editoriale1703

Cari Contro-Lettori,

in occasione della morte di Stephen Hawking, alcuni fra gli immancabili autori di “satira” “alla putenzes” (quella che vuol rifarsi a un patrimonio “folkloristico” artatamente e ingiustificatamente “al ribasso”), hanno messo in dubbio che i concittadini che avevano manifestato il loro lutto sui social, sapessero realmente di chi si stava parlando. E’ lecito chiedersi, a questo punto, se piuttosto non fossero solo gli autori del puntuale, ma grossolano sberleffo, a ignorare chi fosse il cosmologo. Moltissimi fra i potentini, che non sempre sono così ignoranti e paciocconi “alla buona” come a volte li si vuol dipingere (è forse ora di scrollarsi di dosso un certo modo di intendere “l’appartenenza”, dal finto gusto “retrò”, ma autolesionista nei contenuti), erano sicuramente già a conoscenza dell’esistenza di una “Teoria del Tutto” (tra l’altro esplicitata in un omonimo, famoso e pluripremiato film biografico, e in alcuni bestseller), ipotizzata da Hawking, tesa a conciliare ciò che è apparentemente inconciliabile. Più o meno la stessa cosa, cioè, che si sta cercando (o si dovrebbe cercare) di fare a livello politico, con lo scopo di dare un Governo stabile a questo Paese. Sempre a Potenza, così come a Matera e nel resto della Regione, si era poi diffusa, da anni, anche la “Teoria del Tutto e Subito”, elaborata, codificata e messa in pratica, non in ambito astrofisico, ma nelle stanze dei bottoni. Gli effetti pratici di tale, ben nota, Teoria? La creazione di un immenso “Buco Nero”, una stella collassata su se stessa, che in forza della sua “gravità” ha –da par suo- cominciato a divorare tutto: spazio, tempo ed energia. L’azione di “attrazione” di questo Buco Nero apparso sui nostri Cieli ha –inevitabilmente- portato a un’accelerazione di “particelle”, che si è manifestata con moto “circolare”, nelle parti basse dei sottostanti cittadini lucani. Alla fi ne, il 4 marzo c’è stato una specie di “Big Bang”. Un nuovo inizio? O solo un gigantesco tric-trac? Ce lo dirà solo il Tempo, che, come ben sanno i Potentini (lettori di Hawking o meno), è relativo.


Walter De Stradis