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Cari Contro-Lettori,

soltanto un anno fa, il Giro d’Italia passava per Potenza e il Capoluogo improvvisamente si riscopriva città a misura di bicicletta, ma anche di pedone, visto che il Comune, con mano insolitamente munifica, aveva rimesso a nuovo alcune strade cittadine. Guarda caso -dissero percossi e attoniti alcuni Potentini- si trattava proprio dei tratti di strada che sarebbero stati toccati dalla tappa ciclistica! Acciocché la comunale amministrazione tacciò di disfattismo e di disonestà intellettuale codesti critici, poiché essa aveva programmato da lunga pezza siffatti e ben altri lavori di ripristino, che ora brillavano ardimentosi sul nerissimo, ma lucido serpente d’asfalto che si crogiolava sotto il sole di un Capoluogo tutto vestito di rosa.

A distanza di un anno, in assenza delle tappe, ci si è dovuti accontentare delle toppe, e bisogna anche dire grazie, perché per veder comparire in centro storico quelle tristissime chiazze di bitume nero, atte a ricoprire i “vuoti” dei sanpietrini mancanti, anche questa volta si è dovuta attendere una fortuita e fortunata concomitanza, ovvero l’evento nazionale del 1 maggio, che ha visto riversarsi su Potenza (oltre a qualche tonnellata d’acqua) i big del sindacato e un buon numero d’iscritti.

Ma a ben guardare le segnalazioni dei cittadini sulla pagina Facebook “Potenza denuncia” (le cui foto sono pubblicate qui a fianco), l’ameno gesto di buttare una saccata di bitume laddove l’ammanco di asfalto o di pavimentazione si fa periglioso, sembra la regola al Comune di Potenza; oltre a quella naturalmente, di disseminare il tessuto cittadino di transenne un po’ alla carlona, come fossero spille arrugginite utili a tenere insieme i brandelli di un vestito che si fa ogni giorno più logoro. Senza contare le inaugurazioni pluri-istituzionali (vedi sottopasso di via Roma) che si rivelano un buco nell’acqua, piovana, manco il tempo di pubblicare le foto di rito con politici festanti, le strette di mano calorose, e i sorrisi istituzionali a 47 denti (in molti casi trattasi però di dentiere).

Ma occorre pensare positivo, la Festività del santo patrono si avvicina sempre più, e persino il meteo, forse, sembra aver desistito dal romperci l’anima (e non solo quella). Alla giunta Guarente, poi, resta un annetto per riguadagnare terreno (si spera privo di buche e rattoppi col catrame) e far ricredere il cittadino scontento. Perché se, sul tavolo regionale, Bardi col “bonus gas” ha comunque calato un asso che potrebbe rivelarsi decisivo, Guarente (o chi per lui) cosa potrà mettere sul piatto?

L’Autovelox?

Mah, a quel punto, forse sarà meglio la solita supercazzola.

Bitumata, ovviamente.

Walter De Stradis