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di Antonella Sabia

 

Da oltre una settimana sono iniziate in Basilicata le procedure di vaccinazione sulla popolazione over 80.

Lunedì hanno preso il via anche a Potenza, secondo un calendario per cognomi e orario, e dovrebbe concludersi nella serata di domani. Senza alcuna prenotazione, sono 5500 gli over 80 chiamati a vaccinarsi presso le ormai note tende del Qatar nel piazzale della stazione di Macchia Romana.

Più lente, invece, le procedure a Matera, per consentire ai medici di famiglia di completare le schede per il consenso informato: numeri ridotti nei primi giorni con precedenza ai più anziani.

A un anno dall’inizio della pandemia, rappresenta un primo passo per un più veloce ritorno alla vita di ogni giorno, oltre che una speranza per la ripresa economica del Paese.

QUI BANZI:          

«Si aveva la sensazione che la tensione dovuta al periodo Covid cominciasse un po’ a scemare»

Negli occhi dei nonnini lucani, felicità e speranza, come hanno documentato operatori sanitari e medici nei vari comuni della regione, e come ci è stato riferito anche dal Sindaco di Banzi, Pasquale Caffio, dove le vaccinazioni si sono tenute nella giornata di mercoledì 17 febbraio, in una struttura comunale ad uopo allestita per l’occasione. “Le operazioni sono state molto ordinate, un grande senso di responsabilità, era palpabile anche la serenità di quella giornata. Erano felici di fare il vaccino, si aveva la sensazione che la tensione dovuta al periodo Covid cominciasse un po’ a scemare”. Su 120, solo 10 non si sono presentati poiché non attualmente domiciliati nel paese o perché sconsigliato, dietro indicazione del medico. A Banzi, il richiamo, è stato già calendarizzato per il 10 Marzo. “Ho ringraziato pubblicamente il dottor Pinto, a capo dell’Ufficio di Igiene del distretto di Venosa, e il suo staff infermieristico per il grande lavoro svolto, stanno facendo dei turni pazzeschi pur di velocizzare le procedure di vaccinazione. Noi abbiamo organizzato la comunicazione verso i cittadini, ci siamo fatti carico di precompilare in parte i moduli per il consenso informato, e quella mattina le vaccinazioni si sono svolte in maniera molto fluida. Sono state circa 20 le somministrazioni domiciliari per quelle persone impossibilitate a recarsi al punto vaccinale”, ha dichiarato il Sindaco Caffio.

QUI MARSICOVETERE:

la comunità “più giovane della Basilicata” deve ancora aspettare un po'

L’attesa sarà un po’ più lunga, invece, per gli ultra ottantenni di Marsicovetere, che stando al calendario regionale, si vaccineranno nelle giornate del 19 e 20 marzo, per poi fare il richiamo a distanza di 21 giorni, sulla base delle scorte presenti in regione. “Il principio che ha guidato la priorità di inoculo del vaccino è stata l’anzianità della popolazione. Marsicovetere è la comunità più giovane della Basilicata, abbiamo un’incidenza degli over 80 di circa il 5,35%, per un totale di 298 ultra ottantenni, su una popolazione attiva di quasi 5600 abitanti”, ci ha detto il Sindaco Marco Zipparri. Nel frattempo, il Comune si è attivato per organizzare al meglio le procedure di vaccinazione: “Abbiamo individuato una palestra facilmente raggiungibile per tutti gli anziani, senza barriere architettoniche, adiacente a via Verdi, una strada centralissima prima di Villa D’Agri. Con la Protezione Civile, stiamo anche organizzando un servizio navetta per quegli anziani che vivono soli, non sono automuniti, o non hanno un congiunto che li possa accompagnare fino al punto di somministrazione”, ha concluso Zipparri.

QUI LAGONEGRO:

«C’è l’intoppo di alcuni medici di base»

Non sono mancate polemiche, invece, a Lagonegro, dove la campagna vaccinale ai circa 500 over 80 è prevista dal 3 al 5 marzo. “Come Comune stiamo cercando di metterci totalmente a disposizione, in collaborazione con il direttore del distretto di Lagonegro, dr. Alberto Dattola, per facilitare quanto più possibile l’attività vaccinale. È stata messa a disposizione la palestra dell’istituto D’Alessandro, dove stiamo provvedendo ad allestire le postazioni”, ci ha detto la Sindaca, Maria Di Lascio. Negli scorsi giorni, è successo però che 3 medici di base su 4 hanno restituito al Comune i plichi contenenti i moduli del consenso informato, che avrebbero dovuto completare con l’anamnesi e poi consegnare al paziente. “Immagino che i medici di base lamentino una scarsa comunicazione, da parte del comparto sanitario, rispetto a una procedura che viene implementata per la prima volta. Si tratta di svolgere una funzione che rientra nei compiti morali di un medico di medicina generale, a mio giudizio. Ad oggi, dei tre medici, due stanno comunque aiutando i cittadini a completare le schede, un terzo li manda via dallo studio. Per quei pazienti, probabilmente si procederà con la compilazione al momento del vaccino, con un aggravio in termini di tempo, ma né il Comune né il personale ASP lascerà questi cittadini abbandonati”, dice la Sindaca, che sottolinea come il comune in primis si è adoperato a proprie spese, a stampare e compilare il modulo con l’anagrafica per garantire a tutta la popolazione ultraottantenne il diritto a vaccinarsi. “Confido molto nella capacità e nella sensibilità dei medici di base di Lagonegro. Conosco la correttezza professionale e la serietà di molti medici di base quindi credo che alla fine tutto rientrerà nell’alveo della polemica di qualche giorno. L’obiettivo principale è sicuramente il bene della salute dei cittadini, i medici di base hanno questo come faro”, ha concluso Maria Di Lascio.