di Antonella Sabia

 

 

pipponzi_11-05-2022.jpg

Continua a tenere banco la vicenda (la battuta sui “gargarismi” riferita all’assessore Donatella Merra) che negli scorsi giorni ha coinvolto l'ex assessore alla Salute, oggi consigliere regionale, dr. Rocco Leone, caso che è rimbalzato anche a livello nazionale; persino La7 è andata a far visita a Policoro al politico (che si è sottratto alle telecamere), senza fortuna. Sulla vicenda si attende un commento della leader nazionale di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, finora mai arrivato, ma abbiamo parlato con l'avv. Ivana Pipponzi, Consigliera Regionale di Parità che ha dato il suo punto di vista, rilanciando una proposta.

d: La triste uscita di Leone negli scorsi giorni è stata da lui catalogata come “goliardia”, quale rischio si corre in questi casi?

r: Ritengo che le scuse che sono state offerte dal consigliere Leone, adducendo come scusante la goliardia, come parole dette ad una persona con cui si ha un rapporto di amicizia, non possono essere nè giustificate nè giustificabili. Ritengo incredibile quello che ha affermato, perché se fosse stato detto da un normale cittadino, sarebbe state già di per sé grave, sessista e naturalmente anche volgare; tutto questo a maggior ragione se proviene da una persona che ricopre un importante incarico istituzionale. Ci aspettiamo che le Istituzioni diano il buon esempio e non cadano quindi in questi beceri commenti sessisti, perché l’opinione pubblica ci guarda, soprattutto i ragazzi e le ragazze a cui dobbiamo consegnare il nostro futuro, ci osservano e ci giudicano, in alcuni casi ci emulano. In caso contrario, diventa tutto sterile per le Istituzioni che si occupano di parità e di pari opportunità, quindi anche per il mio ruolo di Consigliera di Parità, diventano inutili tutte le azioni positive, la promozione al contrasto agli stereotipi di genere, al linguaggio e appunto ad un sistema patriarcale, che è poi basamento delle discriminazioni a carico delle donne, e se vogliamo anche delle violenza sulle donne. Chi parla male, pensa male e purtroppo a volte agisce anche male.

d: Quali provvedimenti si sarebbe aspettata nei giorni a seguire?

r: C'è stata una condanna unanime da parte di tutti, anche dallo stesso presidente Bardi, ma d'altro canto frasi come queste non possono non essere condannate. Dopodiché va detto che il consigliere regionale Leone si trova lì perché votato in una elezione democratica, e quindi di conseguenza nessuno ha il potere di rimuoverlo dal suo incarico, solo lui potrebbe farlo in seguito a dimissioni (che rappresenterebbero il segno di una effettiva comprensione di quanto detto). Voglio ricordare che quando nelle istituzioni si parlava con un linguaggio “aulico”, le dimissioni arrivavano anche soltanto per una frase infelice. In ogni caso, Leone si è autosospeso, ma non credo che con questo provvedimento possa dire di aver interiorizzato fino in fondo la gravità del gesto.

d: Al di là delle semplici scuse e manifestazioni di vicinanza arrivate in questi giorni da più parti, cosa sente di dire all’assessore Merra?

r: Ancora una volta confermo tutta la mia vicinanza all’assessora Merra, che ha ben circoscritto e centrato la questione: queste frasi provengono da persone che probabilmente hanno una cultura profondamente machista, che evidentemente non hanno recepito fino in fondo il discorso della cultura paritaria, dell’inclusione, del rispetto soprattutto, della piena parità e pari opportunità, quindi dove manca una certa sensibilità, si può facilmente incorrere in questo tipo di affermazioni e di condotta.

d: “Pago lo scotto di essere l’unica donna in Giunta”, è stato il commento dell’assessore Merra in seguito alla frase sessista. Quanto c’è di vero in queste parole?

r: Questo è vero, perché –purtroppo- essendo l’unica donna in giunta, forse spesso si trova a dover fronteggiare atteggiamenti tipicamente maschili; forse, per essere rispettata, deve persino anche un po' “snaturare”, in senso lato, la propria femminilità, cioè magari alzando la voce, per essere”alla pari” con gli uomini.

d: Come Consigliera regionale di Parità quali azioni ha messo o metterà in campo su questa vicenda?

r: Ho riproposto ancora una situazione di “moral suasion”, cioè la possibilità da parte di Leone di devolvere una certa cifra a un centro anti-violenza e/o casa rifugio; penso ad esempio Telefono Donna, che come sappiamo purtroppo non naviga in buone acque, e ospita numerose donne vittime di violenza domestica con minori. Una dazione economica probabilmente sarebbe un grosso aiuto per questi centri e chi viene ospitato, un gesto importante e di grande attenzione sull’argomento: non cancellerebbe il fatto, ma bisogna comunque sempre tenere alta l’attenzione su queste tematiche. Questa proposta non è una mia invenzione, spesso nelle condanne per violenza domestica come pena accessoria, c'è proprio il risarcimento dei danni alle vittime, sperando che faccia comprendere al condannato la condotta che ha posto in essere. Come pubblico ufficiale, continuerò nelle mie azioni positive, con momenti formativi soprattutto nelle scuole, come quello che ho tenuto negli istituti tecnici e licei a Maratea, in cui si è parlato di parità, di inclusione, linguaggio sessista e di genere. Bisogna partire proprio dalle scuole, per sviluppare sempre di più e meglio la cultura paritaria che è alla base del contrasto di tutte le discriminazioni e violenze di genere. Continuerò inoltre a sostenere le donne che vengono presso il mio ufficio per fare denunce e quindi chiedere la risoluzione delle loro vicende.