gestisco come fosse un figlio, raccogliendo con cura escrementi etc, ma vedo che altri se ne fregano. Lo stesso vale per le cicche di sigarette buttate in giro. In altre città certe cose non esistono proprio.

d: Però, vedere in Centro le buche rattoppate (solo in occasione dell’importante evento sindacale del Primo Maggio), e tra l’altro con bitume al posto dei sanpietrini, beh, anche questo fa un po’ incazzare. O no?

r: Un pochino sì, anche se il Comune sta programmando degli interventi per il centro storico e a breve partiranno i lavori. Comunque, sì, anche a me stranisce questo tipo di intervento, ma a volte tutto dipende dalla fretta e dai tempi risicati a disposizione, senza contare i lavori fatti male all’origine. Non è per scaricare sempre sul passato, ma in giro si vedono lavori che a suo tempo furono fatti a regola d’arte e che oggi non danno problemi. In particolare, bisogna stare molto attenti a come vengono fatti, da alcuni, i lavori di ripristino (condutture, linee telefoniche etc.) che non sempre lasciano le cose così come le hanno trovate.

d: Lei è impegnato anche nello Sport. Ci sono polemiche anche sullo stato delle strutture in città.

r: Ce ne sono tante, e anche buone. Quando andiamo in trasferta ce ne rendiamo conto. Non siamo così malmessi, anche rispetto ad altre città di maggiore caratura. Certo, tutto è migliorabile, e lo sport oggi più che mai è fondamentale per i giovani (troppo imbrigliati dai social).

d: C’è stata di mezzo la Pandemia, però questa “Potenza Capitale europea dello Sport” si è respirata poco, mi sembra.

r: Beh, no, ci sono state diverse iniziative, anche se non come si immaginava, proprio a causa del Covid.

d: A proposito della mancata nomina del Presidente del Consiglio comunale, alcuni suoi colleghi di maggioranza mi hanno detto che “non sono queste le cose che interessano davvero al cittadino”. Invece a mio avviso al Potentino non si dà un bel segnale.

r: Condivido, non si dà un bel segnale. Io sono entrato che era già decaduta la Presidenza di Cannizzaro, e da allora si è provato a trovare una quadra che non dipende solo dalla maggioranza, bensì anche dalla minoranza, perché ci vogliono anche i loro numeri di appoggio.

d: Ormai si può dire che questa consiliatura terminerà senza un Presidente.

r: Sì sta provando in tutti i modi, ma più i giorni passano, più diventa difficile.

d: Qual è il rapporto di voi consiglieri “brizzolati” con quelli più giovani?

r: Mmm, sinceramente mi aspettavo di più. Quando entrai io la prima volta in Consiglio cercai appoggio nei veterani della politica locale, ma oggi questo rapporto non è stato cercato. Spero che questi giovani cambino modo di ragionare, e che abbia influito il Covid in questa mancanza di socializzazione. Ma è la politica a dover cambiare, manca la “scuola”, e tanti di noi –io per primo- si ritrovano lì senza aver fatto una graduale esperienza. Alcuni poi non si rendono proprio conto del ruolo che ricoprono!

d: Lei non ha avuto un qualche “maestro”?

r: No e per la verità dalla politica sono sempre stato distante. Da qualche tempo mi ci dedico perché sto molto nel sociale e sono attento a queste dinamiche. Non direi che sono un “autonomo”, ma agisco per quello che sento.

d: Lei è comunque un consigliere di maggioranza. Mi dica un errore di Guarente.

r: L’errore di Mario Guarente, purtroppo, anche per inesperienza (è giovane), è quello di non affidarsi a una squadra che possa aiutarlo davvero. Lui ha avuto la possibilità di aiutare una città difficile, ma non ha avuto la fortuna di avere una squadra che lo supportasse interamente.

d: Parla degli assessori?

r: Parlo in generale. Però…se avesse avuto al suo fianco persone che lo aiutavano maggiormente, probabilmente avrebbe fatto meglio.

d: Doveva fare assessore Piero Calò?

r: No, io sono entrato da poco e non ne avrei diritto. Mario è una persona di grossissime qualità e potenzialità e certo la sfortuna della Pandemia non ha giovato, ma, ripeto, qualche elemento maggiormente in grado di aiutarlo…

d: Insomma, non ha scelto bene la squadra di governo.

r: Non è che non l’ha scelta bene… probabilmente ha puntato su persone che non hanno dato quello che immaginava.

d: La sua è comunque una tiratina d’orecchie alla giunta.

r: Beh, sì, alla giunta una tiratina d’orecchie gliela darei.

d: E su cosa in particolare?

r: Un po’ di errori sono stati commessi…ma, come dicevo, non è solo la giunta… anche il consigliere comunale è fondamentale.

d: E non tutti lo interpretano correttamente.

r: A volte viene visto soltanto come uno che alza la mano, laddove invece è una figura di supporto, che fa squadra. Quando viene meno questo tipo di rapporto… il risultato non è ottimale.

d: Mi dica la cosa migliore che hanno fatto Guarente e la sua giunta.

r: Beh, sono stati presi tantissimi finanziamenti.

d: Dall’Autovelox! Eheheh…

r: L’Autovelox non è una cosa di questa giunta.

d: Ah no?

r: Cioè, è partita ufficialmente con questa Amministrazione, ma tra origine da quella precedente, se vogliamo essere onesti. Però, anche lì, tutti criticano, ma le regole vanno rispettate, e l’Autovelox va rispettato. Quando andiamo in altre città lo facciamo, non capisco perché a Potenza proprio no.

d: Cosa chiede a San Gerardo?

r: Una festività di gioia, ma anche di rispetto per le regole. Da genitore, oltre che da amministratore, mi preoccupo di quei ragazzi che non hanno un limite.

d: E’ tranquillo quando le sue figlie escono di sera?

r: Ci sono alcune zone, tipo il Centro, che devono essere più attenzionate. Con le forze dell’Ordine c’è stato un tavolo su certi argomenti, e qualche intervento maggiore c’è stato.

d: Se potesse prendere Bardi sottobraccio?

r: Gli direi di essere un po’ più presente sul territorio, ma ultimamente non mi sento di rimproverargli nulla, perchè ha fatto delle ottime cose, come il bonus gas. Anche lui, però, dovrebbe avere una squadra un po’ più…completa.