pranzoPERGOLA

Si definisce un assessore “molto tecnico” e poco “politico”, pur rivendicando una vera anima socialista. Rocco Pergola, 35 anni, è l’assessore all’Urbanistica del Comune di Potenza.


Come giustifica la sua esistenza?
Lo scopo della vita è quello di contribuire a migliorare significativamente il mondo in cui viviamo, ma direi che dovrebbe essere l’obiettivo di chiunque. Intendo la politica come spirito di servizio.

 

Da che zona di Potenza proviene?
I miei stavano a San Michele. I Pergola sono una famiglia storica della città: se ben ricorda, un mio cugino, Rocco Pergola anche lui, anni fa ha ricoperto il mio stesso identico ruolo al Comune.


Lei ha fatto cenno a un’idea della politica mossa da uno spirito di servizio, tuttavia quando è stato nominato assessore con un Sindaco di destra, è entrato in rotta con i Socialisti, anzi addirittura l’hanno espulsa.
In quel momento bisognava analizzare il contesto politico e, a fronte di una crisi senza pari della nostra città, era necessario offrire una guida amministrativa sicura, in vista di scadenze importanti come l’agenda urbana dell’ITI, circa 45 milioni di euro che senza un governo stabile, un accordo programmatico e un’azione amministrativa di sostegno sarebbero andati persi, con un forte danno per la città. Oggi tutti i lavori in via di completamento della città sono il frutto di quella stessa programmazione. Dall’altro lato si può solo immaginare quali sarebbero stati gli effetti senza la programmazione strategica della quale parlavo poc’anzi: una città commissariata, un peggioramento dei servizi e una totale assenza di investimenti. Faccio ancora un altro esempio pratico, quello del bando delle periferie, che io stesso insieme alla Giunta ho seguito personalmente, cosa che un qualsiasi commissario non avrebbe fatto.


Adesso politicamente come è collocato?
Sono libero da ogni schieramento, ma sono un socialista e continuerò ad esserlo, indipendentemente dall’appartenenza a un partito.


Tutti gli assessori di centrosinistra che hanno preso parte alla Giunta comunale hanno dovuto affrontare non poche polemiche, per via del sostegno a un sindaco di destra. Quest’ultimo, per gli stessi motivi, è stato oggetto di critiche da parte di un certo centrodestra. Ora, in vista delle regionali, il nome di De Luca è favorevolmente spendibile, sia a destra che a sinistra. Cosa significa?

Che ci si è voluti un po’ sganciare da alcuni schemi ingessati e ognuno, saggiamente, ha scelto di mettere in campo progetti e idee nuove.


Lo scorso 21 maggio è stato stipulato il protocollo di intesa tra il Comune e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Potenza, per la ridefinizione degli ambiti territoriali, potestà pianificatoria e gestionale e per il trasferimento e l’utilizzo di aree ricadenti nella zona industriale. C’è polemica sul futuro dell’area ex Magneti Marelli. I Cinquestelle parlano di una imminente colata di cemento “storica”. Altro che parco.
Ho avuto la possibilità di parlare direttamente con il consigliere Giannizzari e credo che il suo comunicato stampa sia stato travisato, poiché non era un attacco all’amministrazione comunale, bensì un auspicio affinché noi del Comune si dia indirizzi differenti rispetto a questo tipo di intervento.


