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Reminiscenze di 25 partite vinte su 34, solo 3 perse, 81 punti conquistati, 81 gol fatti e 28 subiti, oggi forse ci fanno dimenticare che non siamo più in serie D. Per fortuna diciamo noi, ma questo presuppone la presa di coscienza che la serie C è un’altra cosa.

Non si vince sempre, non si fanno tanti gol e a volte bisogna accontentarsi anche di un pareggio. Soprattutto non bisogna dimenticare che il Potenza è una matricola, che rivede il professionismo dopo anni di astinenza e lo fa con una società nuova, che si è misurata lo scorso anno per la prima volta con la maggiore serie dilettantistica e quest’anno lo fa con la serie C. A tutto questo deve ancora abituarsi anche una buona parte di tifosi, che forse speravano in qualcosa di più di 1 sola vittoria, 3 pareggi e 2 sconfitte nelle prime sei gare di campionato.

È vero, c’è amarezza nel post Potenza-Reggina giocata mercoledì sera al Viviani, subire il pareggio in superiorità numerica fa arrabbiare, ancor di più se si manifesta un atteggiamento rinunciatario da parte di alcuni, contro una formazione che invece per tutto il secondo tempo ha spinto di più e ci ha creduto, pur avendo giocato un’altra gara solo due giorni prima. È stata dunque rimandata la prima vittoria interna per gli oltre 4000 che hanno affollato gli spalti, ma rimane ancora imbattuto il Viviani, oramai dal dicembre 2016.

“Due punti persi”, ha detto mister Raffaele nella conferenza post gara, “i miei uomini hanno pagato il grosso dispendio fisico del primo tempo. Da quando sono qui abbiamo guadagnato 4 punti su 6, forse li meritavamo tutti, ma andiamo avanti con la convinzione che dobbiamo ancora migliorare”. E il lavoro per i rossoblù è ricominciato subito perché al Potenza aspetta una specie di tour de force. Domani, infatti, alle ore 14.30 la gara a Siracusa contro la formazione locale; poi ancora in trasferta la gara a Lentini contro la Sicula Leonzio, prima di incontrare la terza siciliana in casa. Il 3 novembre al Viviani sarà ospite il Catania che ha già 10 punti (3 vittorie e 1 pareggio), e tre gare da recuperare.

Mister Giuseppe Raffaele in questi giorni ha osservato i suoi, e riserverà all’ultimo le decisioni sull’11 titolare. Si potrebbe pensare a Panico dal primo minuto, quest’anno rimasto più volte inutilizzato, e bisognerà capire se Giosa potrà finalmente iniziare a occupare il suo posto in una difesa che più volte ha scricchiolato a discapito del numero 22, Raffaele Ioime. Proprio a lui riserviamo la chiusura. “Meno male che c’è” hanno detto a più riprese i tifosi nelle varie gare in cui è risultato essere quasi sempre tra i migliori in campo. Sicuro, esperto e freddo quando si trova a tu per tu con l’avversario, tante volte ha tolto le castagne dal fuoco a questo Potenza, salvando il risultato. Indispensabile