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Per iniziativa dell’Area di Centro moderata e popolare ha avuto luogo una riunione presso il circolo Angilla   Vecchia di Potenza , presente il Sindaco Mario Guarente,per l’esame dello stato dell’arte del centro storico della Città’ . L’Architetto Michele Bilancia ha illustrato un documento (CHE QUI SI RIPORTA) sulla rigenerazione del centro storico che ha focalizzato la destinazione d’uso della Scuola Media Torraca e del Cinema Ariston: due strutture funzionali alla risoluzione dei parcheggi e al ritorno di alcuni uffici nella parte antica di Potenza. Il dibattito è stato partecipato e ha visto la presenza di politici e tecnici di diverse aree politiche.       Tanino Fierro

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La definizione dei progetti compresi nel PNRR dovrebbe concorrere allo sviluppo di un disegno complessivo della città, mediante operazioni puntuali di rigenerazione urbana.

In tal senso assume particolare rilevanza il ruolo che dovrà assumere il centro storico del comune capoluogo, partendo dal recupero funzionale e fisico dei “contenitori” ivi presenti.

Un’occasione “unica” per invertire il progressivo decadimento e la conseguente desertificazione della parte più significativa della nostra città.

Le trasformazioni demografiche in atto: invecchiamento della popolazione, contrazione della popolazione residente, ridimensionamento dei nuclei familiari unitamente ai divari socio-economici e territoriali: aumento incidenza della povertà, precarietà lavorativa, impongono di adottare misure “eccezionali” e non più rinviabili.

Dimentichiamo spesso che la materia più importante di cui sono fatte le nostre città è costituita dagli esseri umani che vivono in questi spazi, e che ogni nostro sforzo deve essere orientato al mantenimento di questo prezioso capitale umano.

Riteniamo pertanto, che bisogna mettere in campo le seguenti azioni:

Ripristinare nel centro cittadino sufficienti livelli di residenzialità, tenuto peraltro conto che numerosi immobili risultano sfitti.

Da precisare che si tratta prevalentemente di edifici o comparti edilizi ristrutturati a seguito degli eventi simici del nov. 1980 e pertanto dotati di un sufficiente livello di sicurezza sismica.

A tal riguardo la Regione Basilicata, nell’ambito dei programmi di edilizia sociale, dovrebbe prevedere congrui contributi in conto capitale (fondo perduto) finalizzati all’acquisto degli alloggi esistenti da parte di soggetti pubblici e privati.

L’entità del contributo a fondo perduto per l’acquisto, dovrebbe essere pari al doppio di quello riconosciuto per la costruzione del nuovo.

È chiaro, a questo punto, che la nuova costruzione dovrà rappresentare una quota residuale dell’ammontare delle risorse disponibili, non essendo più sostenibile la cementificazione ulteriore dei nostri territori.

Negli ultimi 25 anni il consumo di suolo in Italia ha portato alla riduzione del 28% dei terreni coltivati.

Una città che continua a perdere abitanti, che vede il patrimonio edilizio esistente svuotarsi di residenti, quale bisogno ha di continuare a consumare ulteriore territorio per far posto a nuovi quartieri e sostenere rilevanti spese per i relativi servizi? E’ vero che il settore delle costruzioni ha costituito il volano dell’economia cittadina, riteniamo comunque che possa continuare ad esserlo, nell’ambito di politiche indirizzate al recupero e alla ristrutturazione degli alloggi oggetto di acquisto.

Impegnare le risorse economiche disponibili per migliorare la mobilità nel centro Cittadino con il riassetto della viabilità interna, la creazione di parcheggi multipiano in aree cosiddette strategiche (ex cinema Ariston, ex scuola media Torraca) e connessi collegamenti verticali (ascensori e scale mobili). Impegnare (come ha già fatto l’A. C. nell’ambito del PNRR) l’area tra via Bonaventura e via Crispi per costruire una nuova scuola non concorre, in alcun modo, a risolvere le problematiche connesse al progressivo abbandono del centro cittadino. Determinante, invece, è la creazione di un numero sufficiente di parcheggi al di sotto del piano strada di via Bonaventura (circa 300) e il collegamento della Via Manhes (attualmente senza uscita) al sistema viabile del centro storico.

Ricostituire il tessuto e la vitalità del capitale umano attivo, integrandovi: alcune strutture universitarie, sedi di associazioni, residenze per studenti, ufficio anagrafe, postazione fissa vv.uu., esercenti di arti e professioni.

Il centro ritorni ad essere il luogo dell’integrazione tra tutte le componenti sociali della comunità locale.

Recuperare le qualità ambientali e paesaggistiche della città.

Il “cuore” della città di Potenza si caratterizza per la sua collocazione panoramica sul crinale fusiforme di una collina naturale. È necessario “ricucire” il sistema degli spazi di “confine” esistenti che si affacciano sul territorio circostante: Montereale, piazza Prefettura e villa del Prefetto, largo Bonaventura con la Torre Guevara. Altri fronti panoramici aperti, dovranno essere progettati nell’ambito degli interventi di riqualificazione da programmare: area ex scuola Torraca, ex cinema Ariston, limitando significativamente le volumetrie da realizzare ed il conseguente impatto della parte emergente.

Riuso degli edifici non più utilizzati: Palazzo degli uffici governativi, ex sede dei telefoni di stato (rione Addone), ex Tribunale, ex sede della Giunta Regionale, palazzo D’Errico.

Salvaguardare la parte più pregiata della città attraverso un adeguato sistema di videosorveglianza in grado di rendere più sicura la vita associata e normalizzare la qualità dell’abitare dei residenti. E’ noto a tutti il ripetuto verificarsi di atti vandalici nel centro cittadino.

Un sintomo di profondo malessere giovanile che non può lasciare indifferenti chi ha responsabilità nella gestione della cosa pubblica.

Nel centro storico si condensano gli interessi pubblici alla tutela della salute, dell’ambiente, del paesaggio, della sicurezza e del decoro urbano e gli interessi privati dei residenti e dei soggetti titolari di attività produttive-commerciali.

Sviluppare un ragionamento critico e di confronto rispetto a questi temi con gli abitanti della città, poiché il centro storico è patrimonio dell’intera comunità potentina. Si tratta di un processo che conferirà il massimo protagonismo ai cittadini che vi partecipano e che possono concorrere, unitamente al comune, a mettere in campo attività economiche e di impresa.

Considerare i beni materiali (monumenti, emergenze architettoniche, etc …) e immateriali (cultura, storia, tradizioni, etc...) presenti nella zona centrale della città risorse da preservare e da tramandare alle future generazioni. Abbiamo una responsabilità verso le generazioni future e quelle presenti, comprendendo tutte le generazioni già nate e quelle che verranno nell’immediato futuro.

Progettare la riorganizzazione funzionale e l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica del centro storico, valorizzando gli aspetti estetici, culturali, ambientali e storici propri della città di Potenza: percorsi, piazze, emergenze architettoniche, etc…incontro_centro_storico.jpg