vittoriaFINALE opt

“Now we are free”.
Ora siamo liberi. Liberi finalmente da una categoria che stava troppo stretta ad un capoluogo di regione, che merita sicuramente altri palcoscenici. Liberi di salire in Serie C, entrando dalla porta principale, dopo un campionato dominato sin dalla prima giornata. Liberi da improvvisati, avventurieri, cumuli di debiti e vertenze (circa 80 mila euro per l’esattezza). È tutto vero, “Now we are free”.

Abbiamo preso in prestito la colonna sonora del Gladiatore, una canzone le cui parole sono completamente inventate, ma i suoni veicolano emozioni e sentimenti forti, gli stessi che questa stagione rossoblù ha fatto vivere e provare ai tifosi, ma anche agli addetti ai lavori. Ma i nostri non sono eroi, tantomeno principi o re. I protagonisti di questa nostra favola sono uomini, ma esattamente come i gladiatori, sono dei combattenti. E allo stesso modo degli uomini inciampano, cadono per poi rialzarsi, più forti di prima.

Per capire di che pasta è fatto questo Potenza, basterebbe osservare le “gesta” del suo capostipite, di colui che il 6 luglio 2017 ha dato il via a tutto. Un uomo che oramai lontano dalla sua terra d’origine, decide ad un tratto di ritornare per dare una scossa in un ambito in cui divertirsi è facile, distruggersi lo è ancora di più. Salvatore Caiata ha deciso di acquistare il Potenza quando proprio più nessuno ci credeva, la delusione era tanta per annate passate ad essere spettatori di campionati anonimi e scialbi. Sembrano ormai lontane quelle gare in cui il Viviani faceva registrare si e no le 200 presenze, e in trasferta ci andavano a stento un centinaio di tifosi fedelissimi, gli stessi che preferivano però star fuori dai cancelli in segno di protesta a Potenza. Lontani i tempi di famose cucine installate negli spogliatoi, di trasferte in 15 uomini, e distinte che solo a guardarle veniva da ridere, anzi da piangere per quanto erano corte.

Una stagione come questa che sta per concludersi è presumibilmente una tra le più belle mai vissute, a memoria di quanti seguono il Potenza da più anni di chi scrive. Si è creata una macchina perfetta, dicono, e lo diciamo anche noi che per seguire questo Potenza abbiamo macinato chilometri, portando quasi sempre a casa la consapevolezza del lavoro e della costanza di tutti questi uomini. In testa dalla prima giornata, hanno entusiasmato e portato allo stadio una media fissa di oltre 3500 persone; abbiamo visto bambini, donne e famiglie felici, tutti accomunati dallo stesso amore, quello per i colori rossoblù.

“Il calcio - diceva Pasolini - è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo; uno spettacolo in cui un mondo reale, di carne, quello degli spalti dello stadio, si misura con dei protagonisti reali, gli atleti in campo, che si muovono e si comportano secondo un rituale preciso”. Uno spettacolo che muove le masse, e le direziona verso sentimenti comuni. Fa gioire, imprecare, arrabbiare e talvolta piangere, di felicità. Il calcio, forse uno degli unici fenomeni che ancora oggi è capace di raccontare storie, creare miti e leggende. E di questi, nel nostro Potenza ne abbiamo a decine. Abbiamo un presidente, sempre più innamorato della sua città; un mister, combattente per necessità, vincente per natura; calciatori che sono diventati gli idoli di tutti, a partire dai due sudamericani Carlos França e Leo Guaita, quest’ultimo diventato un vero e proprio potentino. Calciatori che seppur non menzioniamo uno ad uno, singolarmente hanno saputo essere gli attori principali di questa stagione. Tante volte sacrifi cati, quando sono stati chiamati in causa hanno dato tutto, per il gruppo. Ed è proprio grazie a questo grande Potenza, che oggi possiamo raccontare di come una città intera abbia rialzato la testa e sia tornata a credere nelle sue possibilità. Una città intera, e il suo sogno. Lo dicono i colori rossoblù visibili in ogni angolo della città, lo dicono le bandiere appese ai balconi, lo ha detto l’invasione di campo dopo il triplice fischio finale domenica scorso, e anche tutti i festeggiamenti che sono proseguiti nel corso della serata tra le vie cittadine e nel Centro Storico. La città è viva, ed è viva grazie al calcio.

follaSTADIO

 

41 gare disputate e numeri che parlano da soli

 

