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Cari Contro-Lettori,

ricordo che ai bei tempi della scuola (quando ancora si andava in aula, cioè), di fronte a inquietanti incombenze o eventualità, quali compito in classe o interrogazioni a tappeto, la panacea di tutti i mali era una e una sola: sciopero! Non che tutte le astensioni dalle lezioni fossero immotivate, per carità, ma alle volte bastava invocare la spoliazione della foresta amazzonica per avviare, a livello locale, il provvidenziale "protocollo" studentesco. E anche quando la protesta era seria (e gli spunti di certo non mancavano), lo sciopero, specie se di lunga durata, consentiva di “coprire” o dilazionare i paurosi esami citati.
L’emergenza Covid non è certo una crisi farlocca, è anzi l’evento più drammatico degli ultimi decenni, tuttavia non vorremmo si tramutasse all’occorrenza nella proverbiale coperta del soldato (al comando del generale). Insomma, non vorremmo fosse l’occasione -tanto per l‘"agguerrita” (ma con le polveri bagnate) squadra di “governo” del Governatore mimetico, quanto per certi burocrati dalla pancia grossa e dai riflessi lenti- di evitare abilmente di rispondere a “interrogazioni” o “test a tappeto” propinati o propinabili dai cittadini. Cattiveria, questa? O villania (come disse Bardi a proposito delle polemiche sui suoi collaboratori “napoletani”)? No di certo, se -per dirne solo una- prestiamo attenzione alle parole di un “piccolo” sindaco di un “piccolo” comune, Alfonso Vespe, primo cittadino di Accettura, a detta del quale «Da febbraio, allorquando è stato sottoscritto, alla presenza dell’assessore Cupparo, un protocollo d’intesa per Tempa Rossa sulla trasparenza e sulla garanzia dell’equilibrio dell’occupazione, non si è saputo più nulla né sulle assunzioni né sul rispetto dell’ambiente». Il buon Vespe ha parlato a nome di ben DIECI comuni interessati dalla faccenda (Accettura, Aliano, Anzi, Armento, Castelmezzano, Cirigliano, Laurenzana, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano), e lo ha fatto in Terza Commissione Consiliare alla Regione, laddove ha poi concluso con la sua “puntura” più urticante: «Total fa quello che vuole e LA REGIONE STA A GUARDARE».
Si rimane in attesa degli esiti del nuovo "tavolo di concertazione" annunciato dalla Regione per i prossimi giorni. E mentre ci sono cittadini che hanno chiesto prestiti “veloci” di cui le istituzioni fanno vanto, mentre loro -i richiedenti- sono ancora febbrilmente affaccendati nella ricerca e produzione della mole di documenti richiesti, fra i Lucani (quelli veri) serpeggia una domanda. Ma questo signore calato (dall’Alto) da Napoli qui in Basilicata, ci vuole aiutare o no??? Ha capito o no che si è circondato di una squadra (nel senso più ampio) di calciatori che si muovono al moviolone o no? Ha capito che è l’ora di dare un giro di vite alla macchina burocratico-amministrativa che, nonostante il grasso (che cola), pare poco ben oliata? Come cantava Bob Dylan, la risposta, amico mio, sta soffiando nel vento. Walter De Stradis

Walter De Stradis