- Redazione
- Categoria: Editoriale
- Sabato, 18 Ottobre 2025 07:32

Cari Contro-Lettori,
“Se loro volano in cielo, io cado
di faccia in terra. E si portassero
pure a me”.
Nel finale di “Pacco, doppio pacco
e contropaccotto” di Nanni Loy, nel
bel mezzo della lunghissima fila di
un concorso napoletano, si inserisce
un gobbo venditore di palloncini,
che lui chiama “volanti”.
“Quanto sono belli i volanti”, strilla
agli astanti, stanchi e sudati, salvo
poi raccontare le conseguenze di
un eventuale volo non previsto dei
suoi mezzi di sostentamento.
Ancora una volta la grammatica
cinematografi ca (com’è tradizione
di questo giornale) ci torna utile per
fotografare quella che è una realtà
lucana (evidentemente condivisa
con la Campania, e non solo per la
presenza, alla Regione, del nostro
Generale).
Tante, troppe speranze
sono volate in cielo come
“volanti” (sviluppo,
sanità, trasporti, lavoro),
e troppi Lucani sono
caduti di faccia in terra, e
molti di loro senza potersi
rialzare.
Mentre la Basilicata continua
a perdere pezzi –ospedali in
affanno, strade dissestate, giovani
in partenza –la politica regionale
appare sempre più chiusa nel suo
linguaggio autoreferenziale: report,
piani, “visioni” e comunicati che
rassicurano, ma non convincono.
C’è una distanza sempre più
evidente tra ciò che viene raccontato
e ciò che si vive ogni giorno.
Da un lato, il racconto della
“ripartenza”; dall’altro, la realtà
fatta di rinunce, precarietà e
sfiducia.
Buona lettura.
Walter De Stradis







