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Via Rosica è una strada parallela a via Pretoria, inizia da piazza Mario Pagano e s’addentra nel borgo antico di Potenza per sbucare a Portasalza, lungo il percorso c’è l’ex Grancia di San Lorenzo che oggi ospita gli uffici del TAR, la Chiesa di San Michele e, quasi alla fine del percorso, Palazzo Marsico. La strada, che si percorre a senso unico, è diventato un deserto “commerciale”, mentre prima del terremoto del 1980 era un pullulare di persone anche grazie al mercatino posizionato nei pressi della chiesa di San Michele e per la presenza di alcuni negozi. Oggi sono sopravvissute non più di due o tre attività commerciali fra cui il ristorante “da Mimì” di Domenico Chiorazzo. Mimì Chiorazzo è uno degli operatori storici di Potenza, lo incontriamo nel suo caratteristico locale.


Mimì lei non è potentino però opera nel campo della ristorazione a Potenza da tanto tempo, com’è cambiata la città e il centro storico in particolare?
La città in generale è cambiata in peggio, il centro storico in particolare, perché si è svuotato per quanto riguarda gli uffici pubblici. I nostri amministratori avrebbero dovuto interessarsi di più: abbiamo perso non meno di 4-5.000 posti di lavoro con tanta gente che ha dovuto trasferirsi fuori regione.


E per quanto concerne la situazione delle attività di ristorazione?
E’ disastrosa. Prosperano solo i bar, se ne aprono in grande quantità ovunque, ma di questo non si possono incolpare le Istituzioni, anche se si poteva tentare di contingentare e di regolamentare in maniera più razionale la presenza di locali di una certa merceologia. Sta di fatto che a causa dello spopolamento di per sè e del cambio di abitudini dei potentini che frequentano di meno il centro cittadino, abbiamo avuto un calo di presenze e di introiti, che si possono quantizzare intorno al 70%. Il potentino preferisce frequentare i locali dove è facile arrivare con l’auto. Alcune scelte amministrative hanno complicato il tutto.


Quindi anche i politici hanno le loro colpe?
Da 10 anni a questa parte gran parte delle risorse pubbliche sono dirottate nel materano.


Come giudica l’azione del Comune di Potenza in relazione all’esercizio della sua attività (tasse varie – IMU – Tari), provvedimenti sul traffico e la viabilità?
La tassa sui rifiuti è una imposta iniqua, perché la si fa pagare anche in base alla superficie (già la corrispondiamo con l’IMU); potrebbe sembrare che l’importo non sia aumentato, ma con l’introduzione della raccolta differenziata agli operatori commerciali sono attribuiti obblighi che determinano, in pratica, un incremento dei costi: tutti siamo d’accordo nel voler collaborare con la raccolta differenziata, ma non possono rimanere le stesse tariffe. Inoltre si potrebbe, come propone qualcuno, rimodulare l’IMU in basso e favorire la vendita o la locazione dei tanti locali oggi chiusi all’interno del perimetro del centro storico. Questo Sindaco aveva poi assicurato che avrebbe riportato tutti gli uffici comunali nel centro storico, ma oggi già non se ne parla più. Si vocifera a causa della contrarietà dei funzionari e dei dipendenti comunali.


Lunedì scorso è finalmente entrata in esercizio la nuova disciplina della sosta, cosa cambierà nel centro cittadino?
Può darsi che sia una mia mancanza, probabilmente non ho partecipato a qualche incontro con l’amministrazione comunale, ma può darsi che noi operatori commerciali non siamo stati invitati…


Vuole dire che non c’è stata concertazione con le associazioni delle varie categorie?
Andavano ascoltate tutte le categorie perché ogni tipo di attività ha un problema diverso, il negoziante chiude alle 13.30 e alle 20.30 mentre noi ristoratori da quell’ora cominciamo a lavorare. Sembra quasi che si sia agito in modo tale da impedire alla gente di salire in Centro, altrimenti non si spiega la chiusura delle scale mobili alle ore 22.00. Per non parlare delle tante rampe di scale mobili non funzionanti da troppo tempo.


Lei cosa vorrebbe suggerire agli amministratori comunali?
Il terminal Bus si doveva fare nel parcheggio in viale dell’Unicef: consigliai di realizzare da subito un impianto fotovoltaico sulle rampe delle scale mobili in modo da ammortizzare le spese dell’energia elettrica ed alleggerire le consistenti spese per la loro gestione. Una delle soluzioni per rendere effi ciente il servizio di trasporto pubblico potrebbe essere l’utilizzo di bus tipo mininavette con funzione di percorso circolare, utilizzando mezzi con entrata posteriore, così come avviene per esempio ad Ischia e Capri che hanno gli stessi problemi di strade strette come nel nostro centro storico.


Il centro della città si riempie solo in occasione di particolari eventi. Secondo lei per incentivare la gente a salire “sopaPutenza” chi dovrebbe impegnarsi, (amministrazione comunale, associazioni, o voi commercianti), a organizzare più eventi?
Noi operatori del centro storico abbiamo le nostre responsabilità, la “politica” ha tentato sempre di dividere i commercianti e noi, stupidamente, ci siamo cascati come polli e non si riesce ad organizzare un Comitato del centro storico che sia, una volta per sempre, unito. Se si vuole che il centro di Potenza torni ad essere il perno ed il cuore della città occorre che tutti gli operatori economici si mettano insieme e con trasparenza facciano il punto della situazione per poi stilare un programma annuale cercando di coprire tutto l’arco dell’anno: ogni mese ci deve essere almeno un evento, il tutto con la concertazione con la civica amministrazione, che deve fare la sua parte, operando in modo da non penalizzare il centro rispetto alle altre zone della città a cominciare dalle misure in materia di viabilità.