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Cari Contro-Lettori,

giovedì scorso a Potenza si è celebrata una bella mattinata lucana, c’è poco da dire. All’inaugurazione della Piazza dei Comuni –così denominata per la presenza di 131 piastrelle che formano quasi un Gioco dell’Oca con immagini-simbolo di tutti i comuni lucani- erano presenti gran parte dei sindaci della Basilicata, invitati (tramite accorto -e anche acuto- garbo istituzionale) dal sindaco del capoluogo, Guarente, che in una botta sola ha fatto praticamente quel che magari ci si sarebbe aspettato dal governatore (napo)lucano Vito Bardi, che pure era lì presente, insieme ad altre autorità, politiche, civili e militari.

Essì, perché da lunga data, ormai, gran parte dei primi cittadini lucani lamentavano la pressoché totale assenza, anche fisica, del Generale e dei suoi assessori: algidi, autoreferenziali, irraggiungibili, quasi degli esseri elementali, ovvero presenti (da qualche parte), ma impalpabili, come l’aria e il fuoco. Non che uno o più incontri pubblici possano esaurire ed esaudire le richieste dei vari “front office” del cittadino lucano (e cioè i sindaci, sempre loro) -dal momento che è chiaro che si desidera incontrare e vedere Bardi sui territori non certo per prenderci ‘o cafè- ma c’è da scommettere che per non pochi dei primi cittadini presenti quel giorno a Parco Aurora a Potenza, era la prima volta che vedevano da vicino “Bardi il grigio”, come cominciano a chiamarlo coloro che sono fan della “Compagnia dell’Anello” di Tolkien. Tant’è che a un certo punto, l’assessore all’urbanistica e vice sindaco di Potenza, Antonio Vigilante, con la voce rotta dalla raucedine (e forse non solo), una volta agguantato il microfono ha detto, indicando la folta platea di fasce tricolori: «Presidente, se lei vuole essere ancora Generale, questi sono i suoi soldati». E anche se qualcuno fra i sindaci non ha gradito la metafora militare o militaresca (leggi intervista ad Angelo Lamboglia all’interno), il concetto era pressoché chiaro a tutti in Piazza dei Comuni. Ma forse, azzardiamo, ancora non sufficientemente cristallino per Bardi stesso, che quel giorno –a parte qualche salutino o stretta di mano- non si è certo “ammischiato” (come si dice nella sua Napoli) con chi era presente. Essì che, a un certo punto, ogni sindaco si era pure piazzato sulla sua piastrella, a favor di drone soprastante: un'occasione ghiotta per il Governatore per andare a salutarli tutti, uno per uno (come ha fatto Guarente, sempre lui), e magari farsi anche un civettuolo selfie, perché no. Ma non c’è stato nemmanco un “ciaone” circolare. Questi “guizzi” di garbo (e di acume) istituzionale, evidentemente al Generale sembrano mancare. Ha detto comunque che i sindaci li incontrerà tutti, e sui territori, in un’estate che si annuncia piena d’impegni. Confidiamo che sappia resistere al richiamo dell’azzurro mare di Posillipo.

Walter De Stradis