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Cari Contro-Lettori,

a seguito all’assembramento di personaggi a fumetti che di recente c’è stato a Matera (e di relative iniziative editoriali di successo: ne abbiamo parlato nei numeri scorsi), anche a Potenza si sta pensando a qualcosa di analogo. Mentre su al Comune si spremono le meningi, confidando che il succo risultante abbia una qualche sostanza di consistenza vitaminica, i maligni hanno già una proposta. Perché, copiando spudoratamente la Settimana Enigmistica, non si dà vita a una sorta di Potenza Enigmistica? La si potrebbe riempire con tanti di quei rebus, cruciverba, sciarade, puzzle, rompicapi assortiti e barzellette (oh, quante ce ne sono!), da sollazzare, intrattenere e –perché no- anche istruire i lettori.

Si immaginano già i possibili contenuti della rubrica “Non tutti sanno che”, o gli esiti finali di quelle storielle disegnate in cui c’è un investigatore in paltò che in una paginetta deve risolvere –insieme al lettore- uno di quei misteri “semplici semplici”.

Su altri “disegni”, poi, si potrebbe imbastire il famoso gioco denominato “unisci i puntini” (e magari scoprire, poscia trepidante attesa, la stilizzata sagoma di qualcuno poco stiloso), o magari il “trova le differenze” (in questo caso tra questa e altre città, ad esempio).

Insomma, ci sarebbe di che sbizzarrirsi.

Gli enigmi della Città di Guarente sono infatti tanti: dalle buche (rattoppate sì, rattoppate no, rattoppate mai) alla sicurezza in centro storico (sempre che ne rimanga uno, visto che da più voci si lamenta la morte, culturale, sociale ed economica della parte vecchia della città); dall’illuminazione “a intermittenza” (come segnalato da un veemente comunicato di una parte dell’opposizione) alla “paralisi” (denuncia del pentastellato Falconieri e dei sindacati) della “parva, sed ACTA mihi”; dalla questione dei debiti “non ammissibili” sollevata dal consigliere regionale materano (anche lui “a cinque stelle”) Perrino, alle frane eterne (vedi corso Garibaldi) e le onnipresenti transenne…

Insomma, il consumato ragionatore enigmista, sempre che abbia un’idea di tutto questo casino di caselle da riempire, potrebbe provare a dare e a darsi delle risposte, spendendosi in prima persona in un gioco a quiz forse aleatorio, ma che almeno potrebbe tornare utile in una successiva lotteria (perché ormai di quello si tratta) elettorale.

“Il tuo cervello ha bisogno di più”, recita lo slogan pubblicitario di un altro, noto, periodico enigmistico.

Quanto è vero.

Walter De Stradis