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Si è tenuta questa mattina, presso il Consiglio regionale della Basilicata, una conferenza in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, di cui si è fatta promotrice la Consigliera di Parità, avv. Ivana Pipponzi.

“Oggi la Basilicata si tinge di arancione, colore simbolo dedicato alla Giornata mondiale ONU in difesa della bambina e della ragazza. Il fiore è simbolo di gentilezza e delicatezza, che sia anche un momento di consapevolezza perché le bambine e le ragazze siano sempre più consapevoli dei propri diritti contro la violenza, gi genere, fisica, psicologica, che ancora attanaglia l’Europa, l’Italia e anche la nostra piccola Basilicata. Attraverso il mio ufficio, il Consiglio regionale lucano ha appoggiato la campagna Indifesa, volta a rendere sempre più consapevoli dei propri diritti, solo in questo modo renderemo le donne libere”, ha sottolineato la Consigliera di Parità Pipponzi.
“La fondazione Indifesa ieri ha presentato un dossier, in cui è emerso che 1 bambina su 4, entro i 15 anni di età ha subito una violenza. La Basilicata non è da meno. Molte violenze vengono ad opera di un orco che vive tra le mura domestiche. Bisogna combattere gli stereotipi di genere, che ancora resistono fin dalle scuole elementari”, ha continuato l’avv. Ivana Pipponzi.
Presente al tavolo dei lavori anche Angela Blasi, Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, che riprendendo quanto detto dalla Consigliera di Parità, ha sottolineato la necessità di “Chiedere a più voci, una programmazione attenta al consiglio regionale. Noi donne dobbiamo lanciare la palla, ma tutti gli attori in campo devono fare la loro parte”.
È intervenuto anche il consigliere Michele Napoli, vicepresidente del Consiglio regionale: “Si tratta di episodi sempre più presenti anche nella nostra Basilicata. La percentuale cresce e aumenta di anno in anno, sia di violenze che di omicidi. È la settima edizione di questa manifestazione, che ritengo fondamentali per sensibilizzare la cittadinanza”.
Presenti anche le associazioni, in particolare la FIDAPA, vicina al tema. La prof.ssa Maddalena Menna, Presidente sezione FIDAPA Venosa si è così espressa: “L’intento della FIDAPA è quello di sviluppare la donna in tutti i settori. Nei suoi obiettivi principali, la nostra associazione vuole portare avanti la Carta dei Diritti della Bambina che è stata trattata nel febbraio 2017 in un convegno come senzione di Venosa, a cui ha fatto seguito una mozione in consiglio regionale, quando c’era ancora Mollica alla Presidenza. Oggi la Carta è stata adottata da 200 Comuni, non solo dove opera la FIDAPA. È stata adottata in 4 regioni italiane, e la Basilicata è l’unica del Sud in assoluto che l’ha sottoscritta, e sta facendo un lavoro di inserimento nelle scuole, sensibilizzando i dirigenti scolastici. È importante che si prenda coscienza di quanto la bambina deve essere tutelata sin dall’infanzia, per venir meno a tutte le discriminazioni che purtroppo ancora si attuano nei confronti delle donne”.
La Presidente di Telefono Donna, Cinzia Marroccoli, nel suo intervento ha portato delle storie a supporto di quanto detto negli interventi di chi l’ha preceduta, sottolineando inoltre che un tema da attenzionare è quello della “Violenza assistita, quella indiretta, vale a dire la violenza che i minori (femmine e maschi) si trovano a subire nel momento in cui c’è un padre aggressivo, che attua violenza nei confronti della madre. Queste situazioni portano a vivere il bambino in una perenne condizione di timore, paura e continua insicurezza.
La violenza assistita provoca inconsciamente a cercare una situazione analoga in futuro per le donne che si troveranno a convivere con compagni violenti, mentre potrebbe portare il maschio all’emulazione del padre. Si sa, denunciare una persona con cui si ha un rapporto molto stretto è difficile”.