dadnreaminori.jpg

 

 

L'INTERVENTO - Chiediamoci che cos’è una famiglia. L’attuale senso comune compreso quello religioso e della maggior parte della gente comune è di norma per la famiglia tradizionale cioè padre di sesso maschile-madre di sesso femminile e figli.

Trattasi comunque di famiglia biologica. Come se la biologia di procreazione sia

l’unica possibile in natura o secondo natura: natura docet.

Nei vent’anni in cui ho svolto la funzione di giudice onorario per i minori, ne ho visto di tutti i colori, nelle così dette famiglie tradizionali: abbandoni, maltrattamenti fisici e psicologici, incurie per non dire altro. Alla luce di quanto suddetto a parer mio quello che conta è che la coppia quale che sia debba essere prima di tutto amorevole e consapevole. Quindi secondo me tutte queste funzioni si possono riscontrare sia in coppie omosessuali che in coppie eterosessuali.

Io sto parlando di coppie e non di un maschio e di una donna perché il sentimento fondamentale per avere una prole deve essere l’amore a governare la coppia.

Nella mia lunga ventennale pratica forense ne ho visti di disastri di famiglie così dette eterosessuali (maschi che abbandonano la famiglia dopo la procreazione, oppure donne che non si assumono le loro competenze genitoriali).Quindi non sempre la presenza di una figura maschile e una figura femminile funziona bene nella coppia e non è garanzia di stabilità. Chiediamoci che cos’è la funzione genitoriale. Io credo che la genitorialità in senso lato debba considerarsi funzione adottiva e non biologica, sicché il prodotto di concepimento deve derivare da una questione d’incontro d’amore non da situazioni casuali, pertanto razionali e propositive.

Chiediamoci ora cos’è un legame familiare? E’ solo presenza biologica di sangue? Di stirpe? Di colore di pelle? O piuttosto deve essere un legame di amore, di cura e di attenzioni? Oggi c’è una crisi diffusa di assunzione educativa, che spesso si demanda alla scuola. Si pensi ai figli che mandano a quel paese i genitori continuamente trattandoli alla pari.

Orbene in questo caso i genitori che si sono limitati solo alla procreazione biologica, successivamente hanno dimenticato la loro funzione educativa e di esempio alla vita.

Nella famiglia di oggi si verificano spesso fenomeni di violenza, abbandoni, incurie, litigi e perfino abusi sessuali, quindi ancora una volta la coppia eterosessuale non è sinonimo di stabilità affettiva e di crescita tranquilla per la prole. Si continua a dire che la coppia eterosessuale rispetta la natura: ma l’abuso di qualsiasi tipo è natura?

Ogni anno da quarantadue anni a questa parte costruisco a dicembre il presepe classico. In questo Giuseppe è raffigurato con una lanterna in mano a guardare Gesù Bambino. Lui sa che non è figlio a lui, non è biologicamente suo ma si assume la capacità di essere adottante di un figlio geneticamente non suo, quindi non c’è legame biologico fra Giuseppe e Gesù, ma un legame adottivo e in questo consiste la sua bontà e santità e anche il suo essere genitore amoroso con la presa in carico totale del figlio.

In natura esistono famiglie con un solo genitore a causa di morte o a causa di separazione o divorzi.

Il genitore superstite quindi si assume sia la funzione maschile sia quella femminile, per cui deve alternare sia il codice materno sia il codice paterno e viceversa, e tutto questo senza distinzioni di sesso.

Ritengo comunque che ogni figlio debba essere un frutto d’amore di una coppia, perché così l’amore di due crea e deve creare un posto ad un figlio che come dico spesso è del mondo. Quindi i genitori non devono essere semplicemente procreatori, ma devono essere consapevoli che alle fondamenta biologiche deve seguire atto d’adozione consapevole.

Tutti i genitori che si pregiano di tale nome e che si comportano bene devono essere adottivi valutando che non conta esclusivamente la via biologica. In conclusione mi

sento di essere favorevole alle coppie omosessuali purchè siano animate dal criterio di adottività, non altrettanto sono favorevole alle adozioni di un singolo perché si rischia di avere un rapporto molto possessivo, non capendo egoisticamente che i figli non sono di proprietà, ma sono del mondo e nel mondo con cura li si deve preparare a vivere a crescerli e lasciarli andare.

I figli come disse qualcuno una volta sono solo un prestito, il più grande e meraviglioso prestito al mondo e sono dei genitori solo quando non possono prendersi cura di se stessi. Dopo appartengono alla vita. Nella nostra società attuale tutti i genitori che assumono i criteri di adottività sia eterosessuali che omosessuali a parer mio sono i modelli più puri, sono eroi e dovremmo imparare tutti da loro.

 

Giambattista D'Andrea