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Cari Contro-Lettori,

 

 

 

in “questa” Basilicata non occorrono chissà quali doti medianiche per essere un tantino profetici. La settimana scorsa, come ricorderete, in questa stessa pagina -commentando la soiree cinematografica del buon generale in quel di Matera- scrivevamo che “Bardi il tempo per andare a vedere le anteprime di James Bond però lo trova”, o qualcosa del genere.

E… tac! In settimana, a dire (anzi, a lamentare) esattamente la stessa cosa è stato il direttore di Confapi Matera, Massimo De Salvo, che ha denunciato l’assenza (ma và?!) del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, al tavolo permanente per la Valbasento. «Il presidente finora è venuto tre volte a Matera - ha spiegato- sempre per tagliare nastri, o alla prima internazionale del film 007, mai per parlare di temi strategici allo sviluppo di questo territorio, che chiede, oggi più che mai, la massima attenzione» (cit. Il Quotidiano del Sud del 08-10-21). Cosucce, in fondo: dopotutto si parlava solo di Valbasento, Zes e Pnrr. E con l’assessore alle attività produttive “surgelato” da un mese a causa delle sue stesse (annunciate, ma mai concretizzate) dimissioni, cosa vuoi che sia.

Sì dirà: Bardi un primo segnale però lo ha dato, ha rinnovato i direttori generali, e per lui è un grande gesto di cambiamento. Ma in effetti, a parte qualche partenza (compresa quella, piuttosto “telefonata”, di Esposito dalla Salute), qualche new entry e l’immancabile, ulteriore, napoletano, il Generale ha dato vita a quella che lui stesso chiama una “rotazione” degli incarichi, con la quale però confida lo stesso di aver dato sufficiente dimostrazione di voler andare «nella direzione della trasparenza, e della legalità».

Nulla quaestio, ovviamente, sui vecchi e nuovi dirigenti, ma –come ha capito anche mio nipote- il Generale può e deve sforzarsi di più, laddove la vera prova del nove è sì il rimpasto (che lui dice imminente) della giunta, ma anche una presa di posizione più esplicita (ovvero con nomi e cognomi) e chiara (cioè, dica coram populo cosa ne pensa) su alcune questioni che rimangono ancora calde nonostante la conclamata fine di un’estate un po’ troppo lunga (vedi anche le polemiche sui consiglieri Viziello e Zullino, e quelle su Tisci dell’Arpab).

Più in generale, c'è di mezzo la “questione morale” nella sua maggioranza (alla quale contribuiscono le indiscrezioni apparse sui giornali nelle pagine della giudiziaria), da lui stesso in effetti sollevata, che, in un'ottica di chiarezza e trasparenza (nell'interesse di tutti, politici e pezzi grossi compresi) ci si auguri non decanti col tempo in una questione “molare”, ovvero risolvibile con una qualche “otturazione” (politica) e via. Insomma, il Generale forse fa ancora in tempo per riprendere in mano questo sfuggente bandolo del filo interdentale, perché se è vero che lui conosce bene la via di Napoli, i piccoli e medi imprenditori materani (per dirne una) conoscono altrettanto bene quella di Bari. Si tratta di soli dieci chilometri di distanza. Parola di De Salvo.

Walter De Stradis