editoriale0601

Cari Contro-Lettori,

costoso evento estemporaneo o provvida “rampa di lancio” per uno sviluppo degno di questo nome? Gli interrogativi a proposito del Concertone Rai di Capodanno, che si è svolto a Maratea, sono stati identici a quelli dello scorso anno, quando si è tenuto a Potenza. Chi era in cerca di risposte all’amletico dubbio le aveva però già trovate in Piazza Prefettura, sempre nel capoluogo, dove –al posto del megalitico palco dell’anno precedente- già da qualche giorno campeggiava un palchetto stile pollaio, dove poi ha preso vita un evento (con tutto il rispetto per chi vi ha suonato), in tono piuttosto “minore”. Eppure, basta andare a leggersi le rigogliose dichiarazioni post-concertone del gennaio 2017, per rendersi conto di quali e quanti fossero i politici (et similia) convinti che “la rampa di lancio” avrebbe funzionato, e che l’evento potentino non sarebbe rimasto un “caso isolato”. Evabè, si dirà, Potenza non è “città turistica” e, quantomeno, oggi come allora, c’è stata una bella “vetrina” per la Basilicata. Ma trattandosi di “vetrina”, appunto, la mercanzia messa in piazza è stata tutta all’insegna dei “saldi” (anticipati). e così, in quel di Maratea, abbiamo visto sfi lare residuati bellico-canori del calibro di Al Bano & Romina, Patty Pravo, Cristiano Malgioglio, Amy Stweart, tutta gente a lunga conservazione a cui il freddo fa bene, per intenderci. Non sono mancati inoltre, come già l’anno scorso, cantanti parsi un po’ alticci, che scambiavano fiaschi per fischi (e Maratea per Matera) e che non ricordavano nemmeno i testi delle loro canzoni (figuriamoci ricordarsi dove si trovavano). Dulcis in fundo (o Purcis in fundo, per citare il libro del noto chef lucano Valicenti), ci si è tutti allegramente dimenticati che ci si trovava dalle parti di un certo Pino Mango. Nemmeno una parola. Certo, il sindaco Cipolla ha detto che quello non era un evento “commemorativo”, ma –ci sia consentito- con tutte le “vecchie glorie” a tenere botta su quel palco, il concertone ci è parso “commemorativo” eccome. A proposito… ma la “Befana” non è oggi?


Walter De Stradis