tris_bucaletto_quaratino.jpg

 

 

 

di Antonella Sabia

 

 

 

Di tanto in tanto torniamo ad occuparci di una questione che sta a cuore a tanti in città: la situazione di Bucaletto. Nelle scorse settimane si è tenuto un confronto online tra l’ex Presidente del Comitato di quartiere di Bucaletto, Angelo Quaratino, e l’assessore comunale alle Politiche Sociali e Abitative con delega speciale a Bucaletto, Fernando Picerno, in cui si è discusso appunto della situazione di degrado che continua a imperversare nella nota area del capoluogo, con particolare riferimento a strade dissestate, prefabbricati fatiscenti, droga e rifiuti. Abbiamo contattato proprio il sig. Quaratino per capire se qualche passo avanti è stato fatto da quell'ultimo confronto con il Comune.

In quell’occasione ho esposto delle problematiche ormai storiche, che negli ultimi anni si sono ulteriormente aggravate. Con grande rammarico e preoccupazione mi sono reso conto che anche il cittadino non risponde più a tutto questo”. Pare dunque che gli abitanti di Bucaletto è come se si fossero rassegnati. “Direi “calcificati” – continua Quaratino – c'è ormai chi ha raggiunto la sua età, chi pensa non ne valga più la pena, altri perché condizionati dalla politica e dai favoritismi, mentre in questa situazione bisogna avere il coraggio di parlare, per evitare di finire sulla bocca di tutti, come più volte sta accadendo anche a livello nazionale. Il problema è che spesso la politica gioca su questo comportamento dei cittadini, così come accade ovunque”.

Il Sig. Quaratino ha poi toccato il tema dei Comitati di quartiere che da qualche anno sono rimasti senza rappresentanza in attesa di un nuovo Regolamento. “Fino a 15-20 anni fa, quando ero in carica come Presidente del Comitato di quartiere, qualcosa riuscivamo a risolverla, finché non ci fu lo sfratto dei comitati, su cui ancora oggi c’è molta incertezza anche a livello burocratico. Ai miei tempi, non si faceva politica nei comitati, ma eravamo in sintonia con gli altri presidenti, uniti da un senso di cooperazione e amore per il proprio territorio (ricordo con piacere i signori Scopa, Paciello, Colangelo)”.

Tornando al tema centrale, su Bucaletto ci ha detto: “Già 15 anni fa, avevo predisposto un sopralluogo igienico sanitario da cui emerse l’anti-igienicità dei prefabbricati, l’impossibilità di vivere al loro interno per le famiglie. Per non parlare della questione dell’eternit, oggi pian piano questo materiale viene disperso nell’ambiente e come tutti sappiamo è molto pericoloso per le persone che respirano quest’aria, in particolare i bambini che giocano nel quartiere, vicino zone transennate da semplici nastri. Sarebbe necessario che tutto questo venisse sgomberato con un decreto ufficiale dell’amministrazione regionale, di cui però non si è mai discusso”.

Sulla questione appartamenti: “Negli anni successivi al terremoto, la maggior parte delle famiglie sono andate a vivere a Malvaccaro, poche sono rimaste ancora Bucaletto, nel mentre il quartiere veniva completamente ghettizzato: si assiste tutt'oggi a situazioni di tossicodipendenza, famiglie con problemi di giustizia, il quartiere è abitato prevalentemente da extracomunitari, persone separate o vedove. A Bucaletto oggi ci sono tre centri Caritas, quando si parla di povertà diventa facile l’associazione con il nostro quartiere, anche nei servizi giornalistici, quando in realtà la povertà esiste in ogni zona della Basilicata, ma su di noi si pone sempre un occhio negativo”.

Al termine del confronto con l'assessore Picerno, la promessa di un nuovo incontro in presenza per cercare soluzioni immediate alle problematiche. “Mi risulta che oggi a Bucaletto sono destinati 36 milioni di euro, che rimangono inutilizzati a causa della burocrazia, come ha riferito l'assessore. Hanno speso tantissimi soldi per costruire una fontana che però non ha mai pianto acqua, oggi è diventata altro che un deposito di acque reflue. Penso inoltre alla disinfestazione che prima si faceva una volta ogni sei mesi, così come le buche diventate ormai profondissime. Si sta giocando sulla pelle dei cittadini, però, sarebbe necessario buttare a terra tutto quello che è stato costruito post terremoto, non singole unità, e ricostruire in toto il quartiere, senza però incorrere nell’errore dei precedenti 100 alloggi che sono stati costruiti e poi destinati non solo alle famiglie dei terremotati, ma per graduatoria sono andati a chi ne aveva diritto (su 100 famiglie, solo una quarantina appartengono a quelle del Terremoto)”, ha continuato Quaratino.

Una chiosa infine sulle Associazioni che insistono nel quartiere: “Voglio sottolineare che oggi io è come se non avessi l’autorità di andare a discutere di questo presso il Comune, poiché di fatto i comitati di quartiere non esistono più. Al tempo stesso, anche le associazioni non hanno diritto di prendere iniziativa sulle questioni di Bucaletto poiché non sono autorizzate a rappresentare il quartiere, bensì limitate ad aiutare le persone in difficoltà e organizzare manifestazioni culturali, poiché non eletti dai cittadini”.