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LO SPECIALISTA

RISPONDE

Sette domande al dottor

Domenico LACERENZA,

Direttore SIC di Oculistica

San Carlo -ASP

A

rispondere alle domande dei pazienti questa settimana è il dr. Domenico Lacerenza, Direttore della SIC (Struttura Interaziendale Complessa) di OCULISTICA, A. O. R. ”San Carlo” di Potenza – ASP di Potenza.

- Quali sono i più comuni problemi della vista? Quali le patologie più gravi?

Statisticamente ogni età presenta delle diverse problematiche. Ai neonati vanno valutate al momento della nascita le eventuali malformazioni congenite, molte delle quali -se diagnosticate precocemente- possono essere brillantemente gestite, anche per prevenire gravi problemi visivi in età adulta. Quando c’è un deficit visivo, il fattore tempo è fondamentale nella prognosi, per cercare di salvare la vista. Un altro momento importante nella vita è intorno ai 4 anni, periodo in cui vanno attenzionati i bambini per fare una diagnosi precoce di quello che è più semplicemente conosciuto come occhio pigro (ambliopia): si è in tempo per gestirlo prima che l’occhio diventi adulto, e dunque ,non più manovrabile, intorno ai 7/8 anni. Al netto degli eventuali traumi che possono colpire tutte le età, intorno ai 40 anni statisticamente c’è un’altra problematica sociale molto seria, chiamata glaucoma, che tende a comparire in maniera cronica a quell’età, e che solitamente viene diagnosticata nel momento in cui si interviene sulla presbiopia (incapacità di mettere a fuoco da vicino). A un glaucoma non diagnosticato, gli si dà il “vantaggio” di poter procedere indisturbato e quindi portare alla cecità. Andando ancora avanti con gli anni, ci spostiamo agli over 60: c’è la famosa cataratta che è in assoluto l’intervento più effettuato tra tutte le branche chirurgiche. Fino a qualche anno fa erano i parti, poi purtroppo con il fenomeno della denatalità oggi ci aggiriamo intorno ai 400.000 parti all’anno, contro le 600.000 cataratte in Italia (questo per orientarci statisticamente). Intorno ai sessant’anni, poi, bisogna fare attenzione anche alle maculopatie, le cause più importanti di abbassamento di vista nei paesi occidentali, anche queste molto diffuse e di varia natura.

- Oltre all’età, ci sono altre cause scatenanti, per esempio patologie quali diabete, ipertensione?

Qui si apre un capitolo importante che riguarda le malattie sistemiche, appunto come il diabete, che interessa vari organi, tra questi anche l’occhio, estroflessione del cervello. In questi casi, diabetologi e internisti, ma anche medici di famiglia, chiedono sempre l’esame del fondo dell’occhio, che è una cartina al tornasole della malattia diabetica: non solo dà informazioni sullo stato di salute della retina, ma indirettamente informa sullo stato di microcircolazione di altri organi nobili come cuore, cervello, reni ecc. L’occhio dunque è un bersaglio, ma anche una sorta di spia per l’eventuale esistenza di malattie reumatiche che portano alla secchezza dell’occhio, oppure di alcuni farmaci che possono creare fenomeni di accumulo a livello retinico. Altra malattia sistemica correlata è l’ipertensione arteriosa che quando non viene gestita bene o dura da tanto, potrebbe scatenare alcune lesioni al fondo dell’occhio (Retinopatia ipertensiva) e quindi si può determinare una stadiazione della malattia stessa.

- Anche in campo oculistico si può effettuare prevenzione? Quali screening sono a disposizione?

Nel fare l’analisi per età delle patologie, è insito il discorso sulla prevenzione, perché consideriamo le fasce di rischio per età, al fine di fare una diagnosi precoce di ogni possibile patologia. Fino a qualche anno fa, si faceva anche medicina scolastica, mentre oggi gli screening vengono effettuati grazie ad associazioni, tra queste quelle per la prevenzione della cecità, d’intesa con la struttura sanitaria che indica degli obiettivi. Abbiamo fatto un bellissimo lavoro che speriamo di poter riprendere al più presto.

- Sempre in tema “bambini”, abbiamo detto che spesso è difficile accorgersi di un problema visivo: ci sono dei “comportamenti” che dovrebbero far preoccupare?

Come dicevamo, nel caso dell’occhio pigro, il bambino fa tutto in maniera normale, ma lo fa con un occhio solo, perciò è una cosa da andare a cercare. Proprio per questo è bene fare una visita oculistica intorno ai quattro anni, di solito i bravi pediatri dopo aver scoperto in prima battuta l’eventuale problema, indirizzano le famiglie.

- Oltre ai traumi a cui abbiamo accennato in apertura, più in generale, per quali fastidi all’occhio ci si dovrebbe recare in ospedale?

Volendo fare un paragone, mentre per alcune situazioni di malattie croniche o addirittura tumorali, il paziente se ne accorge quando è troppo tardi, il più delle volte le problematiche che riguardano l’occhio, vengono percepite facilmente dalla persona, poiché all’improvviso diminuisce la funzione visiva, si arrossano gli occhi, si percepisce dolore (se pensiamo ad esempio alle congiuntiviti allergiche o batteriche).

- In questi casi è fondamentale rivolgersi direttamente alla struttura ospedaliera o consultare prima il medico di base?

È opportuno rivolgersi a uno specialista per la prima fase della diagnosi. Bisogna comunque sapere che ci sono delle procedure che garantiscono al paziente dei tempi brevissimi rivolgendosi al medico di famiglia che può prenderlo in carico con una procedura d’urgenza (RAO) nelle 24 ore con la classe di priorità A. Consideriamo che solo nella provincia di Potenza ci sono 22 punti di erogazione, tra ospedale e territorio per la presa in carico di questi pazienti, lo stesso vale nel materano. Dal punto di vista oculistico possiamo dire che la nostra regione garantisce una buona rete di copertura.

- Frequenti mal di testa e problemi di vista: che relazione c’è?

Partiamo dal sintomo: quando un paziente ha un mal di testa, si deve eseguire un protocollo, si va per priorità, sicuramente la funzione visiva può essere una delle possibili cause, tra le più frequenti. Ma non è solo l’occhio. Chiaramente di fronte un mal di testa persistente, sicuramente si fa una valutazione che inizia con uno studio della funzione visiva e si avvale anche della consulenza otorinolaringoiatrica e neurologica.

(A cura di Antonella Sabia)