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di Walter De Stradis

 

Quarantacinque anni, postura e fisico taurini, Arnaldo Lomuti è vice presidente del gruppo Cinque Stelle al Senato. E’ originario di Venosa e di professione fa l’avvocato.

D: Come giustifica la sua esistenza?

R: Cercando di andare a letto la sera senza vergognarmi.

D: Lei è avvocato, posso chiederle a bruciapelo se ha beneficiato del Bonus di 600 euro?

R: No, non l’ho preso. Non l’ho trovato giusto, anche perché come forze di maggioranza abbiamo passato ore e ore a studiare misure di aiuto alle partite Iva, ai lavoratori… pertanto conoscevo il reale valore di quella misura. E poi, al netto delle restituzioni, io mi sento molto ricco.

D: Di quanti soldi parliamo?

R: Sommando spese per il funzionamento e tutto il resto, a un senatore come me arrivano 14/15 mila euro lordi, al netto di eventuali indennità di carica (ma noi le rifiutiamo). Noi parlamentari dei cinque stelle restituiamo due mila euro al mese per gli aiuti alle piccole imprese; spendiamo mille euro al mese per le attività sul territorio (che, se non impiegati, vengono restituiti); poi ci sono i 4.190 euro per i collaboratori (e io li spendo tutti, per dare uno stipendio a quattro persone, per me indispensabili). Inoltre ci sono i 300 euro che vanno alla piattaforma Rosseau… insomma, alla fine io percepisco circa 3.300 euro al mese.

D: Il “tormentone” di questi tempi sembra essere: se lei, deputato, senatore, assessore, sindaco o quant’altro, avesse preso i 600 euro e fosse stato “sgamato”, si sarebbe dimesso?

Io credo che un politico debba dare il buon esempio, quindi, sì, io mi dimetterei. E poi, ci deve essere sempre un garante al di sopra: il sindaco di Potenza, ad esempio, avrebbe dovuto CHIEDERE SUBITO le dimissioni delle due assessore. E invece le ha difese. Di tutto ciò va preso ahinoi atto: ha difeso due componenti della sua giunta che già percepiscono 2.500 euro al mese e che hanno chiesto anche il bonus Covid. (Per la cronaca, mercoledì scorso, a seguito di «verifica politica», Guarente ha ritirato la delega a Marika Padula, già sfiduciata dal suo partito - ndr)

D: Che significato attribuisce a questa cosa (che di per sé non è un illecito)?

R: Sa perché la misura era di 600 euro e non di 3.000? Perché la coperta era corta.

D: Ma a quanto è stato detto, nel percepirli, questi politici non hanno tolto nulla a nessuno.

R: Non è proprio vero, o meglio, mettiamo anche che sia così, che ci rientrasse anche la quota “furbetti”. Ma quei soldi comunque erano stati pensati per chi non riusciva a mettere il piatto in tavola, e la cifra del contributo è esigua perché –RIPETO- la coperta era corta! Ne deriva che questi non conoscono il tessuto sociale per il quale sono stati votati. E un sindaco DEVE chiedere subito le dimissioni. E invece, in questo caso, chi ha sbagliato è stato pure difeso. Guarente ha subito un tradimento di fiducia, e avrebbe fatto meglio a starsene zitto: la gente avrebbe potuto interpretarlo come una manifestazione di dolore. Per gli assessori non è mai troppo tardi per dimettersi anche se, coscienza vuole che uno lo faccia il prima possibile. E sarebbe finita lì, perché la gente avrebbe apprezzato, in quanto sa bene che dimettersi non è facile.

D: Risulta però che ci sia stato anche un consigliere comunale del Movimento che ha percepito il bonus. Anche lui deve dimettersi? E se no, perché?

R: Il concetto chiave è la “sindacabilità”. E’ sindacabile che un assessore che già percepisce 2.500 euro ne chieda altri 600? Per me sì. Ed è ALTRETTANTO sindacabile che lo faccia un consigliere comunale che, per arrivare a poco più di 1.000 euro (cosa che non accade sempre), deve farsi tutte le commissioni, sacrificando il proprio lavoro? Io credo di no. La differenza è notevole. Oltretutto, andiamo anche a vedere quanto uno guadagna in un anno...

D: Ultimamente lei ha presentato degli esposti alla Corte dei Conti, in merito ad alcune azioni della politica. Il primo riguarda i milioni di euro «spesi per trasformare l’ospedale di Venosa in Ospedale Covid (operazione mai portata a termine con conseguente perdita di servizi)».

R: L’ospedale di Venosa è stato smantellato per farlo diventare Ospedale Covid, e sono stati spesi dei soldi. Ora, io non voglio fare lo sciacallo, perché magari la paura fa commettere degli errori, ma ciò che io voglio capire è la procedura attraverso la quale è stata prevista una certa diffusione del Covid in Basilicata, tale da smantellare un ospedale (privando in quel momento il territorio di quei servizi) e renderlo inoperativo. E per di più, in quella decisione non è stato nemmeno coinvolto il sindaco di Venosa! In aggiunta, c’è poi la questione di Pescopagano.

