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di Antonella Sabia

 

Sul territorio da 65 anni, l'AVIS comunale di Potenza sostiene da sempre chi più ha bisogno, occupandosi nello specifico della fidelizzazione dei donatori, e della promozione delle donazioni attraverso eventi, partnership con altre associazioni sportive ed ETS, presenziando in tutte le attività con striscioni e locandine, gonfiabili e gadget. Attività che seppur in modalità differente, non si sono affatto fermate in questi ultimi due anni di pandemia, in cui l'AVIS Potenza è riuscita a mantenere numeri alti, diventando un esempio positivo in tutta Italia.

Da marzo è in carica il nuovo direttivo composto da 16 consiglieri, che ha confermato alla presidenza Anthony Clementi: 6 persone riconfermate, tanti nuovi giovani, e una grande maggioranza di donne. È anche questa la forza della sezione comunale di Potenza, cercare di avvicinare quanti più giovani possibile, coinvolgendoli nelle attività, favorendo il ricambio generazionale: “proiettare nel futuro l’associazione, senza dimenticare la storia”. Ci hanno accolto con queste parole in sede, in Via Volontari del Sangue (non a caso) due veterani dell'Associazione, accompagnati da due ragazze che oggi sono parte attiva del direttivo, e che presso questi uffici hanno svolto il servizio civile, per fare il punto sulle nuove iniziative, i progetti dell'AVIS Potenza, e sulla nuova campagna estiva di donazione. Infatti, come ogni anno, d'estate, si ripropone il problema della carenza di sangue, a causa delle partenze ma anche delle temperature alte e i conseguenti cali di pressione, che scoraggiano i donatori. È per questo che l'AVIS Potenza invita a donare prima delle ferie, perché il bisogno di sangue non va in vacanza. A proposito delle emergenze, che solitamente sono a momenti, ci hanno detto che proprio in occasione del G20 che si è tenuto a Matera negli scorsi giorni, vi è stata una richiesta maggiore di sangue per sopperire ad una eventuale emergenza, vista l'affluenza di persone di ogni parte del mondo.

In generale, la raccolta del sangue si svolge attraverso la chiamata al donatore per le donazioni programmate, mentre quando si palesa l'urgenza di sangue, piastrine e plasma, comunicate dall’ospedale o dall’AVIS regionale, ci si attiva per contattare i donatori compatibili. L'AVIS Potenza è presente anche nei territori limitrofi, attraverso l'emoteca si raggiungono i comuni in cui non c’è una sede, tra questi Pignola, Brindisi di Montagna e la novità di questi giorni sarà l'arrivo per la prima volta ad Abriola, in collaborazione con l’Avis regionale che mette a disposizione un dottore, un infermiere e la stessa emoteca

Altra iniziativa lodevole sposata dall'AVIS Potenza, è l'esame per la ricerca della proteina SPIKE della Sars Cov 2, promosso dall'Ospedale San Carlo. Si tratta di un servizio dedicato esclusivamente ai donatori che abbiano già completato il ciclo vaccinale o che abbiano contratto il virus, che potranno scegliere di fare contestualmente alla donazione, previo consenso.

Durante la chiacchierata con i membri dell'Associazione, ci hanno raccontato anche delle iniziative che si svolgevano all'interno delle scuole, ma che si sono interrotte a causa della pandemia: “Normalmente, riteniamo che per sviluppare la cultura della donazione si debba avere il riscontro da parte della popolazione più giovane. Si può donare ovviamente dai 18 anni in poi, ma non disdegniamo di andare a fare promozione anche nelle scuole elementari e medie, perché è fondamentale partire dalle giovani generazioni per far comprendere l’importanza della donazione, e attraverso loro sensibilizzare le famiglie”, hanno detto. L'Avis comunale di Potenza conta oggi all’incirca 2000 persone iscritte nella banca dati, bilanciate tra uomini e donne, che ovviamente donano con diversa frequenza.

Un aspetto molto importante emerso durante l'incontro, il ruolo dei giovani che si sono avvicinati all'AVIS prima come donatori, poi facendo domanda per il servizio civile: “Questi ragazzi hanno capito il vero senso del volontariato in particolare della nostra associazione, poiché siamo l’ente principale in Italia delegato dallo Stato per la donazione del sangue, non è un caso se ci sono oltre 1.300.000 donatori in tutta Italia”, ci ha riferito uno dei consiglieri.
Proprio per dare voce a questi giovani, all'incontro erano presenti le due ragazze ex servizio civile, oggi membri del direttivo, e due nuovi ragazzi che da un mese prestano servizio all'AVIS Potenza.

Ci siamo avvicinate all’Avis quando avevamo 18 anni, proprio in seguito ad un incontro avvenuto a scuola, abbiamo cercato di continuare questo percorso poiché sentiamo molto la necessità di poter aiutare gli altri con piccole cose. Abbiamo potuto toccare con mano cosa significa essere in emergenza, solo stando dentro ti rendi conto dell’effettiva gravità della mancanza di sangue, in particolare quanto ti trovi di fronte a frigoriferi vuoti. L’errore spesso è quello di pensare che tanto a noi non serve, ma purtroppo tutti siamo vulnerabili. Stando qui si creano dei legami duraturi, inoltre sotto il profilo professionale abbiamo acquisito tantissime capacità e nozioni che possono essere spendibili anche altrove nel mondo del lavoro, è un’esperienza che ti arricchisce in toto. Il messaggio forte che vogliamo mandare ai giovani, come noi, è quello di avvicinarsi al mondo AVIS, e di donare. L’associazione è aperta a qualsiasi ragazzo che voglia partecipare, stiamo cercando infatti di rimettere in piedi il progetto Giovani AVIS, e provare a coinvolgere tanti volontari per riorganizzare le attività di promozione”, hanno detto Erika e Ilaria.

Anche Domenico e Riccardo arrivano in AVIS già da donatori, il loro anno di Servizio Civile è iniziato da poco più di mese ma le aspettative sono tante: “Pur conoscendo l’ambiente, non conoscevamo la macchina organizzativa e solidale dell’Avis. In così poco tempo abbiamo compreso quanto possa essere importante l'AVIS nella vita quotidiana sia come singolo, che anche per la comunità. Sarebbe fondamentale far capire che la donazione è sì un atto volontario, ma che può aiutare davvero gli altri, e malauguratamente un giorno potrebbe servire anche a noi stessi”, hanno concluso.