editoriale2710

Cari Contro-Lettori,

la settimana scorsa, su questa stessa pagina, si parlava della varia umanità che serpeggia, pullula e prospera sui social media. Si è fatto quindi riferimento al campionario (per meglio dire bestiario) che preoccupa –e giustamente- sociologi ed esperti: gli “odiatori”, i “leoni da tastiera” e quei “giornalisti e scrittori” (autonominatisi tali esclusivamente in virtù dei “like” ottenuti “sul campo”) che impazzano come gatti in calore a colpi di mouse (che significa topo). Fra le molte altre, avevamo dimenticato di citare la categoria dei comici. Ah, le matte risate. Scrive l’assessore regionale all’agricoltura Luca Braia (Pd), sul suo profilo Facebook, in data 24 ottobre 2018: «Esiste un tempo per stare calmi…zitti…per sopportare, ma esiste anche un tempo per reagire… cambiare…e dire “Ora Basta”». Per la precisione, si tratta di una massima del sito Il Calendario Filosofico, che il Nostro, fra un selfie da sagra/convegno e l’altro, ha evidentemente pensato bene di rilanciare sul suo profilo. Citando la calma e la sopportazione, il buon Braia voleva forse fare la parte del Giobbe, patriarca biblico divenuto proverbiale per la sua pazienza, ma alla fine ha ottenuto gli esiti di un altro Giobbe: Covatta, il comico. Appunto. Perché? Basta leggere la reazione che alcuni internauti hanno riservato al suo “strale” (rivolto poi a chi?), definito dall’assessore “Quanto mai opportuno”. «Concordo con Luca Braia ora in particolar modo è il tempo di cambiare la Basilicata. Il 2019 sarà l’anno di Matera capitale ma soprattutto l’anno della liberazione dal #pdnazionalregionale per la nostra cara amata terra». Scrive uno. «Luca si sono invertiti i ruoli …dite voi basta… noi camm di!!!!!!». Posta un altro. «Scusa ma opportuno per chi?», chiosa un altro ancora. Per la serie: reinventarsi “grillini” all’occorrenza e tanto al chilo non conviene, il “vaffa” è dietro l’angolo (inteso come la caustica forma di protesta “civile” resa celebre dall’anima “nobile” del movimento trincia-tutto: Beppe Grillo). Siamo in campagna elettorale: anche se il Pd ha le idee confuse dopo il paso doble di Pittella, il “manco morto” di De Filippo e chissà cos’altro, Forza Italia prende tempo per ordinare il trittico (carne o pesce?) sul tavolo nazionale e regionale, e i 5 Stelle furoreggiano col candidato certo Mattia. Di conseguenza, e lo capirebbe anche mio nipote di sei anni: chi finora è stato in porta (a guardia del fortino, cioè), dovrebbe stare attento a certi autogol (nel suo personale interesse) e risparmiarci (nel NOSTRO personale interesse) una retorica postgrillina da mercato rionale. Ma evidentemente certe piazzate (virtuali) danno la cifra di fatti, cose e politici con cui si ha a che fare. Il refrain, a sette mesi di distanza, sembra essere sempre quello: ma questi il 4 marzo dov’erano? Erano stati rapiti dagli alieni?
Walter De Stradis