- Redazione
- Categoria: Editoriale
- Sabato, 07 Settembre 2024 09:38
Cari Contro-Lettori,
in un Paese in cui un uomo
di Governo può beatamente
portarsi in giro l’ambiziosa
amica per convegni e
appuntamenti istituzionali,
spacciandola per consulente
o collaboratrice, mentre costei, giusto per
non annoiarsi, nel frattempo conserva,
registra, filma (e poi sputtana) tutto, anche
con l’ausilio degli occhiali di James Bond
(ormai acquistabili sottocasa), c’è poco
da stupirsi se in un Consiglio regionale
per prima cosa viene approvata una
norma con la quale si aumentano quelli
che tecnicamente si chiamano “costi della
politica”, ma che il cittadino con le tasche
piene (di veleno, non certo di soldi) definisce
malignamente “aumento di stipendio”.
Ma tant’è. Viepiù che alcuni di costoro
sono poi gli stessi che si palesano in
prima fila –o comunque ben posizionati a
favor di videocamera- alle manifestazioni
religiose più importanti del territorio,
per poi pubblicare sui social o dettare
comunicati stampa con gli appropriati
sentimenti mistici, religiosi ed ecumenici
del caso. Ma, ripetiamo, cosa vuoi che
sia un politico locale che delibera di
aumentare “i costi della politica” e poi va
subito dalla Madonna –costi quel che costipur
di apparire sempre contrito, fraterno,
consapevole e responsabile, se in
Italia c’è un Ministro che ammette
(con una malcelata “padellata”
sulla fronte) “relazioni affettive”
extraconiugali sulla Tv di Stato,
e poi frigna per il perdono della
moglie, manco fosse a “C’è posta
per te” con la De Filippi. Il tutto,
naturalmente, mentre l’ambiziosa
amica di cui sopra “posta”
in tempo reale le sue verità sui social
onde smentire l’ex (a suo dire) mentore/
mentitore.
E il cittadino, quaggiù, come reagisce a
questi esempi nazional-regional-popolari?
Semplice, decidendo di non votare più.
«Questo Sindaco, quando era candidato,
rispondeva a tutti i miei messaggi, il più
delle volte scrivendo: “Non preoccuparti, il
problema del tuo quartiere lo risolveremo”.
Adesso non risponde più. Alle prossime
elezioni non ci vado a votare», ci dice un
cittadino Lucano. Uno dei tanti. Il che
dimostra che nemmeno il famoso evergreen
borbonico “Franza o Spagna, purchè se
magna”, vale più (dal momento che si
magnano tutto loro).
Certa politica, insomma, continua a giocare
a “bocce” con i destini dei propri sottoposti
(ovvero noi), mentre rapidamente certe
promesse elettorali diventano roba vecchia,
anzi decrepita, come i reperti archeologici
di Pompei.
Ben ritrovati a tutti.
Walter De Stradis