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di Walter De Stradis

 

 

 

 

Sindaco (al secondo mandato consecutivo) di Montescaglioso (Mt), col “vizio” dello scrivere (ha pubblicato un romanzo “storico ed esoterico” e tiene molto all’iniziativa del “Paese dei Libri”, che a maggio vedrà il Comune presente alla Fiera di Torino con un suo stand), il cinquantaquattrenne gemoetra Vincenzo Zito è anche Presidente della comunità Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, ed è stato vice presidente di FarBas (Fondazione Ambiente e Ricerca).

d: Come giustifica la sua esistenza?

r: Cercando di dare, come sindaco, un supporto alla mia comunità, affinché possa crescere.

d: Mi consenta la battuta: fuori dai confini, Montescaglioso è più che altro conosciuto per essere il “paese di Bubbico”.

r: (Sorride) Sotto l’aspetto politico è così, perché lui ha dato molto, anche a livello nazionale, e grazie alle sue capacità il paese ha avuto la sua giusta visibilità. Ma Montescaglioso è anche molto altro; chi ha preceduto noi (e ha preceduto anche Bubbico) ci ha lasciato tutto un patrimonio storico e archeologico (l’Abbazia, il Centro e gli altri beni culturali). Montescaglioso è la città dei quattro monasteri. Io sono al secondo mandato, ma già nei primi cinque anni di governo avevamo messo parecchie cose in campo, e il paese è cresciuto tantissimo, tramite appunto lo sfruttamento del patrimonio culturale, del turismo, dell’enogastronomia, unitamente all’artigianato storico (noi abbiamo materiali tipici, come il tufo).

d: Venendo qui, abbiamo in effetti visto alcuni turisti stranieri armati di macchine fotografiche. Ma si possono però fornire dei dati e/o dei segnali più precisi di questo indotto? Che so, la diminuzione dello spopolamento, l’aumento della natalità, il numero dei locali e delle nuove attività nate…

r: Il turismo c’era già da prima, ma se n’è parlato soprattutto negli ultimi dieci anni, anche grazie al “traino” di Matera 2019. Oggi in paese abbiano circa 20mila turisti annui, certificati (dati fornitici da chi gestisce l’Abbazia, la nostra attrattiva principale). E’ chiaro che non basta, ma questo può essere l’asse portante delle nostre comunità. E pur vero che Montescaglioso, negli ultimi anni, ha accusato una leggera decrescita demografica, dopo alcuni anni di relativa stabilità. Tutto ciò qualche difficoltà la crea, ma noto anche che molti giovani stanno tornando, dopo aver studiato al Nord, proprio perché c’è questa nuova voglia di mettere a frutto idee che possono dare economia.

d: Lei ha citato “il traino” di Matera 2019: occasione colta a pieno o no? Mi riferisco alle infrastrutture, ai trasporti…E’ una domanda che di solito rivolgo a tutti gli amministratori (e non) del materano.

r: Montescaglioso è il comune più vicino a Matera, è c’è sempre stato un contatto importante. Ho spesso potuto interloquire col sindaco De Ruggieri, a cui spesso segnalavo che l’indotto di rinnovamento innescato da Matera 2019 doveva partire proprio dalle infrastrutture, ma non è accaduto granché (se non grazie alla Regione Puglia che ci ha consentito di avvicinare la Città all’aeroporto). Io e altri sindaci siamo rimasti delusi, perché di miglioramenti all’accessibilità dei nostri territori non ce ne sono stati. C’è un problema serissimo sulla via Appia, sulla Matera-Ferrandina… e le difficoltà sono state anche altre. Anzi, posso dire che sui territori limitrofi a Matera a un certo punto c’è stata addirittura una ricaduta NEGATIVA.

d: Negativa???

r: Sì: negli ultimi vent’anni in questo nostro paese si era riusciti a costruire un percorso culturale importante, 365 giorni l’anno, che portava tanta, tanta gente a Montescaglioso.

d: Cosa sta cercando di dire? Che Matera 2019 vi ha “succhiato” i turisti?

r: Purtroppo ha fatto sì che i turisti –ma penso anche ai Pugliesi che venivano spesso qui- si siano riversati tutti nella Città dei Sassi. Nel periodo estivo, mi hanno dunque svuotato questa grande opportunità che Montescaglioso stava alimentando da anni. Poi c’è stata la Pandemia, e non ne parliamo proprio. L’obiettivo è ora di tornare a crescere grazie alle NOSTRE forze. Però va detto anche che l’attrattore Sassi ha dato al territorio una visibilità mondiale, e su questo non ci piove...

d: …ma se non ha funzionato il “circuito”, viene da pensare che le responsabilità non siano da cercare solamente a Matera, ma anche a livelli regionali…

r: Effettivamente è così. L’idea di Matera 2019 era regionale (ma a mio avviso doveva essere allargata anche alla Puglia). Lei ha ragione: doveva essere la Regione a programmare che Matera fosse al cuore della visibilità mondiale (come accaduto), ma in modo tale che la ricaduta positiva interessasse TUTTI i territori. Questo non è avvenuto.

d: Ma ora al governo regionale ci sono anche i suoi, visto che lei è della Lega. Ed è proprio l’assessore Merra a occuparsi delle infrastrutture.

r: Sicuramente c’è stata un’interlocuzione più veloce ed è stato possibile fare proposte dal territorio. Io ho interloquito anche con Fanelli (Montescaglioso è comune agricolo) e sono state messe in campo azioni sinergiche con entrambi. I famosi fondi ReNDiS per il dissesto idrogeologico, fermi da anni, sono stati sbloccati proprio grazie a questa sinergia: Bardi stesso ne ha capito l’importanza e ha dato incarico a un commissario straordinario, che subito si è attivato. E’chiaro però che c’è tanto ancora da fare.

