ponteSANVITO

Il Sindaco di Potenza Dario De Luca e il Dirigente della UD Manutenzione Urbana, Ing. Mario Restaino con specifica nota, datata 28 agosto scorso, e redatta in esito alla richiesta del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche

(questa, del 16.08.2018, emanata per dar seguito agli orientamenti espressi dal Governo circa il monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione delle opere di competenza, e riguardante l’invito, rivolto anche all’Amministrazione Comunale di Potenza, di “comunicar e - entro il 30 agosto- gli interventi necessari a rimuovere le condizioni di rischio riscontrate nelle tratte infrastrutturali di competenza”), nonché a seguito di una apposita riunione convocata sul tema dal Sindaco e tenuta il 23 agosto scorso con gli Assessori, i dirigenti ed i responsabili tecnici degli Uffici competenti in materia, hanno segnalato al Provveditorato OO.PP., e tramite questo al Ministero Infrastrutture, le criticità elencate nella tabella consultabile in pagina, che interessano il territorio comunale:
- In primo luogo sono stati individuati gli Ambiti di intervento che presentano i maggiori rischi per il nostro territorio, e cioè:
A) Ambito delle Reti idrologiche naturali ;
B) Ambito della Rete viaria urbana e rurale.
In effetti il territorio cittadino, per la sua morfologia fortemente accidentata (altitudine compresa tra i 700 m e 900 mslm.), insieme alla severità delle condizioni atmosferiche che si registrano su di esso nell’anno solare, e alle difficoltà di mantenere costantemente in sicurezza il sistema di regimazione delle acque meteoriche superficiali, mette sistematicamente a dura prova le infrastrutture (naturali e non) del sistema idrologico di fossi e canali esistenti (Ambito A), e quelle antropiche relative alla complessa ed estesa rete stradale della viabilità urbana e rurale con le connesse opere d’arte stradali (Ambito B) che assicurano la continuità del piano viario (con ponti e cavalcavia) e la difesa delle opere (con muri e sistemazioni), proprio dal defluire delle acque superficiali. - Sono stati poi indicati i relativi punti (o le tratte) più importanti che, per storia e vicissitudini patite, esprimono la maggiore potenzialità di rischio e destano i maggiori timori per il loro stato di conservazione nel tempo. - Una volta individuati i luoghi di intervento, si è stilato un attento elenco per punti delle criticità, riportando per ogni infrastruttura ritenuta potenzialmente a rischio, la sua ubicazione, la criticità riscontrata , i l tipo di intervento previsto (non più di tipo “tampone” o provvisorie) e la priorità assegnata per la rimozione della criticità . Ovviamente, oltre allo stato di conservazione della singola tratta di infrastruttura individuata, l’elemento determinante della posizione sulla scala delle priorità (AA: Altissima; A: Alta) del luogo di intervento è la valutazione dell’appartenenza o della vicinanza del punto di criticità a zone in cui ricadono grandi poli attrattori della nostra cittadina (quali: l’Ospedale, l’Università, le tratte urbane delle Reti ferroviarie, i luoghi commerciali e/o artigianali della Città, le zone residenziali altamente abitate, ecc.), nonché il possibile estendimento del rischio anche ad altre importanti infrastrutture vicine (Ponti, Gallerie, viadotti. Come può evincersi dalla tabella, per ciascuna infrastruttura individuata sono stati indicati il luogo di ubicazione, l’intervento di massima ipotizzato per la rimozione delle condizioni di rischio con la relativa priorità, ed il costo (molto approssimativo) dell’intervento di eliminazione delle criticità riscontrate. Ovviamente, ci si è riservati, in caso di accoglimento da parte del Ministero, di integrare la comunicazione con adeguata documentazione tecnica specifica per ciascuna tratta, o punto, dell’infrastruttura indicata in elenco. Alla detta comunicazione, sono state allegate le planimetrie dei luoghi di intervento.