editoriale210619 opt

Cari Contro-Lettori,

fra i primi atti “concreti” sottoscritti dal neo governatore Vito Bardi, c’è un gemellaggio col Comune di Napoli e la Regione Campania, volto ad accogliere sul territorio lucano i residenti della “zona rossa” del Vesuvio e dei campi Flegrei, in caso di calamità naturale. Si tratta di un atto di grande umanità e di indiscutibile rilevanza sociale (nato su indicazione ministeriale), ma fra i detrattori del nuovo corso regionale c’è già chi ha malignato che qui da noi in regione il piano di “distribuzione” della popolazione “campana” (nativa o d’adozione che sia) sta già avvenendo e senza -per fortuna- eruzioni vulcaniche in vista. Il riferimento è ai due membri del suo staff (capo di gabinetto e responsabile settore legislativo), che l’ex generale di brigata ha chiamato in servizio nei nostri uffici regionali: entrambi provengono infatti dall’entourage dell’ex governatore campano Caldoro. Come fa notare “la vecchietta” che “soffia” notizie e commenti nelle orecchie del nostro Mario Petrone (ne leggerete a pagina 3), pur nella legittimità e nella piena discrezionalità dei poteri conferitigli dalla legge (una locuzione da cinema americano), il buon Bardi ha optato per una scelta che –di fatto- penalizza due Lucani con le stesse ambizioni e di preparazione equipollente: insomma, il nuovo che avanza ha gli stessi connotati del vecchio che arretra. In effetti, qui da noi, è tradizione: si pensi ai dirigenti e big non lucani presenti da sempre in ognidove, dalle Fondazioni agli enti strumentali, dagli uffici stampa istituzionali ai direttori generali di ospedali. Ovvio che la “Lucanità” non rappresenta di per sé un valore, e di converso la “Non Lucanità” un disvalore (la vignetta di King Buffino ha solo le giuste iperboli della satira), ma la sensazione (come segnalava tempo fa anche l’economista D’Agostino) che il Governatore Generale Napo-Lucano non si fidi di ciò che ha trovato (o di ciò che avrebbe potuto trovare) è spiacevolmente palpabile. “E ne ha ben donde”, potrebbe aggiungere qualche altro maligno di segno diverso, ma l’atteggiamento e il disorientamento di questo esecutivo (vedi anche confusione e polemiche in ambito sanitario) fino a questo momento sembrebbe scollato un tantinello da cose, fatti e persone (nel senso della gente). Pare che farsi ricevere da Bardi sia più difficile che avere un têteà- tête con Ivanka Trump. Occhio che il passo da Brigata Bardi ad Armata Brancaleone è piuttosto breve. «Oh, miei prodi! Quando vi dico “sequitemi miei pugnaci”, dovete sequire et pugnare! Poche fotte! Se no qui stiamo a prenderci per le natiche». (Vittorio Gassman in “L’Armata Brancaleone”, 1966)

Walter De Stradis