portiereABRESCIA

Solamente lo scorso 3 dicembre, Brignoli, estremo difensore del Benevento in Serie A, segnava il suo gol al 95’, regalando così il primo punto della stagione alla sua squadra. Episodi del genere nel calcio, sono abbastanza sporadici tanto da rimanere nella memoria di tifosi e addetti ai lavori. Proprio come accadde a Saverio Abrescia, Altamurano doc, una vita tra i pali, poi allenatore vincente, dopo aver appeso le scarpe al chiodo.

Fa notizia un portiere che segna un gol, Brignoli a Dicembre (SerieA), Juan Carlos a gennaio (LaLiga2): la sua carriera è ricordata anche per uno straordinario gol direttamente sua area di rigore...
A differenza di quello di Brignoli, il mio gol fu direttamente su rinvio, da porta a porta, circa 90metri. La stagione era ‘86/’87, giocavo a Manfredonia in Serie C.


Quanto episodi del genere rimangono della mente nei tifosi?
Sicuramente i tifosi rimasero stupiti, e contenti. Non accadono spesso questi episodi, soprattutto a quei tempi, 30 anni fa forse fu uno dei primi gol. Proprio in questi giorni, ero in ospedale ad Altamura per tirare il sangue, e mi ha fermato un tifoso del Manfredonia che mi ha riconosciuto.


Oltre al Manfredonia in quali squadre ha militato?
Nella primavera del Bari, oltre ad alcune apparizione con la prima squadra in B.


Oggi continua ad occuparsi di calcio?
Per motivi di lavoro ho deciso di staccare un po’ dal calcio, per via del poco tempo che potrei dedicare. Lo scorso anno ho allenato gli Allievi nazionali Matera. Ho iniziato la carriera di allenatore intorno al 1994 nell’Altamura, poi ho allenato anche Molfetta, Ruvo, Real Atamura, Tricarico...


Cosa l’ha spinta, una volta dopo essersi ritirato, a rimanere nel mondo del calcio?
La passione in primis, prescinde da qualsiasi altra cosa.


La squadra della sua città, Altamura, milita oggi nel girone H di Serie D insieme al Potenza. Tra l’altro le due tifoserie sono legate da un amicizia trentennale, solo qualche settimana fa è stata festeggiata in occasione del match Altamura-Potenza, giornata in cui ha vinto lo sport...
Certo ero presente. Seguo il girone, essendo anche molto amico del tecnico Nicola Ragno.


Cosa ne pensa del Potenza attuale? Che impressione le ha fatto?
Ho visto diverse partite del Potenza, anche in casa, al Viviani. È una grande squadra, organizzata, con una società solida alle spalle, e un grande allenatore. Ha grandi giocatori, tutte caratteristiche per vincere un campionato.


L’Altamura sembra oggi aver allentato il passo, ma è stata la grande rivelazione del girone...
L’Altamura ha fatto grandi cose, considerando che non era stata costruita per vincere un campionato. Bisogna dare grande merito alla società e ai ragazzi che continuano a portare avanti questo progetto importante. Rimane comunque una grande rivelazione anche sulla base della classifica attuale. È una neo promossa, ha lasciato un po’ l’intelaiatura dello scorso anno, ha fatto sognare i suoi tifosi.


È bello raccontare la storia di un portiere che viene ricordato a distanza di anni, o belle giornate di sport come quella tra Potenza e Altamura, perché non sempre capita di assistere a spettacoli belli negli stadi di qualsiasi categoria. Qual è oggi il male del calcio?
Bisogna essere bravi a raccontare gli episodi belli del calcio. Non so se c’è un male nel calcio, chiaramente qualcosa è cambiato. Girano meno soldi di una volta, per via della crisi generale del Paese e delle situazioni che si creano. È chiaro che parlo di dilettantismo, Serie C, perché in Serie A le cose vanno diversamente.


Anche nei giovani di oggi qualcosa è cambiato?
Indubbiamente. È la mentalità dei ragazzi a essere sbagliata, si pensa troppo ai soldi, c’è molta voglia di mettersi in mostra e poco spirito di sacrificio, talvolta sono proprio le famiglie e i genitori i primi colpevoli. È cambiato tutto, i tempi, l’ambiente.

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