NOIsiamoPOTENZA

In effetti Potenza, questa città impiegatizia di quarantaduemila anime, sta vivendo il suo boom. Esclusa dal miracolo industriale se ne è costruito un altro, senza dubbio meno produttivo, ma egualmente risonante: quello calcistico. È un piccolo miracolo di cui la gente lucana va orgogliosa, e non solo per spirito di tifoseria, ma anche perché vede in esso una delle poche testimonianze corali della sua presenza nella vita sociale della penisola[…].


Scriveva così «Il Mattino» di Napoli nel lontano 16 maggio 1965, quando i rossoblù, che partecipavano al campionato di Serie B, si imposero a sorpresa sul Napoli. Era il Potenza di Boninsegna, il famoso “Potenza dei Miracoli”, che attirò l’attenzione dei media e continua ad essere oggi un mito che emoziona ancora. A distanza di oltre 50 anni, l’attenzione dei media nazionali è tornata su Potenza, televisioni pubbliche e private hanno acceso i riflettori sulle prodezze dei rossoblù, il gol straordinario di Pepe, la rovesciata di França e la sua incredibile storia, i numeri impressionanti realizzati da un gruppo eccezionale guidato dal tecnico Nicola Ragno, ma soprattutto riflettori accesi su patron Caiata, un presidente innamorato della sua città. Ma questo Potenza non è affatto un miracolo. È lavoro e dedizione, costanza e meticolosità, molto spesso sofferenza e talvolta qualche strascico di fortuna. È con una prestazione di forza e carattere, che mercoledì i rossoblù hanno raggiunto anche un altro record importante. Per la prima volta nella storia calcistica del Potenza, è stata raggiunta la semifinale di Coppa Italia, un obiettivo che mister Ragno aveva in testa dall’inizio e proverà a conquistare nella doppia gara con il San Donato Tavarnelle, compagine toscana, del girone E, attualmente in lotta per evitare i play out. E la linea di turnover che il Potenza ha scelto per la gara di mercoledì contro il Cerignola, lasciando in panchina França e Pepe (subentrati nel secondo tempo), Esposito, Di Somma, Guaita, Diop e Breza, ha dato risposte decisamente positive, a riprova delle parole rituali di Ragno: “Ho una rosa di titolari”. Un gol per tempo, prima Siclari poi França, e un Mazzoleni in stato di grazia, hanno superato un Cerignola che probabilmente ha vanificato l’ultima chiamata per la C. Solo qualche ora per godere di questa ennesima vittoria, che subito la testa è ritornata al campionato. Si scende in campo nuovamente al Viviani, domani contro la Sarnese, per disputare la 27a giornata, per questo rush finale di 8 gare importantissime. Tranne Berardino, che continua a soffrire per l’infortunio che lo tiene fuori da qualche mese, tutti a disposizione di Ragno. L’appello accorato del mister, ma anche del presidente Caiata, è di riempire lo stadio. È una fase cruciale della stagione in cui servono 11 leoni in campo, e la forza del dodicesimo sugli spalti. Sciarpe, bandiere e famiglie, a trascinare la squadra sempre più in alto. E l’invito di Caiata si estende anche alle donne potentine, per le quali è stato stabilito un biglietto unico di 5 euro valido per ogni settore. Ad oggi, lo ripetiamo, piedi per terra e umiltà. Nulla ancora è stato raggiunto, ma ai tifosi è consentito pregiarsi di quanto è stato fatto finora da questa squadra che probabilmente tra altri 50 anni continuerà a far parlare di sé, esattamente come oggi accade con quel “Potenza Miracolo” del ’65.