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Nella settimana della polemica relativa alle code al Viviani per assistere alla prima casalinga del Potenza Calcio, non potevamo non interrogarci sulle problematiche di zona, parlando con qualcuno che in Viale Marconi ci lavora da quasi trent’anni, come Rocco Ruggiero, il “fioraio dello Stadio”.


Quando nasce la sua attività?
Nel 1989, l’anno prossimo saranno 30 anni di attività.


Sempre nello stesso posto?
Si sempre qui.


Il locale è di proprietà?
No è del Comune. Prima apparteneva al Demanio, poi dal 2015 è passato al Comune.


Dunque paga un affitto…
Si paghiamo l’affitto al Comune, siamo intorno ai 10 mila euro all’anno. Il nostro locale è di 40m2, non grandissimo, paghiamo tutto, ICI, IMU.


Tutto a carico suo?
Ovviamente si.


Situazione rifiuti: come siamo messi?
Paghiamo due tipologie: il posto fisso, vale a dire il negozio. E poi paghiamo il posteggio per mettere la spazzatura fuori, la TOSAP, un’altra tassa in più, per gli ambulanti in pratica.


Ha mai avuto problemi con la raccolta?
No, mai, ha sempre funzionato bene. Anzi da quando c’è la differenziata va anche meglio perché abbiamo i bidoni qui davanti, invece prima la dovevamo caricare e portare a via Nazario Sauro.


I trasporti sembrano la “bestia nera” della città…
La situazione è realmente difficile. Vedo mia figlia la mattina che deve andare a scuola, è un caos. La stessa cosa dice spesso mia madre, che abita a Parco Tre Fontane, e ha difficoltà a spostarsi in città rispetto al passato quando le zone erano meglio servite.


Invece da quando sono stati istituiti i parcheggi a pagamento, cosa è accaduto in questa zona?
Purtroppo qui parcheggi non ce ne sono molti. Si vede spesso che la gente parcheggia in doppia fila con il rischio di prendere una multa, in particolare ora con lo street control.


Il locale è praticamente tutt’uno con lo Stadio Viviani. È tifoso del Potenza innanzitutto?
Certo!


Cosa è successo alla sua attività da quando sono iniziati i lavori per il prefiltraggio?
Diciamo che abbiamo avuto qualche disagio, ma al di là di questo, credo sia una bruttura vedere tutti questi cancelli all’ingresso dello stadio. Secondo il mio parere, ma potrei sbagliare, si poteva creare qualcosa per il controllo all’interno, anche per evitare troppa fila. Abbiamo avuto l’esempio proprio sabato scorso, code interminabili in mezzo alla strada, e gente che è entrata durante la prima mezz’ora di gioco.


Le “serpentine” del prefiltraggio sono smontabili. A chi tocca questo compito?
Non spetta a noi metterle o toglierle. È capitato di trovarle davanti al locale una volta smontate e quindi ci siamo incaricati di spostarle, perché occupano lo spazio proprio davanti l’attività.


Oltre a questo, cosa accade nelle giornate delle partite casalinghe?

Un problema reale è quello delle strade chiuse, in diverse parti della città. Sabato era addirittura chiuso il Ponte Musmeci, e poi pensiamo che proprio vicino lo Stadio c’è un parcheggio che potrebbe essere molto utile, e invece non ci si può avvicinare alla zona. Non so chi se ne occupa, ma forse sarebbe da rivedere la gestione di alcune situazioni.


Alla luce di tutti questi discorsi, pensa che sia meglio una delocalizzazione dello stadio?
Lo Stadio potrebbe star bene anche qui in città. Con tutte le telecamere che sono installate, molti cancelli penso che si potevano evitare. Sarebbe forse più intelligente applicare le leggi che esistono, punire quelli che non rispettano le regole. Alla fine, anche se si va al cinema o al circo c’è tanta gente, ma non si crea tutta questa situazione. È chiaro che una partita di pallone prevede tanti altri meccanismi, tifo, bandiere, ecc, ma rimane un evento a cui partecipano anche tante famiglie con bambini, e deve essere un momento bello.


In cosa può e deve migliorare questa città?
Le strade in particolare, piene di buche e fossi. Poi andrebbe fatta un po’ di manutenzione in più anche nelle periferie: Costa della Gaveta e Betlemme, per esempio, sono zone molto buie. E infine rivedere anche il servizio di trasporto pubblico, per facilitare quelli che sono sprovvisti di auto.