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Cari Contro-Lettori,

quella di Capodanno è una festa sicuramente più malinconica rispetto al Natale. Nonostante i proverbiali botti e l’ennesimo cenone/pranzone, siamo chiamati un po’ tutti a fare i bilanci dell’anno appena consumatosi e soprattutto a fare i conti con le prospettive (per chi le ha) e le speranze (sempre che qualcuno non ce le abbia tolte) relative ai dodici mesi che verranno.

Il tutto, condito da un bel pacco di spese, quote, e tasse da pagare, che si profilano già agli albori dell’orizzonte prossimo venturo.

Un’alba tragica?

Non esageriamo, suvvia, ma certo è che con lo scurirsi (ci risiamo) della situazione Covid e con le nuove povertà che ormai affliggono una famiglia lucana su quattro (lo dovette ammettere in estate persino l’eterno dimissionario assessore Cupparo) e che ci hanno riportato indietro di otto anni (lo dissero, sempre in estate, commentando i dati Istat, il segretario generale della Basilicata della Cgil, Angelo Summa, e il direttore scientifico dell’Ires-Cgil, Ettore Achilli), bisogna sforzarsi un attimino per mantenere una certa attitudine festaiola.

Alcuni di voi ricorderanno anche quella vecchia trasmissione televisiva della BBC (che in realtà va in onda ancora adesso, Italia compresa) intitolata “Doctor WHO” (in Italiano “Dottore CHI”), nella quale un misterioso Dottore, appunto, che cambia volto e look ogni tot di anni, se ne va in giro per l’Universo a bordo di una macchina del tempo recante l’aspetto di una vecchia cabina telefonica della polizia britannica. Ebbene, i nostri politici, a conti fatti –non ultimo il presidente Napo-Lucano (il Generale CHI)- anche loro hanno cambiato faccia (si fa per dire) ogni tot di anni, ma allo stato attuale ci stanno riportando INDIETRO nel tempo, piuttosto che avanti.

E questa volta a bordo di quella cabina (elettorale) ci siamo tutti.

“Stanti le evidenze del rapporto per il 2021 e per le previsioni al 2022 –afferma oggi, a fine dicembre, sempre il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa- lo scenario che si prospetta è di una crescita troppo lenta e che allargherà inevitabilmente i divari sociali ed economici della regione. Con questi ritmi Basilicata non potrebbe recuperare i valori di ricchezza prodotta nel 2019 prima del 2025, mentre il resto del Paese sarebbe in grado di riassorbire gli effetti della crisi pandemica entro i primi mesi del 2022. Anche la ripresa occupazionale per il 2021 in Basilicata rischia di essere lenta, al di sotto delle perdite registrate nel 2020, non in grado di fermare il rinforzato flusso di emigrazione di forza-lavoro, caratterizzata da forti fenomeni di precarizzazione e degrado del mercato del lavoro”.

Ma orsù, Lucani, è bene ripeterlo, questa è l’ora di essere allegri, e come diceva Renato Pozzetto nel film “Il ragazzo di campagna”, ci sono molte “interessanti prospettive per il futuro”.

E se sei campano di origine (o comunque di fuori), è ancora meglio.

Capisci a me.

E buon anno a tutti.

Walter De Stradis