d: La famosa strada bloccata dal 2013… quando siamo venuti qui era ancora chiusa.

r: I lavori della Montescaglioso-Piani Bradano -la cosiddetta “scorrimento veloce” bloccata da quella maledetta frana di nove anni fa- stanno per essere ultimati, specie se il Ministero snellisce i tempi per la sua parte di risorse. Siamo davvero agli sgoccioli però.

d: Abbiamo parlato di assessori: la giunta “ter” di Bardi ha creato dei malumori anche nella stessa Lega (i cui assessori non erano comunque in discussione). Come spiegare al cittadino le “tarantelle” a cui ha assistito?

r: Eh, purtroppo non è facile. Bisogna essere sinceri e fare autocritica, perché quando si fanno due giunte in una settimana, significa che qualcosa non ha funzionato. In verità, la Lega aveva chiesto a Bardi di azzerare la giunta (dopo i due anni spesi a cercare, giustamente, di capire le problematiche -anche burocratiche –interne alla struttura regionale) affinché si impiegasse il tempo rimanente per avviare una reale fase di rilancio di questa regione, con segnali concreti nei territori, effettuando anche i cambi necessari allo scopo.

d: E invece cosa è successo?

r: E’ successo che alcuni personalismi hanno creato questa situazione, che non fa bene alla Basilicata, non fa bene ai territori e non fa bene alla politica. Il cittadino vede che manca il senso di appartenenza e si allontana.

d: Potrebbe non essere finita. In caso di recrudescenza dei fenomeni descritti, sarebbe il caso di tornare a votare?

r: Dal mio punto di vista, se non ci sarà il rilancio per la Basilicata, sarebbe GIUSTO, non solo opportuno, tornare al voto per creare un nuovo progetto.

d: Le situazioni di impasse nella politica regionale certo non sono di aiuto in faccende che pendono come una spada di Damocle su alcuni comuni lucani, Montescaglioso compreso. Mi riferisco alla più recente mappa Sogin sui siti adatti –a loro dire- a ospitare il famigerato deposito unico di scorie radioattive.

r: I comuni lucani, insieme alla due Province e alla Regione, si sono mossi contro questa eventualità. E’ stata fornita tutta la documentazione tecnico-scientifica necessaria per dimostrare che tutti i siti individuati in Basilicata – non solo Montescaglioso- non sono idonei a ospitare il deposito in sicurezza. Anche con i comuni della vicina Puglia interessati c’è stata unità d’intenti. Tuttavia non ci sono ancora giunte le risposte ufficiali rispetto alle nostre obiezioni.

d: Questa storia va in qualche modo avanti dai tempi di Scanzano. Non teme che i piccoli numeri della nostra regione possano sempre e comunque essere considerati “decisivi”, meglio ancora se presenti in una terra considerata…silenziosa e/o divisa?

r: Quando parliamo di scorie parliamo soprattutto del FUTURO dei territori. Purtroppo a volte, anche in altre occasioni, nelle valutazioni a livelli alti si è tenuto principalmente conto dell’aspetto demografico e della tenuta di “unità” dei cittadini di un territorio. E questo è segno di preoccupazione per noi, vista la scarsa densità abitativa della regione. Per questo, noi siamo preoccupati e sempre per questo abbiamo dovuto PIU’ VOLTE, in questa ultima occasione, far presente che il nostro territorio non è idoneo per il deposito unico. Se dovesse succedere qualcosa del genere, tra l’altro riguarderebbe tutta l’Italia meridionale. Siamo preoccupati, e abbiamo interessato tutti i parlamentari lucani.

d: Lei è stato vice presidente FarBAS: in ambito petrolio siamo ancora in credito, per quanto riguarda le giuste compensazioni, specie se di carattere occupazionale e/o economico?

r: Francamente io farei volentieri a meno delle royalties, perché in Basilicata c’è tanto altro su cui puntare (turismo, cultura etc.). Quindi tendenzialmente io sarei un “No estrazioni”; ma seppur queste devono esserci, devono avvenire in MASSIMA garanzia dei territori. E non devono essere le società stesse a controllare. Dico questo perché io mi sono occupato di una questione simile, quella della cementeria di Matera: fummo l’unico comune del circondario a mettere in evidenza –in occasione del via libera all’incremento di produzione nel 2017 (pur in presenza di una vecchia tecnologia e dell’utilizzo anche di rifiuti non pericolosi)- che le compensazioni non hanno alcun significato se si mettono in discussione ambiente e salute (viepiù se l’unica centralina di controllo è in gestione al controllato, come in quel caso). Accade più o meno lo stesso col petrolio. E in questa maniera le royalties non creano né economia né sviluppo.

d: Se potesse prendere Bardi sottobraccio cosa gli direbbe?

r: Di tornare a parlare non ALLA gente, ma TRA la gente. Di girare i territori lucani e di ASCOLTARE.

d: Qui è venuto?

r: No, se non quando era in campagna elettorale.

d: Il libro che la rappresenta?

r: L’opera omnia di Pirandello e di Herman Hesse.

d: La canzone?

r: Seguo la musica new age e adoro i Secret Garden.

d: Il film?

r: “The Passion”: perché da lì è iniziata la visibilità mondiale della Basilicata.

d: Mettiamo che fra cent’anni al Comune scoprano una targa a suo nome: cosa le piacerebbe ci fosse scritto?

r: «Il sindaco che ha dato l’anima alla comunità»