renudo3.jpg

 

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

la foto che lo ritrae a torso nudo sul suo balcone a Matera, mentre osserva "dall'alto" i potenti del G20 che passano di sotto, ha fatto il giro del mondo.

Intervistato dagli amministratori della pagina Facebook “Viaggio a Matera” (video da cui è tratta l'immagine usata per la vignetta in prima pagina), il protagonista dello scatto, il professor Nicola, da uomo di Cultura qual è, si è interrogato sulla potenza e sulla invasività dei social, e sulla capacità/responsabilità di questi di sovvertire anche la scala di importanza e di valore delle notizie. Il prof, che si è palesato davanti ai potenti della Terra in abito semiadamitico, ammette di averlo fatto spontaneamente (cioè un po’ apposta e un po’ no), ma cionondimeno di essere rimasto sorpreso dal clamore suscitato dal suo gesto, che ha quasi oscurato la notizia sui contenuti del G20 stesso. Di più: il simpatico prof, per motivare sociologicamente la “viralità” dell’accaduto, ha tirato in ballo George Orwell (col suo romanzo profetico “1984”) e alcuni studi su società e comunicazione, ma poi se n’è uscito con una spiegazione umoristica da antologia: «…o forse, più semplicemente, piacciono le mie tette».

Geniale.

Sui social gli internauti si sono divisi: c’è chi elogia il prof leggendo (forse un po' forzatamente) nel suo affaccio un gesto di irriverenza e di disobbedienza politica da manuale, e chi invece lo accusa (probabilmente con un po' troppa severità) di aver assunto un atteggiamento indecoroso, specie in un contesto così “alto”. A dire del prof. stesso, il Generale Bardi, presidente della Regione Basilicata (visibile nella foto utilizzata nel nostro "montaggio", tratta da Sassilive.it), sarebbe di questa opinione: a differenza del sindaco e di Di Maio che, divertiti, lo hanno salutato con un gesto della mano, il Governatore napolucano lo avrebbe invece fulminato con un sguardo di disapprovazione (tipo De Niro in "Ti presento i miei").

Dal canto nostro, noi di Controsenso, giornale che fa un abbondante uso di satira, se fossimo stati nel gruppetto che è passato sotto il balcone del prof, saremmo stati fra quelli che lo hanno salutato divertiti (come Bennardi e Di Maio).

E, senza voler leggere di più di quel che c'è nella sua frase conclusiva, non possiamo comunque fare a meno di pensare a una involontaria metafora, su una Basilicata sempre disponibile coi Grandi, sempre prodiga con le sue risorse, sempre ospitale con la sua gente: una Terra bellissima e affascinante, le cui generose mammelle -tette se preferite- piacciono molto!

Eccome.

E allora, viene da citare (al contrario) la fiaba di Andersen, “I vestiti nuovi dell’imperatore”, quella in cui la bambina, bocca della verità, urla alla vista del corteo nobiliare: «Il Re è nudo!».

La domanda dunque diventa: è il nostro prof a essere “nudo” o i potenti (regionali e mondiali) a essere un po' troppo “vestiti”?

Walter De Stradis