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Cari Contro-Lettori,

i nostri anziani –ce lo ricorda lo studioso di cose lucane Giuseppe Melillo nel suo ultimo libro- sono geneticamente portati a smaltire ingiustizie, avversità, difficoltà e più in generale la fatica di vivere e sopravvivere, con un mot(t)o di rassegnazione/accettazione che più o meno suona come “Munno è stato… e Munno sarà” (“Mondo è stato e Mondo sarà”).

E magari qualcuno di loro, col giornale sulle ginocchia in una qualche assolata piazza, o giardino, in città come al paese, avrà pure letto le ultime polemiche sulla nomina del nuovo direttore dell’Arpab; e magari –senza neanche essere troppo aggiornato sulle ultime quadriglie da sposalizio (e divorzio) della politica locale- qualcun altro, tra i più arguti, avrà pure sentenziato “Ramunno è stato… è Ramunno sarà”.

E se l’episodio con Enrico Montesano nel film “Sing Sing” (perdonateci la piccola grevità) ci mostra con chiarezza come a volte sia questione di un attimo passare dall’essere considerati un “ar-dito” (mi riferisco ai cittadini che hanno votato “il cambiamento”) all’essere pistolettati “ar-culo” (i cittadini, sempre loro), è pur vero che –fedeli all’adagio di cui sopra- ormai i Lucani dovrebbero essere più che avvezzi a certi vizi dei Palazzi. Perché se è vero che il lupo (o marpione, se preferite) del Potere perde il pelo (ma non il vizio, appunto), allora ne consegue che in Via Verrastro sono anni e anni che gli addetti alle pulizie si uccidono di ramazza, nel vano tentativo di spazzare il pelame di canide natura.

Ma se Via Verrastro piange (si far per dire), Piazza Matteotti non ride, almeno a sentire il consigliere pentastellato Falconeri, che ha voluto fare due conticini sui tre anni di governo Guarente: «In seconda Commissione si è potuto riscontrare l’incapacità di incassare e creare nuove entrate: trasporto pubblico locale, rifiuti, energia: queste le tre fronti di perdita maggiore con un deficit annuale di 9 milioni di euro che ci potrebbero esporre l’anno prossimo di nuovo ad un nuovo dissesto»; e ancora: «Nonostante le scale mobili più lunghe d’Europa la maggioranza capitanata da Guarente non è riuscita a mettere su un sistema città capace di valorizzare la mobilità alternativa a quella automobilistica che ancora oggi nel 2022 la fa da padrona in una città lontana dagli standard europei»; e ancora: «Siamo indietro su tutto e mentre si continua ad investire denaro pubblico per qualche evento sporadico non si è pensato ad iniziare una stagione di assunzioni qualificate per sopperire ai vuoti degli uffici più importanti».

E dulcis in fundo, proprio per la serie “(Ra)Munno è stato e (Ra)Munno sarà”: «La 'vergognosa situazione', parole del Sindaco, sfociata nella rimozione di tre assessori poi immediatamente reintegrati, fa poi registrare il fatto che ormai il primo cittadino non riesce neppure a declinare l’ autonomia istituzionale necessaria per governare le dinamiche istituzionali». Come vedete, si torna sempre al discorso d’apertura, e il cerchio si chiude. E scusate s’è poco.

Walter De Stradis