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Cari Contro-Lettori,

lungi da noi voler fare dell’ironia da quattro soldi, ma –dato il momento- è veramente singolare che l’eurodeputata Chiara Gemma –nell’atto di chiedere al governatore lucano Bardi una legge per le famiglie con persone affette da disabilità- abbia dichiarato che «la Regione Basilicata non può restare ferma e limitarsi a piccoli interventi TAMPONE». Si tratta certamente di un (beffardo) caso, ma la Gemma ha pigiato involontariamente sul tasto di una nota dolente, oltretutto nell’atto di stigmatizzare una certa inerzia del’esecutivo regionale in ambito di tutela dei più deboli.    

Giorni addietro era stato il Garante dell’Infanzia Giuliano a lanciare l’allarme: numerosissime le famiglie con persone con disabilità che si rivolgono a lui per problemi scolastici (in particolare a causa di insegnanti di sostegno che cambiano in continuazione o che non sono formati), problemi economici, difficoltà nel trovare/mantenere il posto di lavoro, difficoltà a reperire personale professionale e preparato, difficoltà nella gestione quotidiana del figlio stesso, difficoltà rispetto ad una completa assenza di una legge regionale per il Dopo di noi ed il Durante noi, difficoltà ad una collocazione dignitosa successiva all’età scolastica, difficoltà per le persone disabili ad accedere al mondo del lavoro e ad una vita indipendente, difficoltà ad accedere ai servizi (mai calibrati per soddisfare anche l’utenza portatrice di disabilità), difficoltà rispetto ad una legge regionale per l’autismo che non vede ancora la sua applicazione nella realtà, famiglie che non riescono a pagare le spese terapeutiche ai loro figli, e molto altro ancora. Tutto questo lo si leggeva in una nota diramata alla stampa. Da qui il successivo intervento dell’eurodeputata pugliese: «L’accorato appello del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Basilicata Vincenzo Giuliano (…) non può passare inosservato. Anche io, che mi occupo di queste tematiche come componente dell’Intergruppo parlamentare sulla Disabilità e come membro del Forum europeo della disabilità, mi permetto di chiedere al presidente della Regione Bardi di avviare un’azione veloce per affrontare la grave situazione con un provvedimento legislativo e di giunta che possa dare risposte immediate alle famiglie e alle persone con disabilità”.Considerato tutto questo - ha sottolineato l’eurodeputata - la Regione Basilicata non può restare ferma e limitarsi a piccoli interventi tampone».

E qui torniamo all’incipit di questo corsivo.

Incidentalmente (ma è tutt’altro che un incidente), negli stessi giorni il consigliere comunale di Potenza, Michele Beneventi (Idea), ha presentato le dimissioni da presidente della IV Commissione consiliare permanente Sport, Istruzione, Cultura, Servizi Sociali, Politiche giovanili, Pace, Immigrazione, Sanità, Partecipazione, Politiche abitative, Tutela Consumatori e Pari Opportunità. Uno dei motivi dichiarati? Indovinate un po? «Dalle politiche sociali a quelle abitative, sono diverse le questioni che in città restano aperte, che ancora aspettano risposte. (...) Per quanto riguarda, ad esempio, i diritti dei diversamente abili –ha affermato- si attende che venga concretizzato tutto quanto promesso durante la campagna elettorale e che venga risolta, ad esempio, la questione relativa al Dopo di Noi (in particolare, la casa domotica non è stata ancora aperta). (…) le dimissioni non sono semplicemente un atto di accusa ma il tentativo estremo, e non più rinviabile, di richiamare la giunta comunale e il Sindaco a un maggiore impegno e a una maggiore operatività per trovare soluzioni concrete ai diversi problemi del capoluogo di regione. (…) È necessario si rispettino gli impegni che il Consiglio comunale e i suoi rappresentanti deliberano nelle Commissioni consiliari. In assenza di ciò diventa inutile e persino dispendioso per la Commissione riunirsi». E scusate se è poco. Al di là di motivazioni prettamente politiche che possono aver suscitato gli interventi di Beneventi (o anche della stessa Gemma), è dunque evidente che qui da noi c’è un problema di non bastevole attenzione che sovente riguarda i cosiddetti “ultimi”, ovvero quelli che dovrebbero essere i “primi” (della povertà in aumento ne abbiamo diffusamente parlato nei numeri scorsi). Meditate, gente, meditate.

Walter De Stradis