Ma questa colata ci sarà? Le autorizzazioni ci saranno? Le darete voi del Comune?
Ad oggi non c’è nessuna autorizzazione dell’amministrazione comunale in termini di progetti approvati. Ci sono state delle interlocuzioni con la Regione e l’Asi per comprendere il processo amministrativo col quale il privato vuole proporre questo intervento. Ad oggi – ripeto- a noi non è arrivato nulla di tutto questo. Tantomeno colate di cemento. Non c’è alcuna autorizzazione, è tutto da discutere. C’è questo protocollo con l’Asi, circa la potestà pianificatoria, che riguarda tutta l’area industriale, non solo l’ex Magneti Marelli. Oggi la competenza, in una fase transitoria, prevede che l’Asi sia ancora il soggetto titolato, fino a gennaio, poi tocca noi. All’Asi, adesso, stanno lavorando per la redazione del loro piano di ridimensionamento industriale, mentre noi dobbiamo avviare il piano di recupero dell’area industriale; pertanto in questa fase stiamo lavorando con norme transitorie che devono disciplinare una serie di interventi. Fino a poco tempo fa il Comune era semplicemente un ente terzo, oggi con questo protocollo d’intesa ne è pienamente coinvolto, ma è tutto ancora da discutere. A me interessa lanciare, in questi giorni, il concetto di una pianificazione che prevede una partecipazione attiva di tutta la città. E’ una zona attiva, importante, con contenuti rimarchevoli, a cominciare dal Ponte Musmeci. Bisogna, infi ne, valutare la questione dei lavoratori della ex Magneti Marelli, che non possono essere lasciati in balia delle questioni amministrative, poiché se c’è una situazione di emergenza sociale è giusto che si instauri una forma diretta di dialogo con la Regione e che ci si faccia carico tutti insieme di azioni concrete.


Veniamo alla ex Cip Zoo. All’interno del regolamento urbanistico, quali sono i “contenuti” che inserirete? Stadio? Terminal autobus? Parco?
Il discorso della Cip Zoo va affrontato anzitutto con la Regione Basilicata, che è il reale proprietario dell’area; tuttavia è necessario partire da un’analisi concreta della realtà territoriale e di ciò che effettivamente manca. Ad esempio, i merito al Parco Fluviale, direi che abbiamo già intrapreso delle azioni significative di manutenzione e, a breve, partirà anche il progetto di restauro del Ponte Musmeci o, addirittura, di uno snodo di collegamento tra il parco Fluviale stesso e il Vallone di Santa Lucia, dunque una nuova via d’accesso al cuore della città.


Da cittadino, cosa vedrebbe negli spazi della Cip Zoo? Si vuole sbilanciare?
Preferirei di no. La destinazione di qualsiasi area della città deve essere frutto di un processo di condivisione con la comunità. Si è parlato di stadio, di un’area mercato e di tante altre destinazioni d’uso, tuttavia ci sono delle necessità –da valutare insieme- che emergono dalle criticità che si registrano nel quotidiano. Ripeto: non deve essere una decisione dell’assessore o del sindaco. Qui non si tratta di lavorare sul giardino della propria casa. Quel che dobbiamo fare di sicuro è evitare interventi che possano danneggiare un’area che in alcune sue parti è stata già compromessa. Non ce lo possiamo permettere.


Novità sull’area artigianale?
Stiamo lavorando insieme alle associazioni di categoria, poiché all’interno del regolamento urbanistico della città di Potenza mancava un capitolo dedicato alle aree artigianali di produzione e, a seguito di opportune analisi, c’è stato un bando per l’individuazione di aree opportune. La proposta della Confapi dell’area di Tiera, vicina all’autostrada, all’impianto di depurazione e alla città, ci è sembrata una soluzione opportuna che, al momento, è oggetto di attente valutazioni


“Politiche di mitigazione del rischio sismico”, se n’è parlato, insieme a tanti altri temi di rilievo, nel corso di un recente incontro che avete organizzato sulla città.
Direi che è un tema del quale ci dimentichiamo un po’ troppo spesso. C’è la necessità di intervenire sul patrimonio edilizio già esistente, è anche per questo che stiamo cercando di pubblicizzare questo metodo del Sisma Bonus, che ai più è sconosciuto. E’ un incentivo per chi vuole ripristinare o adeguare l’aspetto anti-sismico della propria abitazione, è anche per questo che è necessario chiarire al cittadino tutti gli aspetti tramite una buona campagna informativa.


