barFRANCIOSO

Amedeo Scarano, è il proprietario della Caffetteria Francioso, nell’omonimo rione. Come di consueto, abbiamo affrontato i problemi della zona, tra tasse, differenziata e stadio. Lui stesso si è definito un potentino “atipico”, uno di quelli che non si lamenta di tutto e non attende che sia il Comune a pulire le strade dalla neve o dalle foglie.

Quando nasce questa attività?
Circa 20 anni fa. Sono sempre stato l’unico proprietario.


Il locale è di proprietà?
No. È in affitto.


Siamo a ridosso dell’università, ma anche del tribunale, che tipo di clientela frequenta questo bar?
Nel corso degli anni l’università ha dato tanto perché prima era molto più frequentata, adesso è rimasto ben poco, solo la facoltà di lettere che non ha grandi numeri. Spesso però ci sono dei convegni o incontri che portano un po’ di gente. E poi si, c’è il tribunale vicino.


Le tasse, in questa rubrica, sono sicuramente l’argomento più caldo. Che ci dice in merito? Quanto incidono sulla vita di un locale?
Tanto, considerando che questa attività incide sul reddito. Molte volte siamo portati a credere che si va avanti grazie alle agevolazioni, ed è vero, ci sono, soprattutto per quanto riguarda il personale e i giovani. Questa tipologia specifica di attività, è soggetta a studi di settore, non tiene conto di diverse cose. Se tu hai un solo dipendente ci sono dei parametri, se ne hai due si raddoppiano, se ne hai tre, non ne parliamo proprio… nel momento in cui vai a fare il reddito devi dimostrare di poterli mantenere. Prendono questa cosa un po’ come lo specchio delle allodole, cioè evitano di farti pagare delle cose, ma poi quando si arriva la tassazione del reddito, non si tiene conto magari che siamo in una città con un numero di abitanti non esagerato, dove non si può pretendere di essere pagati come se fossimo a Milano. Nel calcolo dello studio di settore, si utilizzano dei parametri fissi, è normale che questo stesso tipo di attività messo in un’altra città, potrebbe pagare quattro volte tanto!


Parliamo del rione Francioso, una zona di passaggio, dove parcheggiare risulta alquanto difficile. Immagino che questo rappresenti un problema.
È normale che le limitazioni ci sono, ma credo ci siano un po’ in tutta la città. Penso che bisogna imparare a conviverci, probabilmente la città è stata costruita male, ma che facciamo: buttiamo atterra i palazzi per fare i parcheggi? Allora basterebbe trovare delle soluzioni alternative, ma in tutta onestà mi tocca dire che noi cittadini non siamo molto abituati.


Quindi spesso è colpa anche del cittadino, in particolare il potentino molto votato alla lamentela facile?
Assolutamente sì, l’esempio eclatante sono le scale mobili. In Italia quasi nessuna città possiede un sistema di accesso al Centro fatto in questo modo, però non viene utilizzato quasi mai.


Lo ritiene uno spreco?
Non si tratta di uno spreco, ma sbagliamo noi che preferiamo fare 10 giri con la macchina con il rischio di prendere anche una multa Sopra, piuttosto che parcheggiare e prendere le scale mobili. Oppure accade spesso di sentire le lamentele perché bisogna pagare 0,50 € il parcheggio, voglio dire, i servizi vanno pagati, non si mantengono da soli. Ovunque si paga, perché qui no?


Un altro problema di cui si parla molto spesso è la differenziata, che situazione si registra qui?
Devo essere sincero, sta funzionando abbastanza bene, mi sto meravigliando poiché ero molto scettico. Credo comunque che sia uno spreco in particolare nelle zone in cui ci sono tanti palazzi e i bidoni molto spesso sono nascosti. Mi rendo conto che anche per chi deve raccogliere diventa molto dispersivo, e se qualche bidone sfugge, bisogna attendere una settimana. Non sarebbe stato meglio mettere dei bidoni comuni o creare delle isole, in cui poter accedere con un sistema di controllo diverso?


Il bar ha dei bidoni a parte?
No, siamo insieme al condominio. Grossi problemi fino ad oggi non ci sono stati, mi occupo personalmente di mettere fuori il bidone, visto che molto spesso il bar chiude anche dopo le 22.


Sulla base del discorso di prima, però, immagino che al potentino fare qualche passo in più per andare verso l’isola avrebbe creato non pochi problemi!
Torniamo sempre allo stesso discorso, non si può pretendere che vengano a ritirare la spazzatura nel mobile della cucina, per il Comune è una spesa allucinante, che poi ovviamente deve caricare su di noi. Molto spesso la gente non si rende conto quando dice “È colpa dello Stato”, ma lo Stato siamo noi. Per esempio, quando nevica, io sono tra gli unici che pulisco fino alla sbarra, ma se ognuno di noi pulisse il proprio spazietto...


Sarebbe tutto più pulito!
Sarebbe sicuramente più agevole camminare. Per quanto sia una città piccola, quanti operai dovrebbe avere il Comune per pulire tutti i marciapiedi? Che sia la neve o altro, non si può pretende che solo il Municipio faccia qualcosa, se quasi nessuno si scomoda a pulire. Penso di essere una persona un po’ atipica, ma abbiamo molto la tendenza a lagnarci senza mai fare nulla. In molti casi questo atteggiamento mi è stato riconosciuto, e per me è una soddisfazione se i clienti notano che è sempre pulito l’ingresso del locale.


Siamo a ridosso dello stadio Viviani, lei segue il calcio?
Non amo il calcio in generale, perciò non frequenta lo stadio, ma per senso di appartenenza è chiaro che si tifa Potenza.


La squadra è tornata in Serie C, ma questo ha prodotto molti cambiamenti nonché parecchi disagi alla circolazione. Ha accusato il “colpo”?
A me problemi seri non li crea questa cosa della partita, anche quando è infrasettimanale. Il sabato sera, poi, per me è già fine giornata. Parto dal presupposto però che per me lo stadio non può più stare in quel posto. Se speriamo che il Potenza nei prossimi anni andrà bene, una ipotetica Serie B sarebbe allucinante, se si considera l’assenza dei parcheggi, il problema sicurezza nel centro città.


È per la delocalizzazione dunque?
Necessariamente andrebbe delocalizzato, capisco però che è una spesa enorme, ma a questo punto bisogna essere coscienti che si corre il rischio di giocare a Salerno. È pur vero che in altre città esistono stati molto più grandi, e le città vanno incontro a blocchi e disagi. Torniamo però al discorso di prima, il potentino è molto riluttante ai disagi, chiama “traffico” tre macchine in fila e parte con il clacson…