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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO una nota inviata dalla Trotta Bus–

“Con questa nota stampa, ci teniamo a fornire all’opinione pubblica e ai cittadini una versione dettagliata sulle ultime vicende che hanno riguardato la nostra azienda. Innanzitutto, è nostro dovere precisare che l’attività che svolgiamo a Potenza è in forza di un contratto di servizio che deriva da una regolare aggiudicazione di una gara di appalto pubblica. A partire dal nostro primo giorno di lavoro nella città, siamo stati vittime di numerosi attacchi sferrati da alcune Organizzazioni Sindacali e da esponenti politici locali che, forse per qualche scopo personale, hanno ritenuto opportuno diffamarci con congetture false e totalmente artefatte. Per quanto riguarda la nostra officina, gli agenti della Polizia locale hanno ispezionato i nostri uffici, verificando con documentazioni alla mano la regolarità delle nostre strutture, anche riguardo alla gestione dei rifiuti e lo scarico delle acque, tutto era completamente in linea con le normative a tutela dell’ambiente dei luoghi e delle condizioni di lavoro. L’unica “presunta” irregolarità era la mancata iscrizione presso il Registro Imprese della C.C.I.A.A., anche se nel nostro caso l’attività di manutenzione è svolta esclusivamente all’interno della nostra officina e non costituisce attività economica rivolta a clienti esterni. A fronte del sequestro avvenuto per questo motivo, siamo stati letteralmente costretti ad iscrivere l’officina interna come se fosse un’attività commerciale rivolta a terzi, lo abbiamo fatto per una questione di principio anche se nessun altra azienda di trasporto passeggeri della Basilicata che fa manutenzione meccanica è ad oggi registrata presso il medesimo ente. Continueremo a lavorare per il bene della città e dei cittadini, come abbiamo sempre fatto, per portare a Potenza una nuova visione di trasporto pubblico, con nuovi progetti e nuove idee di sviluppo. Chiediamo quindi rispetto per la nostra azienda e annunciamo che siamo pronti a difenderci nelle opportuni sede e a difenderci sia per mezzo stampa, sia a livello legale qualora venissero diffuse nuovamente falsità di questo genere”.