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Un confronto a più voci su temi assai importanti per il presente e il futuro della Basilicata, regione tra le più ricche d’Europa, con un altissimo tasso di disoccupazione e un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia.

Venerdì 6 giugno si è tenuto presso il Palazzo di Giustizia a Potenza, il convegno “Ambiente, impresa, giustizia” promosso dall’ANF e dall’Ordine degli Avvocati (erano presenti: Avv. Gianpaolo Brienza, presidente Ordine Avvocati; dott. ssa Anna Gloria Piccininni Sost. Proc. DDA Potenza; Magg. CC Luigi Vaglio Comandante NOE Potenza; Dott. Paolo Patrone, imprenditore industriale, già sin¬daco di Pignola; Marco Saraceno, amm.re unico Centrale Latte–Fattorie Donna Giulia; Avv. Pio Belmonte, segretario ANF Potenza).
L’avvocatura lucana si è aperta alla socie¬tà civile promuovendo un’occasione di studio e riflessione per cogliere esperienze e conoscenze di avvocati, magistrati, imprenditori e rappresentanti delle forze dell’ordine.
A coordinare i lavori, il consigliere na¬zionale ANF, avvocato Leonardo Pinto. “Con soddisfazione dico che è la prima volta che accade nella nostra regione, che l’avvocatura si apre alla società ci¬vile per un confronto, una riflessione e un momento di studio su delle tematiche assai importanti per il presente e il futuro della regione, quali Ambiente, Impresa e Giustizia. C’è molto da dire e molto su cui riflettere e spero che questo nostro spunto solleciti la classe dirigente a fare di più e meglio”, ha affermato l’avv. Pinto.“La regione Basilicata è praticamente la terza regione più povera in Italia: solo a Potenza 1 famiglia su 5 versa in uno stato non proprio florido, rientra nella triste graduatoria della povertà. Questo è molto negativo, perché è inammissibile che una Regione di un Paese europeo come l’Italia, debba trovarsi in una condizione socio-economica pari ad uno stato sudamericano, dove le regole della democrazia non sempre sono rispettate, e dove è difficile esercitare anche i propri diritti”, ha continuato. Tema ricorrente, i giovani su cui l’avvocato Pinto si è così espresso: “La classe dirigente lucana ha delle grosse responsabilità, in particolare per le grandi fughe dei cervelli che ci sono. Tanti giovani anziché trovare qui la possibilità di lavorare e produrre per sé, per le proprie famiglie, sono costretti a scappare. Ho un sogno: un registro dei lucani in Italia e all’estero. Siamo tutti a conoscenza che tanti lucani emigrati, ovunque sono arrivati, hanno fatto fortuna e si sono affermati creando anche ricchezza nell’interesse del paese che li ha ospita¬ti. L’auspicio è che non ci sia più questa migrazione e che i nostri giovani possano realizzarsi nella propria terra”.