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Cari Contro-Lettori,

 

secondo l’astuta visione politica del nostro governatore, che non va a visitare l’anziano del paesino lucano a cui mancano i servizi essenziali, ma che se ne parte tranquillamente (da solo? non crediamo proprio) per l’Europsace Center in Belgio, «L’aerospazio sarà una priorità della strategia di specializzazione intelligente (S3) della Regione Basilicata nel Programma operativo ESIF 2021/2027: i ‘dati’ spaziali sono il nuovo ‘oro’ dell’economia spaziale, ma il loro utilizzo è ancora complesso soprattutto per le regioni. Tradurre i dati territoriali in informazioni e servizi utili e fruibili per i cittadini e le regioni è la grande sfida del futuro».

Insomma, “Space is the place” (“Lo spazio è la casa, il posto giusto”), come diceva il visionario musicista jazz Sun Ra, un afro-americano vestito da sacerdote egizio che diceva di essere nato su Saturno; ed evidentemente il nostro Generale Bardi, un napo-lucano vestito da Presidente della Regione che dice di essere nato in Basilicata, è d’accordo con lui.

Ma in attesa di percepire questi “servizi utili al cittadino” che per il nostro Governatore dovrebbero venire dallo spazio, ci sono questioncelle molto più terrigne che rimangono insolute. Certo, il Generale –com’è noto ormai anche a mio nipote- probabilmente mastica già il conto alla rovescia della rampa di lancio per il Senato (un grande pianeta dal quale la Basilicata gli sembrerà ancor più piccola), ma, come si suol dire, “Houston, abbiamo un problema”. La politica regionale risulta non pervenuta. In particolare, come si diceva, il piccolo terrestre lucano non ne ha percepito proprio l’esistenza, se è vero com’è vero che lì ad Accettura (tanto per dirne una e una sola) ove da oggi ritorna la festa del Maggio nel suo pieno fulgore, attendono con ansia l’arrivo di Bardi il Marziano (leggi intervista a pagina 7), ma solo e soltanto per dargli una dimostrazione pratica di cosa sia “l’attaccamento” al territorio, che nel piccolo borgo in provincia di Matera si respira a pieni polmoni (e non solo durante la festa). Sia detto per inciso, l’ultima volta, se la memoria non m’inganna, in rappresentanza della Regione si presentò l’ex assessore Leone, esperto sì di “attaccamento”, ma alla poltrona.

In ogni caso, accusato da più parti di essere un UPO (Unidentified Political Object – Oggetto Politico Non Identificato), il Nostro Bardi (insieme ai suoi accoliti ed emuli regionali, ma anche locali, come il tuttappostista a oltranza Guarente) non ne vuol proprio sapere di marchiare una scia nel firmamento lucano, nondimeno –da qualche in tempo in qua, forse imbeccato (male) da qualche addetto stampa anch’egli di stampo (!) partenopeo– preferisce affidare ai social o ai comunicati le sue attestazioni di “vicinanza” al popolo lucano, complimentandosi ora con questo e ora con quello (dalle mamme lucane alle aziende ortofrutticole), ma in ogni caso –lui tapino- sempre e comunque con gente che ce l’ha fatta da sola, ovvero non certo per merito suo.  

Come diceva la voce fuori campo al termine del classico film di fantascienza degli anni Cinquanta, “La COSA da un altro mondo”, «Cittadini, scrutate il cielo!».                          

A buon intenditor...  

Walter De Stradis