NUMERI – Con una giornata di anticipo il Potenza centra l’obiettivo della Promozione. Sin dalle prime gare però, la sensazione era quella di ambire non solo alla serie superiore ma alla possibilità di toccare diversi record. E il primo fu proprio quelle delle prime 13 partite consecutive in cui il Potenza è sempre andato a punti, con 11 vittorie e 2 pareggi. La prima serie di vittorie consecutive ebbero inizio a Cava, con l’inatteso 3-0 (condito dall’esplosione mediatica del presidente Caiata), e fi nirono con il 3-0 casalingo infl itto al Cerignola, e tre marcature di spessore (tra queste la rovesciata di Carlos França). Le vittorie si interruppero con lo 0-0 contro l’Aversa, fuori casa. Il Potenza tornò a vincere le successive 4 gare con ampi risultati fi no al 3-3 al Viviani contro il Gravina; il pareggio, che si materializzò oltre il 97’ con anche l’espulsione di Diop, segnò una fase di arresto che fece perdere, seppur per sole due giornate, la testa della classifi ca. Seguì la clamorosa sconfi tta a Picerno per 5-3 (half time: 2-0 a favore del Potenza) e poi il pareggio contro il Nardò. Il 10 dicembre però la svolta: una grandissima prestazione a Taranto riporta il Potenza al primo posto, che non abbandonerà più, e tutto l’ambiente rossoblù ritrova quel clima sereno delle prime giornate prima del giro di boa. Anno nuovo, e Cavese nuova, in casa il Potenza realizza contro la migliore formazione di quel momento un pareggio che la favorisce negli scontri diretti. Altre 5 vittorie, di cui una con grande brivido, a Manfredonia. Anche contro l’altra diretta inseguitrice, il Cerignola, il Potenza porta a casa un pareggio in extremis con il solito França. Seppur soffrendo spesso e mantenendo ritmi più bassi rispetto alla prima parte di stagione, il Potenza batte anche il trittico campano, Aversa-Pomigliano- Sarnese, per poi lasciare i 3 punti nella sfi da tutta lucana a Francavilla. È nel fi nale di stagione che tutto il popolo rossoblù a dovuto tenere i nervi saldi, un gol per gara è bastato a superare in serale il San Severo e poi il Gravina, fi no alla pregevole prestazione casalinga che è valso il 4-0 contro il Picerno. A Nardò l’ultimo scivolone del Potenza, prima della meritatissima promozione in Serie C guadagnata con il 3-1 al Taranto. Sul conteggio delle 33 gare giocate, il Potenza conta 25 vittorie (14 casa, 11 trasferta), 3 sconfi tte (trasferta) e 5 pareggi (3 casa, 2 trasferta). 80 i punti guadagnati ad oggi, 45 in casa e 35 in trasferta. Per quanto riguarda i marcatori, ad oggi França ha dovuto lasciare lo scettro del migliore a Volpicelli del Francavilla; occupa però la seconda posizione in classifica con 25 reti all’attivo, e il pallone d’oro della Serie D. Domani l’ultima gara stagionale contro uno Sporting Fulgor Molfetta già retrocesso

COPPA ITALIA – È stata una doppia cavalcata quella dei leoni rossoblù; infatti al cammino inarrestabile di campionato del Potenza, si è affi ancato quello della Coppa Italia che è cominciato il 20 agosto 2017, non sotto i migliori auspici. Infatti i rossoblù persero ai rigori proprio contro il Molfetta, ma la posizione irregolare di un giocatore pugliese garantì il passaggio a tavolino dei rossoblù. Da lì altre 5 partite hanno portato la formazione di mister Ragno ad approdare in Semifi nale, per la prima volta nella storia calcistica potentina. Prima Gravina (ai rigori), poi Altamura, Nardò (ai rigori), Igea Virtus e infi ne Cerignola. Per la doppia sfida per la Finale di Firenze, al Potenza è toccato a sorteggio il San Donato Tavarnelle: prima sfi da al Viviani, in serale, terminata sull’1-1; il ritorno in Toscana è stato completamente ad appannaggio dei locali che hanno superato il Potenza per 2 reti a 0. Oggi che l’obiettivo principale della promozione è stato agguantato, i più “golosi” guardano con rammarico alla fi nale sfumata proprio all’ultimo step: qualcuno sognava addirittura un triplete, ma ci si dovrà “accontentare”.

giocatorifine

Parla Lui, il vero “Salvatore
“Questa giornata e queste persone sono la dimostrazione che se Potenza ci crede, si rimette in piedi e può fare bellissime cose. Deve avere la determinazione. Questo è un bellissimo sogno e una grande emozione. Dedico questa vittoria alla città di Potenza e a tutti i potentini che si sono aggregati intorno a questa forza. Ho altre due dediche, più personali, a mio fi glio Antonio che ha patito molto la mia lontananza in questa lunga stagione, e poi un pensiero grande a mio cugino. Non dimentichiamo tutto lo staff, questa vittoria è di tutti quelli che per tanto tempo hanno lavorato senza sosta; non è frutto di un caso. Nicola Ragno è stato un tassello fondamentale, così come tutti i ragazzi. Poi ci sono i miei genitori, mia sorella, è una bellissima soddisfazione”.

CAIATAfine opt

 

Nicola Ragno: “le mie vittorie dedicate a chi mi da la forza di andare avanti”

L’emozione più bella l’abbiamo letta sul volto di mister Nicola Ragno, che al triplice fischio si è lasciato andare in un pianto liberatorio. La decima promozione, la seconda di fila in Serie D. Nicola Ragno non è un vincente a caso. “Un Potenza che ci ha messo tutto, ci ha messo il cuore che poi è il valore aggiunto. Abbiamo stravolto questa gente e tutta Potenza, una città che meritava questo traguardo dopo anni di situazioni incerte, quasi fallimenti. Alla 22 esperienza come allenatore, quest’anno la difficoltà maggiore è stata quella di avere un gruppo di 27 uomini da gestire, giocatori che però hanno capito che io non sono uno che fa preferenze. Li ho trattati tutti come figli, , ho cercato di utilizzare tutti e loro hanno si sono dimostrati prima uomini poi grandi calciatori, quando sono stati chiamati in causa. I campionati si vincono con gli uomini, poi vincono le scelte tecniche. Mi sono fidato di Caiata pur non conoscendolo, fidandomi a primo impatto. Oggi devo ringraziarlo per avermi fatto entrare nel calcio che conta, qui è calcio vero. Non si portano oltre 7000 persone allo stadio per caso dalla prima giornata. Ho dedicato tante ore al Potenza Calcio, sempre in contatto telefonico con il mio team, che ringrazio. Dedico sempre le mie vittorie a chi mi da la forza per andare avanti; ho subito delle perdite gravissime, mio padre a 18 anni, mia madre lo scorso anno, e poi una figlia di 12 anni 10 anni fa. Quel 10 mi porta bene”.

RagnoFINE opt