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In Centro la speranza era di creare un punto di aggregazione con il restauro dello storico palazzo D’Errico, di proprietà comunale e ubicato a due passi dal municipio; e invece, dopo un anno e mezzo dall’ultimazione dei lavori, lo splendido edificio rimane malinconicamente inutilizzato.

Il fabbricato, appartenuto al tempo del Risorgimento ad una famiglia della borghesia potentina che si distinse nella lotta contro la monarchia borbonica, rimase danneggiato dal terremoto del 1980 e solo dopo quasi trent’anni si trovarono i fondi per la sua ristrutturazione, i lavori sono durati molto più a lungo di quanto previsto, ma si è riusciti a renderlo anche tecnologicamente all’avanguardia. Terminati i lavori le porte del palazzo però sono rimaste ermeticamente chiuse. Ben prima che la ristrutturazione fosse terminata si è aperto un confronto di idee su come utilizzare Palazzo D’Errico, c’è chi ha proposto di trasformarlo in museo, a qualcuno piace vederlo riempito di libri e utilizzato come biblioteca, dal mondo accademico si propone di trasferire la segreteria dell’Università della Basilicata, si propone, altresì, di creare lo sportello turistico della città. Le proposte più concrete le hanno presentate due associazioni. Quelli della Palestra della creatività e dell’innovazione vorrebbero far nascere un luogo pubblico aperto ai giovani talenti e alle giovani professionalità di casa nostra, onde poter esercitare le proprie attività di formazione e di coworking. Anche l’associazione We Love Potenza propone qualcosa di simile, un luogo di incontro, che favorisca la diffusione della conoscenza e della creatività, orientato al rilancio dell’artigianato e delle micro imprese, e più in generale, a far crescere capacità e talenti di giovani, associazioni e professionisti. Ma, nonostante numerose audizioni nelle competenti commissioni consiliari e dichiarazioni pubbliche del Sindaco, fino ad ora nulla si muove, nè si hanno notizie di prossime iniziative tendenti a uscire da uno stallo che francamente è imbarazzante. Nel frattempo ci si affretti a prendere una decisione in quanto il degrado comincia ad aggredire la struttura, nel vicolo che costeggia Palazzo Loffredo una finestra ha già perso un pezzo dell’ornia di marmo… Se si vuole per davvero contribuire a rivitalizzare il Centro Storico di Potenza si cominci a riempire di contenuti il Palazzo Loffredo per il cui restauro sono stati spesi un bel mucchietto di soldi pubblici per cui è certamente condivisibile l’amarezza espressa sulle pagine web dell’Associazione We Love Potenza: «Spiace constatare che, dopo la riqualificazione, il palazzo sia ancora vuoto a fare “bella” mostra di se in attesa che accada qualcosa. Eppure da allora, del Palazzo se ne parla in maniera periodica senza però nessuna indicazione specifica da parte dell’Amministrazione Comunale, anche per quanto attiene l’eventuale divulgazione di un Avviso pubblico o gara di idee sulla quale confrontarsi con le forze attive della città. We Love Potenza auspica che presto il Comune possa dire una parola definitiva sulla destinazione di Palazzo d’Errico che, per la sua posizione centrale e strategica, non può rimanere un’altra struttura vuota in un centro storico che lentamente muore» Se ci siete, Sindaco e Giunta Comunale, battete un colpo.

 

Un centro Storico in cerca di … rianimazione: a breve via anche i Carabinieri

 

Frequentare le strade del Centro Storico di Potenza nelle ore antimeridiane, ma anche pomeridiane e serali, è diventato deprimente se con la mente si va indietro negli anni quando lungo via Pretoria e strade adiacenti si svolgeva la vita sociale del capoluogo di Regione, tant’è vero che da mattina a sera tutto il centro pullulava di persone. Si saliva “sopa Putenz” per sbrigare le faccende nei vari uffici pubblici che qui avevano la sede, per esempio la Regione Basilicata e il tribunale, le banche, gli enti esercenti i servizi, le scuole, quasi tutti i professionisti avevano lo studio in centro, per non parlare degli esercizi commerciali quasi tutti allocati fra via Pretoria e i suoi vicoli. Oggi la parte antica di Potenza s’è svuotata, pochi residenti, pochissime attività commerciali rimaste, i pochi uffici pubblici rimasti (Provincia, Comune, INPS) non attirano tante persone. Da anni si discute su come rivitalizzare il Centro Storico, numerose proposte sono state avanzate da più parti, si invoca il ritorno di alcuni uffici pubblici, il trasloco del Rettorato dell’UNIBAS per esempio, per far ciò bisognerebbe rioccupare gli edifici oggi inutilizzati. Nel frattempo che qualcosa, si muova a breve ci sarà un altro contenitore vuoto, i Carabinieri che oggi occupano l’ex monastero di San Luca alla fine di via Pretoria, a breve si trasferiranno nell’edificio della caserma che fino a circa 20 anni fa ospitava il Battaglione Lucania a Santa Maria, il tempo di ristrutturare i locali e nel giro di qualche mese, massimo un anno, i militari dell’arma lasceranno il loro presidio del centro cittadino.