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Cari Contro-Lettori,

 

la foto di prima pagina (uno scatto fulmineo di Rocco Esposito) suggerisce quello che gli Americani chiamano un “What If?”, ovvero “Cosa Sarebbe successo se”, che è poi l’etichetta adoperata solitamente in racconti del fantastico utopico, o distopico, a seconda delle inclinazioni. L’uomo elegante a destra (e dove se no?) è il giovane sindaco di Potenza, Mario Guarente, eletto un paio d’anni fa battendo sul filo del rasoio l’uomo a sinistra (anche lui al posto giusto), il prof. Valerio Tramutoli.

Cosa si dicevano i due? Si parlava del più e del meno, ci spiega il sindaco, considerata la dialettica cordiale che c’è con l’opposizione. In ogni caso la “location” era, sabato scorso, nei pressi del teatro Stabile, in attesa dell’inizio della conferenza stampa con regista e cast de “La Notte più lunga dell’anno”, il primo importante film girato a Potenza e soprattutto ambientato nel capoluogo. Sia detto per inciso che tanto i giornalisti quanto gli amministratori si sono dovuti sottoporre al tampone per potervi partecipare, salvo poi assistere alla tranquilla fumatina (o impipata?) sul palco del pur grande Alessandro Haber, che di suo è ormai un personaggio letterario e va bene così. Amenità a parte, si diceva, coloro i quali hanno assistito al breve incontro tra i due candidati a sindaco del 2019 non hanno potuto evitare di domandarsi: cosa sarebbe successo se a vincere fosse stato il Prof? Magari, viene da rispondere, tanto per cominciare, in un’occasione del genere ci sarebbe stata una inversione di look (anche se è lecito credere che mai e poi mai avremmo visto un Mario Guarente col colbacco tipo Casatchok). In realtà, in quei brevi istanti, non c’è stato il tempo mentale per fare una valutazione seria dell’operato politico del candidato vincente, paragonato a quello –solo immaginabile- del collega perdente, tuttavia la mente è corsa, inaspettatamente, alle polemiche innescatesi quando, alla vigilia del ballottaggio, c’era chi -inconsapevolmente o meno- aveva suggerito una rilassante giornata al mare. Tempi belli di una volta, quando una giornata di sole, o una ricorrenza –toh, come quella pasquale- era l’occasione per mettere il naso fuori da questo capoluogo spesso opprimente, al di là di chi sieda o non sieda a Palazzo di Città. Quando magari postavi su Facebook una foto della gita, e l’amico Astronik commentava «Uagliò, ma vai semb frechenn?». Sì, bellissimi tempi di una volta. Ed ecco che l’istantanea di Tramutoli che confabula serenamente con Guarente – perdonateci questo interminabile flusso di coscienza- si rivela quasi una foto tipo “Reagan & Gorbaciov” (in sottofondo c’è “Russians” di Sting), che è una icona pop Anni 80 ormai scevra di significati politici, ma carica –incredibile, ma vero- di valenza nostalgica. Ma nel nostro caso non sono passati manco due anni! Ed è questo lo stramaledetto “potere” dell’ancor più maledetto Covid. Un grillo parlante velenoso che ti dice: attento, pochissimo tempo fa forse eri anche felice (c’erano la Pasqua, il sole e Astronik), e non lo sapevi.

Facciamone tesoro, per le prossime volte. Sia coma sia, Buona Pasqua a tutti.  

Walter De Stradis