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Cari Contro-Lettori,

questa mattina (per chi legge), nell’Auditorium Moscati dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera è in programma il convegno organizzato da Fials Matera sul tema “La Sanità Materana: Patto per la Salute”.

Il segretario generale Fials Matera, Gianni Sciannarella afferma che «Alla luce di tutte le criticità emerse nella sanità materana, su tutte la chiusura del reparto di Psichiatria (prevista per il 1 luglio, con accorpamento a Policoro, ma poi rientrata – ndr) e la vertenza delle progressioni orizzontali all’ospedale di Matera, vogliamo lavorare tutti insieme per attivare un percorso interassociativo di collaborazione. Sarebbe una riforma scritta dai cittadini, che prevede la rivalutazione dei presidi periferici creando un sistema a rete che darà il giusto riconoscimento al ruolo che le associazioni svolgono per i cittadini». Mentre andiamo in stampa, apprendiamo tuttavia che è stato deciso “dopo ampia discussione, di assicurare, ricorrendo all’istituto delle prestazioni aggiuntive, tutti i turni di lavoro che consentiranno di proseguire regolarmente l’attività dei Spdc sia dell’Ospedale di Matera che di quello di Policoro”. A prescindere dall’esito finale della burrascosa vicenda (un tira e molla estenuante), in settimana non era passata inosservata una “pepata” nota di Rifondazione Comunista, a parere della quale «La giungla della sanità lucana cambia il Re. Così, mentre si continuano a tessere le lodi di un futuro, tanto luminoso quanto al di là da venire, il “Re Leone” chiarisce con i fatti, che la “geografia del potere” nella giungla è cambiata! Basta con le vecchie e logore diatribe interne al “partito regione” e alle guerre di campanile tra il capoluogo della Basilicata e la capitale europea della cultura 2019. Basta! Ora è il tempo delle nuove diatribe interne al “nuovo che avanza” e dei nuovi campanilismi, Matera - Policoro, per esempio». Per i comunisti la vicenda, per come si sarebbe delineata, è comunque sintomatica dello status della sanità regionale, che vivrebbe uno stato di «ordinaria emergenza». Altro giro altra corsa: sul versante potentino si registra la scelta, operata dal dg del San Carlo, Barresi, di un direttore amministrativo dalla Calabria, anche perché -in base a quanto riporta Il Quotidiano del Sud- la giunta Bardi ha “bloccato” l’albo regionale degli idonei. Con, ennesima, delusione dei professionisti lucani. E c’è poi la questione Neonatologia, di cui leggerete all’interno…

Walter De Stradis