C’è poi il problema del centro storico e delle tante abitazioni abbandonate, magari perse tra i tanti eredi…
L’amministrazione comunale ha investito quattro milioni e mezzo per la sistemazione della pavimentazione, settecentomila euro per la messa in sicurezza delle scalinate e altri importi sostanziosi per l’istituzione di un sistema efficiente di videosorveglianza. Mancano tuttavia gli investimenti immateriali, poiché si rende necessaria una rete tra i commercianti, che devono entrare in un’ottica di cooperazione tra di loro.


Perché? Ritiene siano poco disposti a fare sistema? A mettersi in gioco?
Più che altro c’è bisogno di una cabina di regia per la commercializzazione dei prodotti del centro storico. Si potrebbe creare, ad esempio, un marchio dei prodotti del Centro di Potenza. Un vero e proprio brand, un outlet “aperto”, capace di interloquire con i grossi fornitori. Un meccanismo che potrebbe ridurre i costi di logistica e pubblicità. Cooperando, cioè, si potrebbe trovare un modo per limitare l’effetto strabordante dell’ecommerce rispetto alle piccole realtà economiche.


Bando periferie. A che punto siamo?
Ci siamo aggiudicati diciotto milioni di euro di finanziamento per la città di Potenza, ai quali si aggiungono circa sei milioni di investimenti privati sull’area di Bucaletto, al punto che stavamo procedendo con lo sgombero delle aree interessate dal progetto, fino a quando non c’è stata una sospensione da parte del Governo che ha creato un vero e proprio stallo. A seguito di numerose sollecitazioni, alcune delle quali avvenute tramite l’Anci, durante la Conferenza Stato-Regioni ci sono state delle promesse concrete e la disponibilità a conferire finalmente tali risorse. Aspettiamo la legge di bilancio e una rapida comunicazione.


Alcuni cittadini hanno lamentato di essere praticamente sbattuti in strada.
Per i settori interessati dal bando periferie abbiamo dato la possibilità di sgomberare l’area; in quelli, invece, del settore interessato dal piano città, dobbiamo sgomberare e partire, perché così riusciremo a scorrere la graduatoria per dare quegli alloggi. Se non hai l’area disponibile il Governo non ti dà le risorse. Ma noi con questa meccanismo del contributo dei fitti, siamo riusciti già a sgomberare due settori importanti. E’ comprensibile che i cittadini si siano lamentati, ma c’è stata una fase di confusione, anche e soprattutto per le amministrazioni. Il Governo non ha comunicato bene.


Tra poco l’esperienza della Giunta finirà, ha qualche rammarico, oppure ritiene che qualcosa poteva essere fatta meglio?
Rammarico direi di no, se non la scarsezza di risorse che, talvolta, ci ha spinto a fare i salti mortali per raggiungere risultati inaspettati.


Se lei potesse prendere sotto braccio la Franconi, cosa le direbbe?
Di continuare ad ascoltare e a guardare verso tutte le necessità del territorio. Matera 2019 è un buon attrattore e l’incremento dei flussi turistici lo dimostra, ma è necessaria una programmazione strutturale a lungo termine, anche dopo il 2019.


Come può beneficiarne anche Potenza?
Ci vuole un piano di valorizzazione delle altre aree della Basilicata, con Potenza capofila, per garantire servizi di interconnessione e valorizzazione di un circuito turistico dell’intera Regione. È una sfida che riguarda una forma di turismo non di tipo “mordi e fuggi”, bensì di permanenza sul territorio.


Il film che la rappresenta di più?
Il Signore degli Anelli.


Il libro?
“Il Codice da Vinci” di Dan Brown e –non certo per piaggeria- il libro che lei ha pubblicato su Antonio Infantino, perché ritrae una figura illustre del nostro territorio.


Troppo buono. La canzone?

“With or without you degli U2”, sono un romantico.


Tra cent’anni cosa vorrebbe fosse scritto sulla sua lapide?
Ho ancora un po’ di tempo a disposizione, non ci ho ancora pensato…(ride)