D: Il secondo esposto alla Corte dei Conti riguarda l’ormai tristemente “noto” sondaggio sulla Regione, quello «per farsi dire bravi», come dice lei…

R: … ma perché abbiamo un Presidente della Regione che affida un sondaggio a una società che poi risulta essere partecipata da un esponente di una forza politica che lo ha sostenuto alle elezioni; un sondaggio per farsi dire che la sua gestione della crisi Covid è stata positiva… io non dico che sono soldi buttati nel cesso, ma essendo denaro pubblico io me lo chiedo, e voglio che la Corte dei Conti mi risponda. Guardi, non è stata un’azione da senatore, bensì da cittadino. Anzi, io dico ai Lucani: non abbiate paura dei personaggi politici lucani, se avete forti dubbi circa una cattiva gestione dei soldi pubblici, andate alla Corte dei Conti. Invece, il cittadino lucano io lo vedo rassegnato.

D: Ma non si tratta forse di una rassegnazione che a volte conviene? Nel senso che siamo rassegnati fin quando non abbiamo anche noi la possibilità di rivolgerci al politico amico?

R: In effetti si parla tanto di “resilienza” dei Lucani, ma io credo che loro non siano proprio nella condizione di poterlo essere. Sa perché? In troppi, imprese comprese, hanno legami con la politica. E poi io percepisco una paura di denunciare. Secondo me il “Familismo Amorale” è un fenomeno soprattutto lucano. La nostra regione, intermini di infrastrutture, è quella che ha avuto meno.

D: E non crede che la vittoria del SI al referendum, che si sta profilando (l’intervista è stata fatta lunedì scorso – ndr), potrebbe acuire una mancanza di attenzione nei nostri confronti? Voglio dire, con la sensibile riduzione dei rappresentanti lucani a Roma…

R: Il grado di rappresentanza democratica territoriale non lo stabilisce la riforma sul numero dei parlamentari, ma la legge elettorale, ovvero una legge elettorale che lascia ai cittadini il potere di decidere con LE PREFERENZE chi mandare lì… purché si abbia la facoltà di scegliere, e non si tratti di rappresentanti imposti...

D: Tuttavia, stando così le cose, oggi Speranza non sarebbe diventato un Ministro del VOSTRO governo.

(Sorride). Beh, Speranza è un vero Gastone della Politica, si trova sempre al posto giusto nel momento giusto. E se non ci fosse stato Speranza magari avremmo avuto Sileri.

D: La Basilicata a lungo è stata Covid Free. In che percentuali i meriti? La scarsa densità demografica? Le misure regionali del governo Bardi? Le misure nazionali del governo Conte? La diligenza dei Lucani?

R: Hanno contato tutti questi fattori, come in un gioco di squadra, anche se le misure di Bardi sono quelle che hanno influito di meno (poco e male). Tuttavia, come sa, in Basilicata abbiamo avuto delle morti “importanti”, cioè di personaggi molto noti e amati. E sono state morti anomale. Al posto di Bardi, che si è limitato a una piccola indagine interna, avrei costituito una Commissione d’inchiesta regionale (e fa ancora in tempo) per capire cosa è successo. Un tale organismo non serve per forza a trovare i responsabili, ma a capire cosa non ha funzionato. Quelle morti ci urlano che al San Carlo più di qualcosa è andato storto, e una Commissione serve a dare risposte, in onore di tutti quanti hanno perso la vita, non solo i famosi!!!

D: Se potesse prendere Bardi sottobraccio cosa gli direbbe?

R: «Dimettiti». E’ anche una brava persona, ma non riesce a gestire. E comunque a me non va giù il fatto che un ex Generale della Finanza venga eletto in un partito il cui leader è stato condannato a quattro anni per frode fiscale. In ogni caso, le nostre risorse sono turismo, agricoltura e giovani, cose con cui la Politica ha sempre propagandato, ma sulle quali si è poi lavorato in maniera –volutamente- insufficiente.

D: Il forzista Bellettieri, consigliere di maggioranza, asserisce che «Probabilmente questo assordante silenzio di cui ci accusano è semplicemente derivante da un diverso modo di pubblicizzare le scelte fatte e i provvedimenti presi».

R: Strano, perché il motivo esistenziale della destra attuale è proprio quello della propaganda! Se il consigliere risponde così, vuol dire che ha sbagliato partito!

D: Ma c’è una cosa positiva che questo governo regionale ha pur fatto?

R: Se pure qualcosa di positivo l’hanno fatto, di sicuro è sommersa dalla montagna di cose non fatte. Correggo: qualcosa di insignificante l’avranno pure fatta.

D: Il film che la rappresenta?

R: “Amleto”.

D: Perché, ha dei dubbi?

R: Sono pieno.

D: La canzone?

R: “Com’è Profondo il Mare” di Lucio Dalla.

D: Il Libro?

R: “Il vecchio e il mare”.

D: Fra cent’anni cosa vorrebbe fosse scritto sulla sua lapide?

R: «Qui riposa un, ehm …“SOGNATORE”»… che è un modo elegante per non dire una parolaccia. (risate)