MATERAdecorourbano

Un regolamento comunale sul decoro urbano che danneggia i commercianti.

È quanto dichiarano gli esercenti di Matera a proposito del regolamento sul decoro urbano e “dehors” del Comune che interviene in una materia delicata e danneggerebbe pesantemente lo svolgimento delle attività lavorative all’aperto, causando un danno all’economia della città, sia in termini di posti di lavoro che di entrate complessive per gli imprenditori. A prendere le difese dei commercianti è il Movimento 5 stelle. “La proposta che avanziamo come M5S - afferma Antonio Materdomini, consigliere comunale- è quella di bloccare immediatamente la discussione sul nuovo regolamento e concordare preventivamente con le associazioni di categoria un percorso condiviso,come già da noi richiesto in commissione, che consenta il rispetto del decoro urbano della città ed eviti alle decine di attività di trovarsi in seria difficoltà economica e operativa”. Occorre decidere in fretta, perchè non è possibile pensare di bloccare tutto, nell’anno che vede Matera quale meta turistica per eccellenza, lasciando gli imprenditori inermi e indifesi, di fronte all’arroganza ed al menefreghismo di chi governa la città. “Basterebbe - continua il pentastellato- soltanto approfondire e analizzare meglio la situazione complessa e differente delle diverse zone cittadine: Sassi, centro storico e zone limitrofe, per capire che ogni zona ha una sua particolarità. Motivo per cui servirebbe intervenire per microaree, se non addirittura per singole strade, considerata la particolarità urbanistica di Matera, con il suo tessuto cittadino vario e delicato. Se un amministratore di questa bella città non comprende nemmeno questo, vuol dire che non ne conosce l’anima vera ed è meglio che resti a casa anziché arrecare danno a chi vive e valorizza l’economia locale. Non ci sorprende, però, che l’amministrazione continui a non ascoltare i cittadini e le loro esigenze: da una amministrazione politicamente abusiva, che cosa ci si può aspettare? De Ruggieri & Co., sono indietro anche con la regolamentazione sulle concessioni delle licenze: dovrebbero, ad esempio, valutare se le attività presenti sul territorio comunale sono in grado di soddisfare il mercato o se sono in sovrannumero e, nel caso, avere anche il coraggio di fermarsi nel rilascio delle autorizzazioni. Invece, continuano ad organizzare gli incontri nelle sedi di partito, anziché nella sede comunale, e continuano sistematicamente a rinviare le commissioni”.